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domenica, Gennaio 26, 2025

Georg Gänswein: il libro rivelazione farà tremare il papato?

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Il libro del mons. Georg Gänswein farà tremare il papato? Certo che entro febbraio, il prelato dovrà lasciare il monastero Mater Ecclesiae. Cosa avrà scritto?

Georg Gänswein scrive 

“Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI”. Il libro scritto a quattro mani con il giornalista Saverio Gaeta e tempestivamente pubblicato da Piemme all’indomani della morte di Ratzinger, è già un bestseller.

Georg Gänswein e l’incontro con Francesco

Pochi giorni prima della pubblicazione, l’ex segretario del “Papa emerito” era stato ricevuto da Papa Francesco. Per l’occasione l’attuale pontefice gli avrebbe chiesto per iscritto di lasciare (entro il 1 febbraio) il monastero Mater Ecclesiae, dove viveva con Benedetto XVI. 

Sarà un caso? Difficile rispondere. Noi ci limiteremo a evidenziare qualche passo saliente del libro.

Georg parla della storica rinuncia di Bendetto XVI 

Nel capitolo sette, Georg parla della storica rinuncia di Benedetto XVI. Dai motivi delle dimissioni ad altri segreti di cui erano a conoscenza solo poche persone, tra cui il cardinal Bertone

Si parla della Declaratio, il sorprendente annuncio delle dimissioni, delle incompresioni con la Chiesa, del congedo dal palazzo, fino alla commovente uscita di scena.

Il vero motivo delle dimissioni, sottolinea il monsignore, era che davvero non se la sentiva, in tutta coscienza, di restare in carica.

«Io ormai sono Papa da tanti anni, tanti quanto sono stati quelli della malattia di Giovanni Paolo II e non voglio finire come lui. Adesso posso passare il timone a un altro».

In realtà dopo la malattia sarebbero sorte diverse spaccature fra i poteri all’interno della chiesa e la stessa declaratio, aveva dato vita a numerose illazioni e perplessità. 

Secondo Gänswein, i dubbi sarebbero scaturiti da errate traduzioni della stessa dal latino.

«Dopo una notte agitata per la tensione mi resi conto che stavo per vivere un momento cruciale» – scrive il monsignore. «Benedetto invece era sereno».

Il Papa nero e la profezia dell’ultimo Papa

L’arcivescovo ricorda che entrambi erano così provati che, quando fu il momento della vestizione dopo la fumata bianca, nessuno provvide a togliere il maglione nero che il Papa indossava sotto i paramenti pontifici. «Come in un flash, in quell’attimo mi venne in mente l’immagine del maglione nero che Ratzinger aveva indossato sotto la talare».

Gänswein sottolinea i punti di contrasto fra i due Pontefici

Nel libro, il monsignore parla anche dei punti di discontinuità fra Francesco e Benedetto, in relazione alla liquidazione della messa in latino da parte di Bergoglio e altre questioni, non solo liturgiche.

Scontro sul tema gender

Gänswein rivela le differente posizioni fra il Papa emerito e Francesco, riguardo la teoria gender. Il primo avrebbe voluto che l’attuale “vescovo” di Roma prendesse una posizione severa circa la questione, ma ciò non è avvenuto. In effetti la posizione di Francesco è molto più sfumata, più pastorale che teologica. 

Benedetto gli fece una richiesta, sostenendo che condivideva la necessità che la comunità omosessuale all’interno della Chiesa non fosse oggetto di discriminazione, ma faceva presente che molti di essi si sentono “prigionieri di uno schema ideologico”.

Gänswein: Francesco e la simpatia verso la massoneria

Georg sostiene che Francesco goda delle simpatie della massoneria

«Leggendo nel 2013 il caloroso saluto di Gustavo Raffi, il gran maestro del Grande Oriente d’Italia, fui certo che, più di un “benvenuto” a Papa Bergoglio si trattasse di un “benservito” a Papa Ratzinger!»

Alta finanza: altri punti di disaccordo

Francesco appoggerebbe l’alta finanza di Davos. Anche in questo caso Benedetto non era d’accordo. Egli puntava all’identità teologica dell’Europa e non amava gli intrallazzi fra materia spirituale e materialismo.

Francesco invece è a favore di un capitalismo globale.

La spiritualità dove si posiziona?

Diventa un orpello fastidioso? La chiesa diventa un regolatore moralistico? Probabilmente sì.

Gänswein e il Caso Orlandi

Interessante il capitolo dedicato a Emanuela Orlandi.

Argomento quanto mai attuale, soprattutto dopo la riapertura del caso a distanza di quarant’anni dal rapimento della cittadina vaticana.

Il Corvo del caso Vatileak, Paolo Gabriele, ex maggiordomo di Benedetto XVI, aveva visto un dossier relativo alla scomparsa della giovane sulla scrivania di Ratzinger, ma non era riuscito a fotocopiarlo.

Il monsignore nega la presenza del documento, ma in risposta, Pietro Orlandi dichiara: «Padre Georg mi disse che c’era un dossier su mia sorella».

Dimissioni di Francesco 

Intanto Papa Francesco ha firmato le sue dimissioni. La lettera è stata consegnata al segretario di Stato.

In caso di impedimento medico o che so io, ecco la mia rinuncia. Non so a chi l’abbia data Bertone, ma io l’ho data a lui quando era segretario di Stato”.

La cosa preoccupa i cardinali e l’ala più tradizionale della chiesa. Non si vuole che le dimissioni diventino una routine. Bergoglio ha nominato 113 cardinali di cui 83 votanti e il suo percorso continua, ma prima che si parli di un conclave passerà del tempo. Siamo alla resa dei conti? 

Le novità del libro di Georg Gänswein?

Torriamo al libro. In realtà non c’è traccia di complottismo, di segreti o scandali inconfessabili. 

Tuttavia circola la notizia secondo cui l’ex segretario particolare del Papa emerito avrebbe tentato, senza successo, di bloccare l’uscita del suo libro. Come mai? 

Bella domanda. 

Sicuramente, il papato, almeno per il momento, non tremerà affatto. 

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