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martedì, Settembre 17, 2024

Dante esoterico e i messaggi nascosti

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Dante, il “Sommo Poeta” è universalmente noto per il suo grande valore poetico. I suoi versi nascondono anche dei messaggi esoterici nascosti. “L’esoterismo di Dante” un saggio pubblicato nel 1925 da René Guénon, svela i misteri.

Dante e il significato nascosto dietro al “velo”

Dante.O voi ch’avete li ‘ntelletti sani, mirate la dottrina che s’asconde sotto ‘l velame de li versi strani”.

Già da questi versi dell’Inferno (IX, 61-63) , il Sommo Poeta lascia intendere che dietro al “velo” esteriore delle sue parole, si nasconde un significato dottrinale diverso. Significato che può comprendere solo chi è capace di penetrarlo.

Anche altrove afferma che le scritture, incluse quelle sacre, vanno deletteralizzate, decifrate, perché al di là del valore poetico celano un significato filosofico/teologico, politico/ sociale e un altro ancora. Concetti alla base di ogni scuola esoterica fin dalla notte dei tempi.

A cosa si riferisce parlando del quarto significato?

Il quarto significato indicato da Dante

Gli studiosi di materia esoterica, sostengono che il quarto significato sia appunto di natura trascendentale/esoterica.

La conferma verrebbe da due medaglie ritrovate al Museo di Vienna.

Una di esse raffigura Dante, l’altra il grammatico, religioso e poeta italiano Pietro da Pisa (744 d.C).

Sulla parte anteriore della prima, campeggia la scritta lettere Dantes Florentinus.

Sul rovescio di entrambe si legge F.S.K.I.P.F.T. che secondo il letterato francese Eugene Aroux (Rouen 1793-Parigi 1859) sarebbe l’acronimo di: Frater Sacrae Kodosh, Imperialis Principatus, Frater Templarius.

Dante era un templare?

L’incisone lascerebbe intendere che Dante fosse un “fratello”, o meglio, un vertice dell’ordine “Fede Santa” affiliato ai Cavalieri Templari.

Fatalità, per il suo ultimo viaggio, quello nel Paradiso, il “Vate”, si fa accompagnare nell’Empireo da San Bernardo Chiaravalle, noto per aver appoggiato la missione dei cavalieri in Terrasanta.

Il sistema delle gerarchie spirituali

Dante descrive i cieli come delle “gerarchie spirituali”

Esse altro non rappresentano se non i vari gradi di iniziazione delle confraternite.

Le sette sfere planetari sono una chiara allusione alle sette arti liberali: la grammatica, la retorica e la dialettica (il Trivio); l’aritmetica, la geometria, la musica, l’astronomia (il Quadrivio), insegnate nelle scuole esoteriche.

I tre Regni di Dante: altra simbologia

Inferno, Purgatorio e Paradiso rappresentano rispettivamente, il mondo profano degli iniziati, le prove iniziatiche cui si sottopongono gli adepti e la residenza dei Maestri “illuminati”.

Riguardo ai numeri, la scelta di Dante non sarebbe casuale. 

Prendiamo ad esempio i nove cieli percorsi insieme a Beatrice. 

I profani siedono nel primo cielo, quello delle tenebre, perché non hanno ancora trovato la luce. Anche il percorso rappresenta un’ascesa metafisica tipica del cammino iniziatico. 

Il colore dell’abbigliamento: un richiamo ai templari 

Gli abiti bianchi indossati richiamano il costume dei templari. A questo proposito è importante sottolineare il seguente passo della Divina Commedia “Qual è colui che tace e dicer vole, mi trasse Beatrice, e disse: Mira quanto è ‘l convento de le bianche stole”. A sfilare è la “milizia santa”. 

Siamo sempre nell’ Empireo (XXX canto Paradiso) e Dante osserva la parte più alta della Candida Rosa dei beati, dove si trova Maria.

In una sorta di anfiteatro con sedili a forma di rosa, siedono le anime del Paradiso, fatte di luce bianca, pura e luminosa, tanto che è difficile riconoscerne i tratti.

Il passo sembrerebbe alludere alla trasformazione dei templari in rosa croce “candida rosa”.

Ermetismo, esoterismo, pura casualità?

I rimandi ai templari sono davvero tantissimi e il libro di Guénon li descrive tutti. Sono ipotesi, coincidenze? Chi può dirlo.

Sta di fatto che gli stessi simboli e le stesse dinamiche di discesa agli inferi, per risalire a nuova vita, sono comuni a tutte le tradizioni ermetiche ed esoteriche: da Viriglio, all’Islam.

La similitudine con il racconto islamico 

Riguardo al racconto “Il viaggio notturno e l’ascensione del profeta Mohamed di Ibn Abbas, cugino del profeta,le similitudini sono davvero tante.

Il personaggio arabo inizia il viaggio durante la notte. A sbarragli la strada, un lupo e un leone. Dante è bloccato da una lonza, un leone e una lupa.

L’architettura dei due inferni è praticamente identica: ha la forma di un imbuto rovesciato, formato da una serie di piani e gironi circolari che scendono verso il basso, in cui sono racchiuse le anime dei peccatori.

Identica anche l’architettura delle sfere celesti e la disposizione delle anime beate che alla fine si riuniscono nell’Empireo. 

Mohamed e Dante descrivono Dio come una sorgente di luce intensa circondata da nove cerchi concentrici formate da file compatte di anime angeliche.

E altri riferimenti ancora…

Dante conosceva l’islam o anche questa è una causalità?

La domanda sorge spontanea e fa supporre ancora una volta l’ipotesi dell’affiliazione del poeta all’ordine cavalleresco. 

Nel secolo XIII, gli ordini iniziatici dell’Islam e quelli cavallereschi cristiani erano infatti in contatto fra loro.

Torniamo a Gerusalemme

Per Dante, Gerusalemme rappresentava il polo della spiritualità; al polo opposto collocava il monte del Purgatorio, al di sopra del quale brillano le sfere che formano la costellazione della croce del sud. 

L’intero viaggio si compie secondo l’asse spirituale del mondo, che rappresenta per le tradizioni esoteriche il centro della propria individualità. Per elevarsi ai cieli, Dante si situa in un punto che era effettivamente il centro del mondo terrestre.

Numerologia 

Discorso a parte meriterebbe la numerologia dantesca. I rimandi alla kabala e alle tradizioni ermetiche esoteriche, universalmente applicabili, non si contano.

Fonti 

“L’esoterismo di Dante” René Guénon

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