Oggi 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, World Cancer Day. E’ promossa dalla UICC – Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La Giornata, giunta al 22esimo anniversario, è importante per riflettere su cosa è possibile fare per ridurre il rischio di tumori. Non solo da parte del singolo cittadino, ma anche a livello istituzionale.
L’ONA combatte contro l’amianto, causa di numerosi tumori
E’ una giornata importante anche per l’Ona – Osservatorio Nazionale Amianto, che attraverso il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, da anni si batte per eliminare dai posti di lavoro, ma non solo, l’amianto, materiale altamente cancerogeno.
Le aziende hanno utilizzato l’eternit, misto tra cemento e amianto, per le sue caratteristiche, negli ultimi decenni sapendo bene quando fosse pericoloso per la salute. Nello stesso modo le società cantieristiche lo hanno utilizzato nei cantieri navali di tutta Italia causando purtroppo la morte, per mesotelioma, di tantissimi operai.
Malattie che hanno colpito anche i loro familiari: a casa tornavano infatti con ancora addosso le tute pregne di polvere di amianto. Le mogli degli operai sgrullavano e lavavano le tute e tante volte le fibre killer sono state fatali anche per loro.
Tutti meritano l’accesso alla cura del cancro
“Colmare il gap sulla cura – Tutti meritano l’accesso alla cura del cancro” è il tema della campagna della Giornata 2022. Lo slogan vuole porre l’attenzione sul riconoscimento delle disuguaglianze nella cura del cancro in tutto il mondo.
“La prevenzione – ha dichiarato per l’occasione il ministro della Salute, Roberto Speranza – è la prima arma per la lotta contro il cancro. La pandemia ha causato dei rallentamenti nelle attività di screening, nelle visite e negli interventi chirurgici. Per recuperare il terreno perduto abbiamo stanziato un miliardo di euro. Dobbiamo continuare ad investire in ricerca e in una sanità più vicina alle persone. È anche a questo che servono le risorse del PNRR”.
Il 40% dei nuovi casi di tumore e il 50% delle morti per tumore, secondo il Rapporto Aiom-Airtum 2021, sono potenzialmente prevenibili perché causati da fattori di rischio evitabili. Si parla chiaramente di Europa, Stati Uniti e in generale dei Paesi occidentali. Tra i fattori di rischio più alti c’è sicuramente il fumo di tabacco, essendo associato all’insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi/sedi di tumore, oltre al tumore del polmone.
Mangiare sano, mantenere il giusto peso corporeo, fare regolarmente attività fisica e ridurre il consumo di bevande alcoliche può ridurre fino al 30% il rischio di ammalarsi di tumore.
Codice europeo contro il cancro: 12 azioni da seguire
Tra le 12 principali modalità per ridurre il rischio di sviluppare un tumore riassunte dall’OMS, dalla IARC e della Commissione Europea, nel Codice Europeo Contro il Cancro, c’è anche quella che invita ad osservare scrupolosamente le istruzioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro per proteggersi dall’esposizione ad agenti cancerogeni noti.
Tra questi rientra l’amianto, utilizzati almeno fino al 1992 quando è stato messo al bando.
Il rischio amianto
L’asbesto causa diversi tumori, primo tra tutti abbiamo detto il mesotelioma. Anche però quello della laringe (adenocarcinoma laringe), della vagina, del colon. La lista non si conclude purtroppo qui.
In tutti questi casi le vittime e i loro familiari hanno diritto ai benefici contributi amianto, proprio perché per anni le aziende lo hanno utilizzato senza informare sui rischi e senza fornire adeguate misure di protezione. Di recente è stata risarcita anche la famiglia di una professoressa esposta alla fibra killer all’interno della scuola dove lavorava.
Una visione generale e ben strutturata del rischio amianto si trova nell’ultima pubblicazione del presidente Ona, Ezio Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”.
Gli altri modi per ridurre il rischio cancro
Il Codice europeo contro il cancro ha delineato anche altre azioni per evitare tumori. Il primo è sempre lo stesso: non fumare. Non consumare nessuna forma di tabacco. E legato a questo rendere la casa e il posto di lavoro liberi dal fumo.
Mantenere un peso sano e svolgere attività fisica ogni giorno. Limitare il tempo trascorso seduti. Seguire una dieta sana ricca di vari cereali integrali, legumi, frutta e verdura. Limitare i cibi ad elevato contenuto calorico (alimenti ricchi di zuccheri o grassi) ed evitare le bevande zuccherate.
Evitare le carni conservate, come limitare il consumo di carni rosse e di alimenti ad elevato contenuto di sale. Limitare il consumo di alcolici.
I cittadini devono poi evitare un’eccessiva esposizione al sole, soprattutto per i bambini. Usare protezioni solari. Non usare lettini abbronzanti.
Accertarsi di non essere esposti a concentrazioni naturalmente elevate di radon presenti in casa. Fare in modo di ridurre i livelli elevati di radon.
Le donne, dove possibile, dovrebbero allattare i bambini al seno. Farlo riduce il rischio di cancro per la madre. La terapia ormonale sostitutiva (TOS) aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro quindi è bene limitarla. Assicurarsi che i bambini partecipino ai programmi di vaccinazione contro: l’epatite B (per i neonati), e il papillomavirus umano (HPV).
Infine è importante partecipare ai programmi organizzati di screening per il cancro: dell’intestino (uomini e donne), del seno (donne), e del del collo dell’utero (sempre per le donne).
I casi di tumore nel mondo e in Italia
Il World Cancer Day stima che nel 2020 siano morte per cancro 10 milioni di persone. L’OMS conferma che il cancro è una delle principali cause di decessi nel mondo. In tutto il pianeta sono stati stimati 18 milioni di casi di cancro nel 2018.
In Italia l’Aiom nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2021” stima che in Italia nel 2021 i tumori siano stati la causa di morte per 100.200 uomini e 81.100 donne.
Nel 2020 negli uomini, la malattia oncologica a più alta prevalenza è risultata il tumore della prostata (563.960 casi), seguito dai tumori del colon-retto (280.277) e della vescica (255.015). Il tumore della mammella è risultato, invece, la patologia neoplastica a più alta prevalenza nel sesso femminile (834.154 casi), includendo quasi la metà (43%) di tutte le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore. Le altre sedi ad alta prevalenza nelle donne sono risultate il colon-retto (233.245), la tiroide (166.914) e l’endometrio (corpo dell’utero, 122.553 casi).
Aumenta la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi
Sempre secondo i dati dell’Aiom le percentuali di sopravvivenza a 5 anni per tutti i tumori sono risultate in crescita, attestandosi al 59,4% negli uomini (vs 54%della rilevazione precedente) ed al 65% nelle donne (vs 63%).
In sette sedi tumorali negli uomini ed in otto nelle donne le sopravvivenze si sono attestate su valori decisamente elevati, fino al 96,2% dei tumori tiroidei nelle donne e al 93,2% nei tumori del testicolo. In sei sedi tumorali le sopravvivenze risultano, però, ancora inferiori al 30%: il tumore del pancreas è ultimo, con l’11% circa in entrambi i sessi.