Forze Armate e infortunio sul lavoro

A chi appartiene alle Forze Armate, in caso di infortunio, non si applica il TU 1124/1965. Infatti, coloro che fanno parte di questa categoria non rientrano tra i soggetti tutelati dall’INAIL.

L’infortunio sul lavoro delle Forze Armate trova, nell’ordinamento italiano, una tutela particolare e diversa rispetto a quella di tutti gli altri lavoratori dipendenti.

L’ONA–Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avvocato Bonanni, forniscono vari servizi di assistenza per tutte le vittime, tra cui coloro che fanno parte del settore pubblico e delle Forze Armate.

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Indice dei contenuti

  • Disposizioni per le Forze Armate

  • Pericoli per i militari

  • Diritto al risarcimento danni per le vittima


  • Tempo di lettura: 5 minuti

    Infortunio sul lavoro: le regole per le Forze Armate

    Anziché far riferimento al TU 1124/1965, per le Forze Armate e le Forze di Polizia occorre considerare il Testo Unico delle disposizioni regolamentari in ambito di ordinamento militare (d.p.r. n. 90/2010).

    Esso prevede che l’obbligo del datore di lavoro di denunciare all’autorità locale di pubblica sicurezza ogni infortunio sul lavoro è assolto con una comunicazione inoltrata al Comando dei Carabinieri e al servizio di vigilanza. Questa normativa va applicata nell’ambito dell’Amministrazione della Difesa, con riferimento agli infortuni del personale civile e militare.

    Le comunicazioni o segnalazioni dovranno essere inviate alla Direzione generale della Sanità militare. Sarà poi la Direzione generale della Sanità militare a comunicare all’INAIL e all’IPSEMA i dati in suo possesso inerenti agli infortuni e alle malattie del personale militare.

    Invece, per ogni evento considerato di particolare gravità (art. 553), parte un’inchiesta interna condotta da parte delle Forze di Polizia o Forze Armate di competenza, per danni sia a cose sia a persone.

    L’esclusione dall’INAIL delle Forze Armate

    Molti considerano l’esclusione dalla tutela INAIL una penalizzazione rispetto ad altre categorie di lavoratori.

    Proprio per questo motivo, con un emendamento della Legge di Bilancio del 2018, si era tentato di modificare le norme per gli infortuni sul lavoro delle Forze Armate e di Polizia. Vi è stato il tentativo di far ricadere sul medico legale militare dell’INAIL la competenza sull’accertamento del nesso tra infortunio e lavoro.

    Tuttavia, ancora oggi, è previsto, per gli infortuni sul lavoro, un medico legale interno.

    Invece, in caso di infortuni extra-lavorativi, entra in gioco il medico legale militare. Spetta a questa figura decidere un reintegro in servizio o per valutare in maniera ufficiale la gravità di una situazione fisica o psicologica.

    Forze Armate: il ruolo del VI Reparto

    Il VI Reparto contenzioso e affari legali cura, sulla base di relazioni di carattere tecnico, l’attività consultiva e il contenzioso avanti alle giurisdizioni ordinarie, amministrativa e contabile.

    Si occupa poi di transazioni, come accordi bonari, procedure arbitrali, giudizi di responsabilità amministrativa e contabile.

    Ricade nei suoi compiti la fase giurisdizionale dei procedimenti volti al recupero di danni erariali e ogni altra attività attinente alla materia.

    Invece, nell’ambito della generale attività di coordinamento, traccia gli indirizzi, liquida i danni alle proprietà private, tratta l’infortunistica ordinaria e quella relativa ad attività regolate da accordi o convenzioni internazionali.

    Infine cura le liquidazioni per risarcimenti danni e per spese per liti imputabili a capitoli di propria competenza.

    Rischi alla salute per le Forze Armate

    La categoria delle Forze Armate comprende Esercito, Marina e Aeronautica e Carabinieri. Inoltre ci sono le Forze di Polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria) e militare (Guardia di finanza), Vigili del fuoco e Soccorso pubblico.

    I militari nell’esercizio delle loro funzioni sono esposti a diversi fattori di rischio. Per esempio corrono il pericolo di essere esposti ad agenti cancerogeni, come l’amianto.

    Infatti inalare o ingerire le fibre di asbesto può causare fenomeni infiammatori e portare all’insorgenza di gravi patologie asbesto correlate. Illustra i pericoli di tutti i minerali di amianto anche l’ultima monografia IARC.

    Ma, oltre all’amianto, gli appartenenti alle Forze Armate sono soggetti ai danni alla salute provocati dall’uranio impoverito e radiazioni ionizzanti.

    Perciò chi si ammala sul luogo di lavoro che appartiene a queste categorie ha diritto al riconoscimento della causa di servizio e allo status di vittima del dovere. In questo modo può ottenere prestazioni assistenziali e previdenziali come l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

    L’argomento è stato approfondito durante il quinto episodio di ONA TV: “Vittime del dovere:serve maggiore attenzione“.

    ONA vittime del dovere: infortunio

    Infortunio Forze Armate: risarcimento danni

    Coloro che fanno parte delle Forze Armate, esposti a determinati rischi, possono sviluppare gravi patologie e neoplasie. In questi casi i militari hanno il diritto di rivolgere all’Amministrazione di appartenenza una domanda per rivendicare il risarcimento del danno subito.

    Infatti il danno alla salute è riconducibile a una grave forma di negligenza sul lavoro da parte dell’Amministrazione. Questa, sebbene abbia il dovere di garantire la sicurezza dei propri dipendenti, a causa di un comportamento omissivo, ha esposto la vittima a condizioni pericolose per la salute.

    Tuttavia, ai fini del riconoscimento del risarcimento, la vittima deve dimostrare che sussista il nesso di causalità tra il servizio e la patologia riportata.

    Al consulente tecnico d’ufficio (CTU) spetta la redazione della relazione peritale. Se il CTU conferma la responsabilità dell’Amministrazione per la malattia del dipendente, questo avrà diritto ad ottenere il risarcimento del danno biologico e del danno morale soggettivo.

    Per quantificare il risarcimento del danno i TAR fanno riferimento alle Tabelle del Tribunale di Milano, con personalizzazione. In queste sono indicate le valutazioni in termini percentuali dell’invalidità permanente e dell’inabilità temporanea assoluta.

    Servizi di assistenza per le vittime di infortunio

    L’ONA e l’Avvocato Bonanni assistono tutte le vittime di malattia professionale, tra cui le vittime del dovere. Infatti è fondamentale tutelare la sicurezza sul luogo di lavoro.

    Grazie a medici volontari, coordinati dal Dott. Cianciosi, è possibile richiedere una consulenza medica gratuita.

    Inoltre, lo studio legale dell’Avv. Bonanni fornisce una consulenza legale per salvaguardare il lavoratore e i suoi diritti.

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