Il Giardino degli Aranci e tutto il colle dell’Aventino sarebbero un’unica nave sacra ai Templari, pronta a salpare per la Terra Santa.
Giardino degli Aranci e indizi sui Templari
Nel lontano 1128 Ugo de Payns (1070-1136) un nobile francese, arrivò a Roma, dopo aver partecipato alla prima crociata nel 1127, per avanzare una richiesta a Papa Onorio II.
L’uomo voleva fondare un suo ordine cavalleresco: i “poveri cavalieri di Cristo”, successivamente noti come Cavalieri Templari.
La storia dell’Ordine, dall’inizio fino alla tragica fine avvenuta due secoli più tardi, è interconnessa con quella di Roma.
Per scoprire qualche indizio, siamo andati al Giardino degli Aranci, sul Colle Aventino (Rione Ripa).
Parco Savello o Giardino degli Aranci?
In realtà, il vero nome del posto è Parco Savello, ma è conosciuto meglio come Giardino degli Aranci, per la presenza di numerosi alberi di questo agrume. Si vocifera tra l’altro che queste arance (amare) siano miracolose. I visitatori tuttavia non possono coglierle. Possono solo ammirarle o al massimo fotografarle!
Appartenuto nel X secolo alla famiglia Savelli, nel 1932 l’architetto Raffaele De Vico vi realizzò il bellissimo parco, una distesa di quasi ottomila metri quadrati di estensione.
Il viale del giardino
Il vialetto principale divide il Giardino degli Aranci in due parti, ed è intitolato all’attore Nino Manfredi. La piazza centrale è invece dedicata all’attore Fiorenzo Fiorentini (1920-2003).
Giardino degli aranci: tra mistero e leggenda
Secondo una leggenda, San Domenico di Guzman, fondatore dell’ordine dei frati Domenicani (risiedevano in questo spettacolare contesto), fu il primo a portare un albero d’arance amare dalla Spagna nel 1200.
Al posto del primo albero ne crebbe spontaneamente un altro, che continua tuttora a fare frutti profumatissimi. L’albero si trova nel giardino del chiostro della chiesa di Santa Sabina, a pochi passi.
Per vederlo basta uscire dall’apertura laterale della navata della chiesa e sbirciare attraverso un foro nel muro di sassi.
La vasca incastonata dietro la chiesa del giardino
Un altro particolare che salta all’occhio è la fontana realizzata da Giacomo della Porta. Incastonata nel muro con un bordo in travertino, fu realizzata da un’antica vasca in granito.
Quest’ultima fu rinvenuta all’interno di alcune terme romane. Fu poi arricchita da maniglioni a bassorilievo e decorata con un mascherone marmoreo di origini barocche. Il mascherone è inserito in una nicchia a forma di grande conchiglia e rappresenta probabilmente il Dio Oceano.
Illusione ottica del Giardino degli Aranci
Se ci si posiziona esattamente al centro del viale del giardino, si può ammirare da lontano il Cupolone. Superando lo stesso, fino ad arrivare alla Villa del Priorato di Malta, si può ammirare in prospettiva lo stesso spettacolo dal famoso buco nella serratura. E qui, inizia il mistero dei Cavalieri Templari.
Aventino e Templari
Cominciamo da un cenno storico per poi passare alla leggenda.
In epoca repubblicana, sul Colle Aventino sorsero diversi culti misterici. Il complesso fu edificato nel 939 come monastero benedettino, sopra un palazzo turrito donato da Alberico II, “Signore di Roma” de facto, che governò dal 932 fino alla morte (954). Verso la fine del XII secolo il monastero divenne proprietà dei Cavalieri Templari e dopo la soppressione dell’Ordine, avvenuta nel 1312, passò nelle mani dei Cavalieri di Rodi.
Quest’ultima era una confraternita religiosa istituita in Terra Santa dal monaco amalfitano Gerardo e si occupava di fornire assistenza ospedaliera e alloggio ai pellegrini in visita al Santo Sepolcro. Nel 1522, il suo nome fu trasformato in Sovrano Ordine di Malta e la residenza ospitò il Gran Priorato di Roma dei Cavalieri di Malta.
La simbologia del Piranesi
Stando alla leggenda, tutta la zona del Colle Aventino sarebbe un’immensa nave, sacra ai Cavalieri Templari, pronta per salpare per la Terra Santa.
A darne prova, una serie di indizi e codici ermetici racchiusi nella simbologia presente in questi luoghi, lasciati dall’architetto visionario Giovan Battista Piranesi (1720-1778).
Ideatore della Chiesa di Santa Maria in Aventino, Piranesi era un fervente ammiratore dei Cavalieri Templari, così si “divertì” a lasciare delle tracce ai posteri. Indizi che tuttavia, solo un conoscitore di esoterismo e simbologia avrebbe potuto interpretare.
La nave pronta a salpare per la Terra Santa
Torniamo al mistero della nave. Osservando il colle dall’alto, si può notare che, effettivamente la parte meridionale (quella che scende fino al Tevere) ha una forma a V e ricorda la prua di una nave.
La porta d’ingresso della Villa dei Cavalieri di Malta rappresenterebbe il cassero, la parte di un veliero rialzata a poppa, da cui si accede.
I labirinti all’interno dei giardini posti dietro al portone, ricordano funi e sartiame. I parapetti del Parco Savello, rappresentano gli spalti della tolda (il ponte scoperto della nave). Gli obelischi che abbelliscono la piazza sono un chiaro rimando all’albero maestro. Infine, i simboli incisi sugli stessi sarebbero dei codici interpretabili solo dalla Massoneria e dai suoi adepti.
E qui il mistero si infittisce…
Fonte
Romaesoterica.com