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domenica, Settembre 8, 2024

Bonifica necessaria nella discarica di Scapigliato

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“Torniamo a chiedere la bonifica e una maggiore attenzione per la salute umana. Non è ammissibile che si continui a giocare con la roulette russa con la vita umana”, così dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

I circoli di Legambiente della Costa Etrusca, di Livorno, Pisa e Valdera sono intervenuti con un comunicato congiunto sulla situazione della discarica di Scapigliato.

L’indagine sul traffico dei rifiuti nel livornese ha mostrato la disinvoltura e il totale disprezzo delle leggi e della salute dei cittadini da parte di alcune aziende che gestiscono un settore da cui possono derivare gravi danni alla popolazione e all’ambiente.

Ci sono però due aspetti che non sono emersi adeguatamente:

1) la parte sud della provincia di Pisa e la vicina discarica di Scapigliato in provincia di Livorno smaltiscono, in un territorio che è meno del 5 per cento dell’intera Regione, il 50 per cento dei rifiuti solidi urbani toscani e quantità elevate di rifiuti industriali (e anche il 50 per cento dei fanghi di depurazione, ma questa è un’altra storia e un’altra indagine)”.

2) la maggior parte degli impianti, principalmente discariche, in cui questo smaltimento avviene, sono sottoposti a progetti che ne prevedono il raddoppioPeccioli, Bulera, Scapigliato appunto, con l’intento di perpetuare per altri decenni la destinazione di questo territorio a luogo di smaltimento dei rifiuti di mezza Toscana. Nella discarica di Scapigliato, l’indagine della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze ha appurato che sono state smaltite ingenti quantità di rifiuti tossici e nocivi senza nessun trattamento, con grandi rischi sanitari e ambientali.

E’ quindi necessario che si proceda quanto prima alla bonifica della discarica, a spese delle aziende che vi hanno smaltito abusivamente rifiuti non trattati, e tramite l’escussione delle fideiussioni che dovrebbero essere state depositate a garanzia della corretta gestione dell’impianto”.

“Ed è necessario che si gestisca la fase del suo esaurimento, bocciando definitivamente il progetto di ampliamento, come chiedono giustamente da tempo il Comitato Difesa Ambiente delle Colline e il Coordinamento Rifiuti Zero. Occorre avviare serie politiche di riduzione, raccolta differenziata e riuso/riciclaggio dei rifiuti. Come prevedono le norme comunitarie, lo smaltimento in discarica deve drasticamente diminuire. Noi aggiungiamo che questo è ancor più necessario, in un territorio che vede una concentrazione troppo elevata di impianti. Il raddoppio degli impianti non è ammissibile mentre è necessario spingere sul recupero e il riciclaggio, potenziando i controlli sulle filiere dello smaltimento”, conclude Legambiente.

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