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venerdì, Giugno 2, 2023

Fridays for future, nuovo sciopero globale per il clima

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Il Fridays for future lancia un nuovo “sciopero globale per il clima”. L’attenzione sul cambiamento climatico e la necessità di cambiare il nostro stile di vita e il metodo di produzione per salvare il Pianeta è entrata al centro del dibattito mondiale grazie a Greta Thunberg.

Il movimento nato con lei tornerà in piazza il 25 marzo 2022, questa volta per chiedere che “vengano garantiti i risarcimenti climatici da parte del Nord del mondo, che ha le maggiori responsabilità. Questi risarcimenti non dovrebbero essere prestiti, ma finanziamenti per le comunità indigene ed emarginate. Per la restituzione delle loro terre, per l’adattamento e le perdite e i danni“.

Friday for future: attivisti stanchi di discorsi falsamente verdi

“Le persone al potere peggiorano questa crisi – ha spiegato Martina Comparelli, una delle portavoce dei Fridays for future italiani, da Milano – con i loro discorsi falsamente ‘verdi’ e le bugie che portano avanti nel nome della ‘Transizione ecologica’. Abbiamo bisogno di una vera azione climatica, ed è per questo che torniamo in piazza”.

Con l’hashtag #PeopleNotProfit questi ragazzi chiederanno ai politici e a tutto il mondo di “creare sistemi basati sull’amore, l’empatia e la cura della comunità che mettano al primo posto la cura, non al profitto! È il momento di agire – dicono ancora – risarcire le popolazioni più colpite e storicamente oppresse, ridistribuire le ricchezze, le tecnologie e il potere politico. Mettiamo al centro le comunità, la cura per le persone piuttosto che il denaro”.

Il cambiamento climatico

Ormai il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti. Gli scienziati avvertono delle conseguenze del nostro stile di vita da decenni. Negli ultimi anni, però abbiamo potuto toccarne con mano la veridicità e la gravità con gli incendi che hanno devastato interi territori. Abbiamo notato come l’estate faccia più caldo e le alte temperature permangano più giorni.

“Minore è l’aumento della temperature – avvertono i ragazzi di Fridays for future – minori saranno le vittime di questa crisi. La Terra si sta già riscaldando”.

Nell’accordo di Parigi del 2015, i Paesi si sono impegnati a limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto gli +1,5°C rispetto all’era pre-industriale. Temperature più alte creano ondate di calore peggiori, maggiore siccità e inondazioni e l’aumento del livello del mare.

Fridays for future critica con la Conferenza delle Nazioni Unite 2021

Dopo l’accordo di Parigi si è tenuta a Glasgow (nel Regno Unito) la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP 26. Diversi sono stati, secondo i partecipanti, i progressi sugli impegni assunti nell’ambito dell’accordo di Parigi ma sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo di 1,5 gradi Celsius.

Greta Thumberg (icona del movimento Fridays for future), però, ha criticato duramente la conferenza: “Non è un segreto che la COP26 sia un fallimento. Dovrebbe essere ovvio che non possiamo risolvere una crisi con gli stessi metodi che l’hanno provocata”. “Le persone al potere – ha aggiunto – possono continuare a vivere nella loro bolla piena di fantasie, come la possibilità di una crescita infinita su un pianeta finito e una soluzione tecnologica che apparirà improvvisamente dal nulla e cancellerà immediatamente tutte queste crisi. Tutto questo mentre il mondo sta letteralmente bruciando, va a fuoco, e mentre le persone che vivono in prima linea stanno subendo gli effetti della crisi climatica”.

I Paesi si sono comunque impegnati ad intensificare i finanziamenti per il clima e raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi di USD nei prossimi anni. A ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030. Hanno inoltre adottato una dichiarazione sulle foreste e l’uso del suolo la messa a punto del codice di Parigi sugli aspetti operativi dell’accordo del 2015.

L’ONA attiva nella salvaguardia dell’ambiente

La tutela dell’ambiente, nella specifica definizione giuridica di ambiente, incarna la necessità di salvaguardia dei diritti come singoli e come collettività. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, con il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, si occupa da anni per prevenire il rischio amianto e altri agenti cancerogeni che sono estremamente dannosi per la salute e inquinano l’ambiente che ci circonda.

L’avvocato Bonanni ha raccolto i dati (ogni anno in crescita), dei danni causati dall’asbesto ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”. Da tempo cerca di sensibilizzare a più livelli anche per le bonifiche, l’unico sistema per liberare il territorio dalla fibra killer e limitare il numero delle vittime. L’ONA ha creato anche una App per le segnalazioni. Con questa i cittadini possono contribuire nella lotta all’amianto indicando i siti contaminati.

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