“Non è il diritto penale che può risolvere il problema amianto. Il problema si risolve con la bonifica e messa in sicurezza. E con l’azione politica”. Questo ha voluto sottolineare l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, durante il convegno organizzato dall’associazione a Salerno.

Convegno Salerno, l’incontro al Salone dei Marmi
All’incontro: “La lotta contro l’amianto riparte dalla Campania”, che si è tenuto il 13 maggio scorso presso il Salone dei Marmi, sono così intervenuti diversi rappresentanti politici, tra cui il vicepresidente della Regione, Fulvio Bonavitacola. Insieme agli avvocati e agli esperti hanno fatto il punto sulla situazione sul territorio e sulla Penisola e ragionato sui prossimi passi.

A trenta anni dalla legge che ha messo al bando il minerale e le sue fibre altamente pericolose troppi sono ancora i siti da bonificare. Solo le bonifiche, ha ribadito l’avvocato Bonanni, “evitano nuove malattie. Bisogna azzerare le esposizioni. E poi è necessaria una condivisione di tutte le forze e delle rappresentanze. Politici, datori di lavoro, sindacati”.
Convegno Salerno, Bonanni: “Serve un credito di imposta”
“Servirebbe – ha continuato – come ripeto da tempo, un credito di imposta per le aziende a fronte della bonifica dall’amianto. Questo crea, per quanto possa sembrare strano, un risparmio. Perché bonificando si attiva tutto un sistema che crea lavoro e perché si evitano gli enormi costi sanitari e sociali causati dall’asbesto. Oltre all’inaccettabilità delle morti per patologie asbesto correlate”.

Dietro ai numeri dei decessi, 600 l’anno in Campania, dietro alla necessità di coprire i costi delle bonifiche, ci sono – è sempre bene ricordarlo – le vittime dell’amianto. Uomini e donne che hanno svolto il loro lavoro, in fabbrica o in casa, per sostenere le loro famiglie e che – solo per questo – si sono ammalati, hanno dovuto affrontare gravi sofferenze e lasciare prima del tempo i loro cari.
Targa in memoria di Ferraro, stroncato da un mesotelioma
L’Ona ha ricordato uno di loro, Antonio Ferraro, e con lui tutte le vittime, con una targa consegnata ai familiari. “Per lui avevamo ottenuto un piccolo risarcimento per placche pleuriche – ha ricordato Bonanni – ma poi purtroppo si è ammalato di mesotelioma. È morto qualche giorno fa. Era un attivista dell’Ona della prima ora”. La targa recita: “A perenne memoria della laboriosità e dell’onestà di un padre di famiglia e di un uomo leale”.
Il vicepresidente della Campania, Bonavitacola ha fatto una promessa durante il convegno: “Utilizzeremo il nuovo ciclo di fondi europei per dare un ulteriore impulso agli interventi di decontaminazione da amianto in tutto il territorio regionale”. Ha confermato il ritardo delle bonifiche. È stato affrontato anche il tema della mancanza delle discariche destinate a questo rifiuto pericoloso. Nel 2018 è stato, però, pubblicato un bando destinato ad enti e soggetti pubblici per favorire la decontaminazione da amianto da edifici pubblici o di uso pubblico, come scuole, strutture sanitarie, alloggi precari etc. Un altro intervento importante è quello della bonifica della ex Isochimica di Avellino, per 17 milioni di euro.
Il presidente Ona ha poi proposto di eliminare l’Iva per le piccole bonifiche e, sempre per queste, di non imporre il piano di bonifica. Questo servirebbe ad accelerare la rimozione dell’amianto.
Convegno Salerno, Montera socio onorario dell’Ona
L’Ona ha, quindi, riconosciuto socio onorario dell’associazione il presidente emerito dell’Ordine degli avvocati di Salerno, Americo Montera. Anche a lui l’avvocato Bonanni ha consegnato una targa come riconoscimento per essere un “presidio di libertà, di civiltà e di giustizia, per lo sviluppo integrale della persona umana”.

Convegno Salerno, i dati amianto in Campania
In Campania l’amianto ha provocato, soltanto nel 2022, più di 600 decessi (100 per mesotelioma, 200 per tumore polmonare, 300 per le altre patologie asbesto correlate come tumori del tratto gastro-intestinale, asbestosi, ispessimenti pleurici, etc.), e migliaia di nuovi malati, decine di migliaia i decessi per altri agenti cancerogeni.
Nella regione sono tante le attività economiche in cui negli anni i lavoratori sono stati esposti all’amianto. Tra queste cemento-amianto, cantieristica navale, industria metallurgica, edilizia, portualità e trasporto marittimo, rotabili ferroviari, trasporti terrestri e aerei, riparazione e commercio di autoveicoli e ricambi, difesa militare, agricoltura e industria tessile. Tra gli insediamenti produttivi a maggior rischio ricordiamo Eternit di Bagnoli per l’industria del cemento-amianto (dismessa nel 1986), Italsider di Bagnoli per il settore metallurgico, Fincantieri, SOFER di Pozzuoli, AVIS di Castellammare di Stabia, Firema di Caserta e Grandi officine delle ex Ferrovie dello Stato di Santa Maria La Bruna per la produzione e manutenzione di rotabili ferroviari.
Gli ultimi dati disponibili (2018), parlano di 3 nuovi siti industriali con amianto, di 85 edifici pubblici, 955 edifici privati e 3043 coperture in eternit. In totale 4000 strutture.
Napoli: “Necessarie politiche più incisive”
Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha inviato un messaggio al convegno: “Credo che il tema dell’amianto sia una delle più importanti questioni complesse dei giorni nostri. Sia per quanto concerne la tutela della salute che per la ricaduta economica. Dopo alcuni decenni è necessario mettere in campo politiche più incisive per l’eliminazione di questo materiale dall’ambiente e misure tese ad incentivare ed abbattere i costi per lo smaltimento”.
“Il problema amianto – ha detto l’assessore alle Politiche sociali e giovanili del Comune di Salerno, Paola De Roberto – a 30 anni dall’entrata in vigore della legge che lo ha messo al mando, risulta essere ancora, purtroppo, un grave problema, soprattutto per la salute, in quanto le patologie gravi ad esso correlate, tra cui in particolare il mesotelioma, si manifestano dopo molti anni dall’esposizione. Quindi non dobbiamo abbassare la guardia e combattere”.

Sono intervenuti, inoltre, il presidente emerito dell’Ordine degli Avvocati, Americo Montera, il docente di mineralogia all’Università di Napoli Federico II e membro del comitato tecnico scientifico dell’Ona, Renato Sinno e gli avvocati Marcello Mascolo, Marco Siniscalco e Stefano Salimbene, che hanno fatto il punto sulla nuova giurisprudenza sul tema amianto. Come anche il deputato Piero De Luca.

Vacchiano: “Il lavoratore merita di essere tutelato”
È stata quindi la volta del segretario generale Asso.Impre.Di.A, Alberto Patruno e del professore di medicina legale dell’università degli Studi del Sannio – Benevento, Giuseppe Vacchiano che ha rilevato che “il lavoratore, se esposto ad eventuali condizioni di pericolo merita d’essere adeguatamente tutelato e, purtroppo, non sempre questa tutela viene assicurata. Un tale impegno è però particolarmente difficile da realizzare per i lavoratori esposti all’amianto in quanto la patologia amianto correlata è particolarmente complessa, insidiosa, multiforme, cronologicamente non definibile. Occorre pertanto potenziare non solo le misure di prevenzione, ma affiancare ad esse soprattutto quelle di protezione dei lavoratori”.

L’Ona continua a combattere l’amianto, anche con una App da utilizzare per segnalare i siti contaminati. Per approfondire il tema: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.