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mercoledì, Novembre 12, 2025

Controversia in Indonesia per l’amianto crisotilo

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In Indonesia si sta aprendo una nuova disputa legale legata all’uso del cosiddetto amianto bianco (crisotilo).

Il caso indonesiano

Nel 2024 la Corte Suprema indonesiana ha stabilito che i prodotti contenenti amianto debbano riportare etichette di avvertenza sui rischi di esposizione. La decisione è arrivata dopo un ricorso presentato da organizzazioni per la salute e i diritti dei lavoratori.

Tuttavia, un gruppo industriale internazionale indonesiano ha contestato la sentenza, sostenendo che il crisotilo non rappresenti un rischio significativo per la salute. L’associazione di categoria, ha avviato un’azione legale nei confronti di alcune organizzazioni indonesiane, chiedendo un risarcimento economico e la revoca delle etichette obbligatorie.

Le posizioni contrapposte

Secondo un’associazione indonesiana che rappresenta i produttori di fibre di amianto-cemento, coinvolta in una battaglia legale con attivisti anti-amianto, il crisotilo si degraderebbe rapidamente nel sistema respiratorio e non sarebbe quindi pericoloso. L’associazione sottolinea inoltre che la sostanza non è elencata tra le sostanze soggette a restrizioni nella Convenzione di Rotterdam, che regola il commercio internazionale di prodotti chimici pericolosi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che tutte le forme di amianto, compreso il crisotilo, sono cancerogene per l’uomo e che l’esposizione può causare cancro ai polmoni, alla laringe, alle ovaie e mesotelioma pleurico.
L’OMS stima che in Indonesia muoiano ogni anno circa 1.600 persone per patologie legate all’amianto e oltre 200.000 a livello globale.

Le testimonianze dei lavoratori

Molti ex lavoratori del settore indonesiano raccontano di non aver ricevuto adeguate informazioni sui rischi.
Tra questi una ex operaia di una fabbrica tessile, a Giava Occidentale, ha scoperto di avere asbestosi dopo anni di esposizione alle fibre di amianto. Un’altra ex lavoratrice ha riferito di soffrire di difficoltà respiratorie croniche dopo dieci anni di impiego in un impianto di produzione di tessuti contenenti amianto a Jakarta.

L’uso dell’amianto in Indonesia

L’Indonesia è attualmente il terzo importatore mondiale di amianto, dopo India e Cina, con circa 150.000 tonnellate di materiale importato ogni anno, tutte di tipo crisotilo.
Secondo le stime, circa il 13% delle abitazioni del Paese ha tetti realizzati con lastre contenenti amianto, percentuale che nella capitale Jakarta sale fino al 50%.

Nonostante il numero ufficiale di decessi correlati all’amianto sia basso, le organizzazioni sindacali internazionali ritengono che i dati siano ampiamente sottostimati e che il picco dei casi di malattia potrebbe verificarsi tra diversi anni.

La questione legale

Secondo la fonte, l’associazione avrebbe citato in giudizio tre rappresentanti della rete indonesiana chiedendo scuse pubbliche e la rimozione di contenuti online che definiscono il crisotilo pericoloso.

Il caso potrebbe creare un precedente che scoraggi future iniziative di sensibilizzazione sui rischi dell’amianto in Indonesia.

Il contesto globale

Ad oggi, 73 Paesi e territori — tra cui l’Australia — hanno vietato tutte le forme di amianto. Tuttavia, il materiale continua a essere largamente impiegato in diverse aree del Sud-Est asiatico.

L’organizzazione australiana Union Aid Abroad, con il sostegno del governo di Canberra, collabora da anni con Indonesia, Vietnam e Laos per favorire una transizione verso materiali alternativi e più sicuri.

Fonte: https://www.abc.net.au/

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