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lunedì, Dicembre 2, 2024

Ferroviere vittima di amianto, 560mila euro alla famiglia

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Il Tribunale de La Spezia ha condannato Ferrovie dello Stato a risarcire i familiari di un macchinista ferroviere morto per un mesotelioma da amianto. La famiglia riceverà oltre 560mila euro, oltre agli interessi. La sentenza è arrivata il 16 febbraio scorso.

Ferroviere, nel 2018 la diagnosi di mesotelioma

La vittima aveva lavorato per Ferrovie dello Stato dal 1957 al 1994, alla quale poi era subentrata Rete Ferroviaria Italiana Spa. Aveva svolto la sua attività sempre a La Spezia. Nel 2017 purtroppo inizia a riscontrare problemi di salute. Nel febbraio 2018 la diagnosi di mesotelioma pleurico sarcomatoide. La patologia asbesto correlata, che compare soltanto nei luoghi in cui c’è presenza di amianto, è molto aggressiva. L’uomo è morto, purtroppo, nel settembre del 2018.

La vedova e il figlio hanno deciso di chiedere giustizia e hanno iniziato il procedimento giudiziario che ha portato al risarcimento.

Ferroviere morto, Bonanni: “Liberare il territorio”

“Quando giustizia viene fatta è sempre tardi – ha commentato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto. Nonostante il risultato, infatti, nessuno potrà restituire un marito e un padre. Per questo è necessario che si compiano le bonifiche, per liberare il territorio dalla fibra killer ed evitare così altri decessi”. Per questo l’Ona ha realizzato anche una App per segnalare i siti contaminati.

L’amianto è stato, infatti, utilizzato in diversi modi in particolare negli anni ’70 e ’80, causando oltre 7mila morti l’anno in Italia. Il fenomeno è spiegato nel testo di Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”.

Locomotive cariche di amianto

Il ferroviere, come tanti suoi colleghi, hanno respirato l’asbesto sulle locomotive elettriche realizzate dalla fine degli anni ’40. Dalla metà degli anni ’50 le ditte hanno usato l’amianto per coibentare i nuovi rotabili. Negli anni ’60 questo fu fatto anche per tutte le carrozze circolanti.

La bonifica de treni e dei convogli è andata avanti fino al 2000. Oltre al fatto che veniva utilizzato l’asbesto, nonostante la comunità scientifica avesse da tempo dimostrato la cancerogenicità del materiale, i lavoratori non vennero informati, né dotati di dispositivi di protezione.

Secondo il VII Rapporto ReNaM sono 696 i ferrovieri colpiti da mesotelioma. I numeri non sono aggiornati (arrivano fino al 2018 e nemmeno completi), e a questi vanno aggiunte tutte le altre patologie asbesto correlate che hanno colpito i lavoratori in questo settore.

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