Operazione dei carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazione e sanità) contro il doping: sgominata una banda dedita al traffico illecito di sostanze. Sequestrati nelle scorse ore decine di migliaia di medicinali, anabolizzanti e stupefacenti in diverse province italiane e nella Repubblica di San Marino. L’operazione si è svolta in collaborazione con la locale Gendarmeria. Eseguite anche undici perquisizioni.
L’indagine è relativa ad un traffico illecito di sostanze anabolizzanti anche stupefacenti, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini. Ad essere interessate dall’operazione, le province di Rimini, Roma, Pesaro Urbino, Asti, Vicenza, Monza Brianza, Verbano-Cusio Ossola e Genova.
Doping, un arresto per attentato alla salute pubblica
Nel corso dell’operazione, c’è stato anche un arresto. Ad essere fermato, nella Repubblica di San Marino, un uomo del posto. L’accusa è di “attentato alla salute pubblica mediante la fabbricazione, corruzione, adulterazione, messa in circolazione di sostanze alimentari o medicinali” (art. 242 codice penale della Repubblica di San Marino).
Nella disponibilità dell’uomo vi era infatti un magazzino di stoccaggio, in cui erano presenti grandi quantità di nandrolone, steroidi anabolizzanti, testosterone, ormone della crescita e altre varie tipologie di sostanze anabolizzanti; il valore complessivo delle sostanze sequestrate ammonta ad oltre due milioni di euro. Rinvenuti e posti sotto sequestro anche 300 mila euro in contanti, ritenuti il profitto dell’attività di vendita illecita.
Anche cinque italiani, destinatari delle perquisizioni, sono stati trovati in possesso di sostanze anabolizzanti e steroidi simili, “a riprova della vendita illegale anche al di fuori dei confini dello Stato sammarinese” – hanno sottolineato i carabinieri.
Traffico di sostanze tra Italia e Repubblica di San Marino
I carabinieri del Nas hanno scoperto l’esistenza di un traffico illecito di doping e sostanze anabolizzanti tra l’Italia e la Repubblica di San Marino, controllando le spedizioni postali.
Già in passato, infatti, c’erano stati dei sequestri. Due chili e mezzo di nandrolone erano stati rinvenuti in plichi di corrispondenza estera, diretti al gruppo criminale. E contestualmente al sequestro, c’era stato anche un arresto.
Riportano i carabinieri per la Tutela della salute che “Gli esiti investigativi hanno consentito di ricostruire la struttura illecita dotata di un ‘centro di comando’ attestato tra Rimini e la Repubblica di San Marino dedito all’importazione, produzione, stoccaggio e distribuzione in tutta Italia di sostanze dopanti e stupefacenti pericolose per la salute pubblica; con ramificazioni su tutto il territorio nazionale attraverso centri di distribuzione locale che operano in qualità di affiliati.
Le analisi chimico-tossicologiche esperite hanno evidenziato un ulteriore elemento di pericolosità riguardo alle sostanze poste in vendita, rappresentato sia dalla ricorrente realizzazione di miscelature tra più prodotti, sia dalla presenza di sostanze (come la sibutramina) bandite dal commercio poiché assai nocive e responsabili, in altre circostanze, di episodi di decessi, nonché di intossicazioni epatiche e renali“.