L’epidemia da Covid torna a preoccupare. Un po’ per quanto sta succedendo in Cina, un po’ per il nuovo aumento dei contagi e per l’arrivo anche di un’influenza più virulenta del solito. Così il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza per gestire la nuova emergenza e una circolare. Il titolo dell’ordinanza è: “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’epidemia da Covid-19 concernenti gli ingressi dalla Cina”.
“Sebbene l’evoluzione della pandemia sia allo stato attuale imprevedibile – si legge, invece, nella circolare – il nostro Paese deve prepararsi ad affrontare un inverno in cui si potrebbe osservare un aumentato impatto assistenziale attribuibile a diverse malattie respiratorie acute. Prima fra tutte l’influenza, e alla possibile circolazione di nuove varianti di SarsCoV2. Determinato anche dai comportamenti individuali e dallo stato immunitario della popolazione”.
Epidemia, le misure previste per un’eventuale nuova ondata
La circolare ha posto le basi per affrontare una nuova ondata nell’inverno 2022 – 2023 che soltanto ora è entrato nel vivo con temperature un po’ più rigide. Anche se le previsioni anche per la prima decade di gennaio sono di un clima mite rispetto alla media stagionale.
Se la situazione dovesse peggiorare il ministero potrebbe reinserire le mascherine al chiuso, ritornare allo smart working e limitare gli assembramenti come durante i grandi eventi. Potrebbero essere intensificate le quarte dosi per le categorie a rischio. Che comunque, come da sempre sostiene il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, dovrebbero sempre prestare maggiore attenzione. Tra i fragili ci sono anche le persone colpite da patologie asbesto correlate e, in generale, quelle che hanno malattie o problemi respiratori.
Categorie a rischio, consigliata quarta dose con vaccini bivalenti
La quarta dose con vaccini bivalenti (aggiornati contro le varianti), è consigliata alle categorie a rischio. Così come un’altra dose di richiamo con vaccino a m-RNA nella formulazione bivalente “è attualmente raccomandata alle seguenti categorie di persone che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente. Una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall’ultima infezione. Persone dagli 80 anni in su, ospiti Rsa, persone dai 60 anni in su con fragilità. Su richiesta dell’interessato, anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni, che hanno già ricevuto un secondo richiamo, potranno, comunque, vaccinarsi con una della vaccinazione anti-Covid”.
A metà dicembre è stata estesa la raccomandazione anche ai bambini fragili nella fascia d’età tra i 6 mesi e i 4 anni.
Epidemia, mascherine sempre utili contro diffusione
L’utilizzo di mascherine, si legge nella circolare, “è efficace nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori e nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali, potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi. Finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave”. In questo momento i dispositivi di protezione per le vie aeree sono obbligatori soltanto per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie e Rsa.
Allo stesso modo “nel caso di un eventuale sensibile peggioramento del quadro epidemiologico, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.
Si torna a consigliare anche la ventilazione negli ambienti chiusi, una misura fondamentale per ridurre il rischio di trasmissione del SarsCoV2 e di altri virus respiratori.
Epidemia, fondamentale sorveglianza nuove varianti
Oltre a porre in stato di allerta le Regioni per un eventuale aumento dei ricoveri si punta a rafforzare la sorveglianza per rilevare nuove varianti del virus SarsCoV2. “È fortemente raccomandato, per lo meno in ospedali e pronto soccorso, raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare, per garantire in ogni Regione un numero minimo di campioni da genotipizzare”.
Intanto nei giorni scorsi è stato reintrodotto il tampone per chi arriva dalla Cina.