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domenica, Settembre 8, 2024

Direttiva amianto dell’Ue, raggiunto l’accordo

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Raggiunto l’accordo sulla direttiva sull’amianto. Le istituzioni europee, che da tempo hanno messo mano alla sicurezza sul lavoro relativa a questo cancerogeno, sono riuscite a trovare la quadra, come ha comunicato il presidente di turno svedese dell’Unione europea.

Direttiva amianto, limite esposizione 50 volte più basso

Si tratta di un importantissimo risultato, perché il limite di esposizione all’asbesto sarà di 50 volte più basso rispetto a quello attuale. L’obiettivo è quello di ridurre il numero dei tumori professionali. Il 78% di queste malattie è causato proprio da questi minerali al bando in Italia già dal 1992.

Unica pecca del provvedimento riguarda i tempi di attuazione, che secondo i sindacati europei, come riporta l’Ansa, non permetteranno di tutelare gli operai coinvolti nelle ristrutturazioni edilizie relative al Green Deal dell’Ue. I lavori previsti per l’efficientamento energetico, che contribuirà a raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Ci vorranno, infatti, 2 anni di avere un limite a 10.000 fibre/mü e 6 anni a 2.000 fibre/mü.

Questa “ondata di ristrutturazione”, hanno spiegato Ivana Veronese e Tiziana Bocchi, segretarie confederali Uil, “potrebbe interessare più di 220 milioni di unità immobiliari costruite prima del 2001 (pari all’85 % del parco immobiliare dell’Ue) delle quali si stima che una percentuale compresa tra l’85 e il 95 % sarà ancora in uso nel 2050.

Confermiamo sin da ora la nostra volontà di vigilare sull’attuazione della norma e intendiamo sollecitare il Governo affinché questo accordo sia, nel più breve tempo possibile, ratificato anche nel nostro Paese. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile tutelare lavoratrici e lavoratori e ridurre la possibilità di una nuova pandemia di amianto, influenzata dalle ambiziose quanto necessarie misure europee nel settore ambientale che – ricordiamo – hanno come obiettivo ultimo l’abbattimento degli sprechi energetici e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050”.

Obiettivo: ridurre i tumori contratti sul lavoro

In Europa muoiono ancora 90mila persone a causa del cancro correlato all’amianto, il mesotelioma, il che ne fa la principale causa di decessi sul lavoro. Tra i 4 e i 7 milioni di lavoratori dell’Ue sono esposti all’asbesto. L’attesa è che l’esposizione aumenterà del 4% nel prossimo decennio proprio per la ristrutturazione degli edifici nell’ambito del Green Deal.

Direttiva amianto, Bonanni: “Non esiste una soglia minima”

Il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, da tempo denuncia il fatto che non esiste una soglia minima di esposizione all’amianto per evitare il rischio. Le patologie asbesto correlate, inoltre, sono molte di più rispetto ai soli casi di mesotelioma. Le fibre killer causano, infatti, anche il tumore del polmone, della laringe, della faringe, delle ovaie e del colon. E la lista non si ferma qui.

Solo in Italia l’Ona ha stimato per il 2022 circa 7mila vittime dell’amianto. Il VII rapporto ReNaM registra i soli casi di mesotelioma. Per gli altri soltanto negli ultimi anni si è inziato a conteggiare le persone che si sono ammalate. Il picco delle patologie è previsto per il 2030. Per questo sono fondamentali la prevenzione e le bonifiche. L’Ona ha realizzato anche una App per i cittadini che vogliono segnalare siti contenenti ancora amianto.

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