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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Ancora al palo Gianfranco Giannoni

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Gianfranco Giannoni, malato di asbestosi tocca il cuore del Senato

“Con l’amianto non si può scherzare. La burocrazia non può uccidere due volte! Non è giusto!”. E’ con queste parole che oggi la Senatrice Sara Paglini, rivolgendosi alla Vice-Presidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi,  ha evidenziato il caso del Sig. Gianfranco Giannoni, esposto ad amianto durante la sua attività lavorativa a Massa, che ha contratto la malattia killer. Giannoni è difeso e assistito dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Gianfranco Giannoni è inchiodato dalla volontà dell’INPS di negare l’applicazione della legge, dietro la trincea della mancata emissione dei decreti attuativi.

Poletti e i suoi uomini non hanno ancora esaurito l’iter per il decreto ed intanto la burocrazia continua ad uccidere…anzi uccide due volte. Il Sig. Giannoni avrebbe diritto ad accedere al prepensionamento, che, secondo l’art. 1, comma 250, della Legge 232/16 stabilisce che tutti i lavoratori affetti da mesotelioma pleurico, mesotelioma pericardico, mesotelioma peritoneale, mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, carcinoma polmonare e asbestosi, riconosciuti di origine professionale, ovvero quale causa di servizio, hanno diritto al conseguimento di una pensione di inabilità, ancorché non si trovi nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Per cui i lavoratori che hanno contratto mesotelioma, tumore al polmone e asbestosi riconosciuti possono richiedere l’immediato pensionamento, senza limiti di età e anzianità contributiva.

Anche la Senatrice dà voce alle battaglie dell’ONA Onlus e dell’Avv. Ezio Bonanni dichiarando che  “ammalarsi gravemente nei luoghi di lavoro è una delle ingiustizie più inaccettabili. Vedersi riconosciuta una malattia professionale e non ricevere per tempo i propri diritti è atroce”.

“Bene questa iniziativa “, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, da anni impegnato in questa dura lotta in favore dei più deboli e delle vittime del nostro sbagliato sistema industriale, burocratico e politico che distrugge la vita di intere famiglie.

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