Oggi l’attenzione è rivolta al Friuli Venezia Giulia. L’amianto, o asbesto, è un minerale cancerogeno, la cui storia risale all’antichità. Dall’antico Egitto, al medioevo, fino alla Rivoluzione Industriale, questo minerale è stato ampiamente utilizzato per le sue proprietà ignifughe, ossia resistenza al calore, di facile lavorazione, e bassi costi. Tra l’altro, l’Italia stessa è stata tra i maggiori produttori e utilizzatori di questo materiale, ma anche la prima, in Europa, a metterlo al bando. Questo perché, già nel corso degli anni Sessanta, si inizia a parlare della cancerogenicità e dei danni causati dall’amianto, responsabile di neoplasie come il mesotelioma.
Ma, purtroppo, il suo largo impiego ha fatto sì che nel nostro Paese, vi siano ancora molte tonnellate di amianto, pericolose per la salute di ogni essere vivente, così come dell’ambiente. L’unica soluzione, come da sempre sostiene l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, è la prevenzione primaria, cioè bonificare. Solo questa permette di ridurre il rischio di contaminazione e l’insorgere di patologie asbesto correlate a zero. Non essendoci infatti una dose di esposizione al di sotto della quale il rischio si azzera l’unica possibilità è quella di evitare l’esposizione a 360 gradi. La strada da fare è ancora lunga, ma, in alcune zone d’Italia qualcosa si sta finalmente muovendo, come, appunto, in Friuli Venezia Giulia.
Friuli Venezia Giulia e il Piano regionale di gestione rifiuti speciali e amianto
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, ha adottato in via preliminare il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e amianto con verifica della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Un Piano che va ad aggiornare quelli già in essere ed è in linea con la Strategia di sviluppo sostenibile nazionale e regionale. I programmi dovranno essere aggiornati con cadenza non superiore a sei anni, e adeguarsi alle norme del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (Pngr). Sono stati quindi accorpati in un unico testo il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali del 2016 e il Piano regionale amianto del 2018. L’aggiornamento dei documenti ha consentito di armonizzarne gli obiettivi alla Strategia di sviluppo sostenibile nazionale e regionale con l’individuazione o ridefinizione di opportuni indicatori.
Le parole dell’assessore all’ambiente, Fabio Scoccimarro
«Dal 2018 sono state rimosse dalla regione quasi 55 mila tonnellate di manufatti contenenti amianto e sono stati finanziati a tal fine poco meno di 14 milioni di euro. È stata mappata la presenza di amianto sulla superficie di 30 comuni, a cui corrisponde oltre la metà della popolazione residenti». Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro.
«Per quanto riguarda il Piano rifiuti speciali – continua l’assessore – si riconfermano in larga parte gli obiettivi e le azioni di piano già precedentemente individuati. Tutto con alcuni lievi modifiche ad alcune azioni che consentono di rendere il piano più attinente alle sopraggiunte disposizioni normative. L’andamento dei rifiuti speciali si riconferma in larga parte stabile per la maggior parte delle categorie di rifiuti. Anche per il Piano amianto si riconferma la validità di obiettivi ed azioni di piano già individuati nel 2018».
«Alcuni obiettivi – conclude – sono stati raggiunti e si ritengono conclusi, altri devono ancora essere completati. Si riconferma sostanzialmente l’obiettivo generale di ottimizzazione della gestione relativa alla presenza dell’amianto e prevenzione dell’esposizione. Tutto con il proseguo delle linee contributive in essere e della mappatura fino a coprire l’intero territorio del Friuli Venezia Giulia».
Osservatorio Amianto Friuli Venezia Giulia: tutela
L’Osservatorio Nazionale Amianto svolge il servizio di assistenza nel capoluogo friulano e nelle province, con i suoi coordinatori e volontari, e con l’assistenza online: tutela legale online e assistenza medica.
Il servizio di assistenza legale (consulenza legale gratuita) è coordinato dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e pioniere nella tutela delle vittime dell’amianto in Italia. Sono tante le vittorie conseguite dall’associazione in difesa dei lavoratori esposti. Tra queste recentemente il Tribunale di Trieste ha condannato Fincantieri al risarcimento dei danni ai familiari di un lavoratore deceduto a causa dell’amianto.