Il fumo è la maggiore causa del tumore del polmone. Le sigarette, però, danneggiano anche i vasi sanguigni e, secondo un nuovo studio, anche il cuore.
L’indagine è stata coordinata dall’Herlev and Gentofte Hospital di Copenhagen (Danimarca). Sarà presentato al Congresso annuale dell’European Society of Cardiology (Esc), che inizia oggi, 26 agosto, a Barcellona.
Fumo, i dettagli della nuova ricerca
La rilevazione ha confrontato gli esami clinici di 3874 persone, di età compresa tra 20 e 99 anni. Il 18,6% erano fumatori, il 40,9% ex fumatori e gli altri non avevano mai fumato.
Attraverso lo studio delle misurazioni ecocardiografiche dei fumatori, come spiega l’Ansa, e di quelle di chi non aveva mai aspirato tabacco è stato possibile capire come i primi avessero cuori ispessiti, più deboli e con difficoltà a pompare il sangue, vale a dire a svolgere la loro funzione.
Diversi lavori hanno dimostrato in passato che il fumo provoca l’ostruzione delle arterie, causando anche malattie coronariche e ictus. La nuova ricerca, ha spiegato la scienziata Eva Holt, dimostra che provoca anche ispessimento e indebolimento dei cuori.
Dallo studio sembra anche chiaro che i fumatori hanno un volume di sangue minore nella camera cardiaca sinistra e meno energia per inviarlo nel resto del corpo.
Danni recuperati per chi ha smesso
C’ è però una speranza che arriva dallo studio degli esami degli ex fumatori. Rinunciando al fumo il cuore riesce a recuperare almeno una parte delle sue funzioni compromesse.
Un invito, se mai ce ne fosse ancora bisogno, a smettere di fumare.
Tutti i rischi legati al fumo
Da decenni sono, infatti, noti i danni derivanti dal fumo di sigaretta e non solo. In primis il rischio di contrarre il tumore al polmone. Il fumo uccide ogni anno oltre 8 milioni di persone.
Negli ultimi tempi anche un’altra questione è diventata cruciale. Secondo il Ministero della Salute, infatti, la coltivazione di tabacco non è ecosostenibile. Si sprecano per averne a sufficienza per l’industria risorse che potrebbero essere utilizzate per altro, o risparmiate. Distrugge quindi anche l’ambiente che ci circonda. “La coltivazione, la produzione, la distribuzione, il consumo e i rifiuti post-consumo, danneggiano ulteriormente la salute umana”.
Il tabacco contribuisce all’inquinamento di acqua, terreni, spiagge e strade. Causa la deforestazione di oltre 200mila ettari ogni anno e al degrado del suolo.
Per chi è stato esposto all’amianto, sul luogo di lavoro o per cause ambientali, il fumo è ancora più pericoloso. Perchè i due agenti cancerogeni sommano le loro potenzialità. Per questo l’Ona – Osservatorio nazionale amianto, e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, consiglia a chi ha lavorato a contatto con l’amianto di smettere di fumare e di avitare nuove esposizione a qualsiasi elemento pericoloso.