SI È SVOLTO A ROMA IL CONVEGNO “DEFINIZIONE DEL DEBITO TRIBUTARIO NELLA CRISI D’IMPRESA”, ORGANIZZATO DALL’OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO E VERSOILFUTURO. L’EVENTO HA APPROFONDITO IL RAPPORTO TRA CRISI AZIENDALE, SICUREZZA SUL LAVORO E STRATEGIE FISCALI VOLTE A SOSTENERE LE IMPRESE IMPEGNATE IN PROGETTI DI BONIFICA DELL’AMIANTO
ONA e VERSOilFUTURO. Il Convegno “Definizione del debito tributario nella crisi d’impresa”
«Una dilazione del debito tributario per le imprese impegnate in progetti di bonifica dell’amianto potrebbe prevenire la perdita di posti di lavoro e promuovere la sostenibilità aziendale», esordisce il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, avv. Ezio Bonanni, intervenuto all’incontro nella Sala del Carroccio al Campidoglio sul tema “Definizione del Debito Tributario nella Crisi d’impresa”.
L’evento, moderato dall’avv. Fabrizio Valerio Saraceno Bonanni, presidente di VERSOilFUTURO, ha visto la partecipazione di illustri relatori del panorama giuridico e istituzionale.
Tra i presenti, il Prof. Avv. Antonio Caiafa, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e docente Un. Lum., con il Dott. Andrea Petteruti, Magistrato del Tribunale di Frosinone, e tra gli altri anche il Prof. Avv. Mario Santaroni, Università Bicocca di Milano, l’Avv. Massimo Forte (Coord. Giovani CAT di Roma), l’Avv. Valerio Vallefuoco (Commissione Antiriciclaggio CNF e CNDEC), e l’Att. Guerrino Petillo (Docente UNINT di Roma), e il Dott. Carlo Ravazzin (Commercialista e revisore legale).
Dopo i saluti istituzionali dell’on. Maria Cristina Masi, che si farà portatrice delle proposte delle due associazioni presso le rispettive assemblee parlamentari, l’avv. Bonanni ha sottolineato «l’importanza di collegare la gestione della crisi d’impresa con il rispetto degli standard di sicurezza e salute sul lavoro». Ma cosa si intende esattamente per crisi d’impresa e quali strategie si possono adottare per prevenirla?
ONA e VERSOilFUTURO affrontano il tema della crisi d’impresa e gestione della sicurezza e dell’ambiente
La crisi d’impresa spesso deriva da una gestione inadeguata della sicurezza e della salubrità degli ambienti professionali. La scarsa attenzione a questi fattori può causare gravi problemi, non solo per la salute del personale, ma anche per la sostenibilità economica delle aziende.
Sicurezza e tutela ambientale devono pertanto essere integrate come elementi fondamentali nel modello organizzativo, piuttosto che essere viste come semplici obblighi normativi. L’approccio discusso durante il convegno evidenzia come una gestione efficace di questi ambiti possa migliorare significativamente la competitività aziendale e garantire una sostenibilità a lungo termine.
Nello specifico, è emersa chiaramente la proposta di adottare la leva fiscale per incentivare le imprese impegnate in pratiche virtuose in materia di sicurezza e protezione ambientale. Le misure fiscali potrebbero includere: crediti d’imposta per investimenti sostenibili, dilazione del debito tributario e incentivi per bonifiche ambientali, in particolare per la rimozione dell’amianto.
La proposta dell’avv. Ezio Bonanni, presidente ONA
Con riferimento all’asbesto, l’avv. Ezio Bonanni ha avanzato una proposta innovativa in cui la gestione del debito tributario può essere dilazionata o compensata, a condizione che l’impresa dimostri di aver risolto problematiche critiche in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. L’obiettivo è calibrare le agevolazioni fiscali non soltanto in funzione delle difficoltà finanziarie dell’azienda, ma anche in relazione all’adozione di standard elevati di sicurezza e alla protezione dei diritti dei dipendenti.
In particolare, è stato messo in evidenza l’impatto significativo che le spese per la bonifica e la rimozione dell’amianto possono avere sui bilanci aziendali. È emersa l’idea di compensare tali costi, spesso già inclusi nelle previsioni finanziarie, attraverso l’assegnazione di crediti d’imposta. Questa misura non solo agevolerebbe le imprese nella gestione del debito fiscale, ma incentiverebbe anche investimenti strategici per migliorare la sicurezza e preservare l’ambiente, rendendo tali interventi più sostenibili nel lungo termine.
«È indispensabile utilizzare la leva fiscale, per promuovere il principio della bonifica obbligatoria di tutti i siti contaminati da amianto e altri agenti cancerogeni. Infatti, la crisi d’impresa può portare al rischio che l’amianto rimanga presente nei siti contaminati di aziende sottoposte a procedure concorsuali. È quindi necessario ricorrere a strumenti fiscali per affrontare e prevenire tali situazioni. Dove è presente amianto e c’è un’alta incidenza di malattie di asbesto, le bonifiche devono essere incentivate anche sostenendo la modernizzazione e la transizione ecologica delle imprese», ha continuato Bonanni.
L’Osservatorio Nazionale Amianto sottolinea la necessità di politiche preventive per evitare crisi aziendali legate all’asbesto
L’avv. Ezio Bonanni ha infine manifestato forte preoccupazione per i fallimenti aziendali legati all’uso dell’amianto, che si sono verificati in Nord America, mettendo in guardia sull’importanza di evitare che simili scenari si ripetano in Italia. Ragion per cui, il presidente ONA ha auspicato l’adozione di politiche proattive e preventive, volte a minimizzare l’impiego di questi materiali e a gestirne la bonifica in maniera efficace.
Queste, dovrebbero mirare non solo a tutelare la salute pubblica e l’ambiente, ma anche a preservare la stabilità economica delle imprese, evitando che le stesse siano costrette a destinare risorse sproporzionate alla gestione delle crisi ambientali. L’obiettivo finale, secondo Bonanni, è garantire che le aziende possano affrontare le proprie difficoltà senza compromettere la capacità di investire in pratiche sicure e sostenibili, creando così un equilibrio tra la protezione dei lavoratori e la continuità operativa.