“Il mesotelioma maligno in Emilia Romagna”, è il nome del rapporto dati aggiornato al 31 dicembre 2023, a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone. La Regione Emilia, in particolare la provincia di Rimini, conta la cifra di 158 vittime per mano del killer amianto, nonostante la legge italiana lo abbia messo definitivamente al bando con la legge 257/1994.
Grazie al Rem, (registro mesoteliomi) l’Emilia-Romagna mette in atto un’ accurata sorveglianza epidemiologica fornendoci dal 1995, i dati circa l’insorgenza e l’incidenza del mesotelioma tra la popolazione.
Mesotelioma: un accenno alla malattia
Il mesotelioma maligno, è un tumore che insorge a seguito di esposizione professionale o ambientale ad amianto. Tale neoplasia nasce dalle cellule del mesotelio, ossia le sottili membrane che rivestono gli organi interni del nostro organismo. Il base alla differente area che ricopre il mesotelio, il tumore prenderà il corrispettivo e specifico nome. Abbiamo dunque diversi tipi di mesotelioma:
- pleurico: cancro della pleura, nella zona toracica.
- peritoneale: neoplasia rara del peritoneo, nell’addome.
- pericardico: neoplasia che colpisce il pericardio, ossia la zona intorno al cuore.
- della tunica vaginale del testicolo: colpisce la membrana attorno ai testicoli.
Il periodo di latenza, ossia il periodo che intercorre tra l’esposizione ad amianto e la comparsa del tumore, è molto lunga, cioè di 35-40 anni. L’insorgenza dei sintomi avviene generalmente dopo aver cessato l’attività lavorativa.
Esposizione amianto: la Provincia di Rimini
Dal rapporto dati sul mesotelioma, risulta che la provincia di Rimini ha diagnosticato dal 1996, 158 casi di Mesotelioma maligno, di cui: 94 di origine professionale, 11 per esposizione ambientale o familiare. Quest’ultimi potrebbero essere dovuti al lavoro di un familiare o alla presenza di coperture in Eternit accanto all’abitazione.
Dai dati inoltre, una chiara incidenza del tumore in base al settore professionale di riferimento. Nello specifico sono 3 i settori individuati maggiormente a rischio esposizione amianto, anche ad attività terminata da anni.
- Il 13,8% dei casi di MM riguarda i lavoratori del settore edilizia e costruzioni;
- 1l 10,1% quelli delle manutenzioni nell’ambito ferroviario;
- il 9% i metalmeccanici;
Amministrazioni Locali e segnalazioni amianto
Grazie all’intervento del Patronato Inca Cgil e di AFeVA (associazione familiari vittime di amianto), molte famiglie colpite dal dramma della morte per amianto, sono riuscite ad ottenere una rendita, riuscendo ad avere in parte giustizia. In particolare La Camera del Lavoro Cgil, consente di ottenere informazioni chiare ed effettuare segnalazioni in merito alla presenza di amianto sul territorio.
Oltre allo sportello AFeVA, presso l’Ambulatorio Amianto di Rimini dell’Azienda Ausl Romagna, si può attivare un protocollo specifico di sorveglianza sanitaria per coloro che sono stati esposti ad amianto. Il servizio è disponibile senza prescrizione medica unicamente compilando e inviando un modulo scaricabile dal sito.
La mappatura amianto
Il ruolo delle Amministrazioni comunali continua ad essere centrale all’interno del “Piano regionale amianto”, non ancora integralmente attuato. Occorre ribadire che un punto essenziale e strategico continua ad essere quello della mappatura completa dell’amianto nell’ Emilia Romagna. È proprio dal rilevamento delle zone in cui questo materiale tossico è presente che può avere luogo tutto l’iter di segnalazioni e azioni che ne prevedono la rimozione, attraverso l’intera bonifica delle aree, e lo smaltimento necessari e indispensabili per eliminare il rischio di mesotelioma.