Condanna della CO.TRA.L al risarcimento danni
Amianto in COTRAL: arriva oggi la notizia della condanna della CO.TRA.L, al risarcimento danni nei confronti dei familiari di una vittima amianto. La sentenza è stata pubblicata oggi dal Tribunale di Roma, sezione lavoro, nel dettaglio, dal giudice Alessandra Trementozzi.
V.C. era impiegato nella società di trasporto pubblico del Lazio e si è ammalato di cancro polmonare a causa della presenza di amianto nell’azienda. Il cancro polmonare è una delle patologie asbesto correlate più aggressive, attacca il sistema respiratorio e può essere combattuto solo grazie ad una buona prevenzione.
Le indagini a supporto delle teorie dell’ONA
Le indagini hanno dimostrato l‘origine professionale della malattia, in quanto lo stesso V.C. è stato esposto a polveri e fibre di amianto, durante il servizio svolto presso la società laziale, dove ha lavorato come meccanico dal 1981 a fine 1992. Sono molti i lavoratori che purtroppo presentano una storia simile, ma la magistratura italiana sembra aprire solo poco alla volta gli occhi sull’argomento amianto.
La battaglia legale è stata condotta dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha intentato anche un’altra causa, in attesa degli esiti del rito del lavoro, per la quale la COTRAL sarà chiamata a risarcire anche i danni subiti dalla vedova e dagli orfani.
«Quella di oggi è una vittoria storica poiché è stato riconosciuto che l’amianto in CO.TRA.L. era ed è dannoso per la salute umana e poiché il caso di V. C. non è l’unico ma sono molti altri i dipendenti CO.TRA.L. che hanno subiti danni alla salute, l’ONA, attraverso lo Sportello Nazionale Amianto, è a disposizione di tutte le vittime, in particolare nel contesto della città di Roma, che vogliano chiedere il risarcimento dei danni» dichiara con soddisfazione il legale della famiglia della vittima.
Le opinioni sulla pericolosità dell’amianto
Sul grado di pericolosità dell’amianto nel mondo del lavoro, esistono opinioni discordanti.
Ad esempio il Prof. Francesco Tomei, luminare della celebre università La Sapienza di Roma, afferma che l’amianto presenti un certo livello di pericolosità, ma che nel concreto non rappresenti una vera e propria minaccia per la salute umana. A questa tesi si contrappone il CTU (consulenti tecnici d’ufficio) del Tribunale di Roma, Dott. Cavalli, che afferma non solo che l’amianto rappresenta un pericolo mortale per l’organismo umano ma che nei casi in cui la vittima fosse un fumatore, come in quello del sig. V.C., “l’amianto determina un potenziamento degli effetti cancerogeni”.
V.C. non è stato un caso isolato, l’amianto era presente nell’azienda COTRAL ed è tuttora presente in molte strutture pubbliche e grandi società, o addirittura in ambito militare e delle forze dell’ordine. Come nel caso dell’ex finanziere Antonio Dal Cin, Vittima del dovere, che alla luce della sentenza emanata oggi dichiara: «Non comprendo come possa un illustre cattedrato come il Prof. Francesco Tomei, professore di Medicina del Lavoro de La Sapienza, negare la pericolosità dell’amianto per la salute umana e tentare di impedire la giustizia per il decesso di questi lavoratori, in particolare di V. C. L’amianto, invece, è un potente cancerogeno e ci auguriamo che ora anche tutte le altre vittime, in particolare tutti gli altri lavoratori ammalati e i famigliari di quelli deceduti possano ottenere giustizia»
Nonostante questa significhi per le vittime amianto un’importante vittoria, il percorso verso la risoluzione dell’intera problematica è ancora lungo e tortuoso.
«È senza ombra di dubbio una grande soddisfazione riuscire a far ottenere una proficua somma ai familiari della vittima – conclude Bonanni -, tuttavia l’obiettivo principale è quello di riuscire ad evitare che si ripetano episodi del genere».