L’ONA promuoverà operazioni di controllo per monitorare l’ambiente
“L’Osservatorio Nazionale Amianto effettuerà autonomamente le rilevazioni dell’aria e del terreno nell’aria intorno alla Raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi per monitorare i livelli di inquinamento dopo l’incendio all’impianto del primo dicembre scorso. Inoltre, procederà con un’indagine epidemiologica per censire le malattie sospette tra i lavoratori e gli ex lavoratori della Raffineria e gli abitanti delle zone limitrofe”, dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
L’Ona ha deciso infatti di procedere autonomamente, nonostante nel summit tra Prefettura e sindaci del territorio sia emerso che le analisi effettuate dall’Arpa non avrebbero riscontrato la contaminazione rilevante degli ambienti e dei terreni.
L’Ona, attraverso l’Avv. Ezio Bonanni e attraverso il coordinatore territoriale, Sig. Davide Fabretti, chiede l’assunzione di misure di urgenza per evitare che si ripetano altri episodi di questo genere e che impongano la bonifica dell’amianto ancora presente all’interno della Raffineria, per evitare che altri incidenti possano causare dispersione di fibre di amianto.
L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto nella città di Sannazzaro de’ Burgondi e nella Lomellina è storia antica, poiché è dal 2009 che sono state richieste procedure secondo standard che assicurino la piena tutela rispetto al rischio di incidenti rilevanti, che, purtroppo, si sono puntualmente verificati e quello del primo dicembre è solo l’ultimo di una serie che preoccupa l’ONA, e coloro che vivono nei dintorni della Raffineria.
L’idea di realizzare, proprio lì vicino, una discarica di amianto è quantomeno imprudente, dovendo invece pensare a trovare delle soluzioni di ragionevolezza, per evitare che due siti altamente pericolosi (la Raffineria già realizzata e operativa ormai da decenni e la nuova discarica con centinaia di tonnellate di amianto), costituiscano una situazione di eccessivo rischio.
Conferenza “il cuore di amianto della Lomellina”
Nel corso della conferenza “Il cuore di amianto della Lomellina” che si è tenuta a Sannazzaro de’ Burgondi lo scorso 14 dicembre, e alla quale hanno partecipato 20 sindaci e più di 500 persone, il presidente dell’Ona, avv. Ezio Bonanni, aveva chiesto che le indagini fossero ultimate velocemente e che “si riuniscano in un unico procedimento giudiziario i numerosi esposti, già depositati dai familiari di alcune vittime”, chiede l’avvocato Bonanni.
L’Ona insiste perché si dia corso, immediatamente, alle indagini epidemiologiche in ordine ai casi di patologie asbesto correlate e tumorali tra i dipendenti ed ex dipendenti della Raffineria e coloro che vivono nelle sue vicinanze, al fine di poter verificare l’impatto che la presenza di amianto e le emissioni di sostanze contaminanti dalla Raffineria ha provocato sulla salute. Perché non ci sono solo gli incidenti: occorre non dimenticare i casi di mesotelioma e di altre malattie asbesto correlate tra i dipendenti della Raffineria e comunque tra coloro che vi hanno lavorato alle dipendenze dell’indotto.
L’ONA intanto sarà presente sabato 21.01.2017 sempre presso il Teatro Soms per partecipare alla rappresentazione teatrale dedicata ai problemi legati al rischio amianto e in particolare alla discarica che si vorrebbe realizzare attigua allo stabilimento, nonostante l’allarme lanciato dall’Osservatorio Nazionale Amianto fin dal 2013 circa i rischi per la salute e per l’ambiente.
Saremo presenti siamo sabato che il prossimo 02.02.2017 all’assemblea pubblica che si svolgerà a Pieve del Cairo (Teatro Soms) al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni indotti dalla fibre di amianto e dal rischio di contaminazione che deriva dalla realizzazione incauta di discariche vicino agli impianti a rischio di incidente ed incendio.
Nessuna norma che vieti le discariche amianto
Non è possibile che non ci sia una norma che vieti la creazione di discariche di amianto vicino ad impianti che possono bruciare, e quindi è fondamentale che il governo nazionale colmi questo vuoto normativo con una normativa d’urgenza che la Costituzione prevede, e cioè il decreto legge. Tante volte, infatti, si è intervenuti con i decreti per alzare le soglie di tollerabilità, questa volta bisogna invece intervenire per colmare un vuoto e tutelare le popolazioni della Lomellina, così come ha chiesto l’Avv. Ezio Bonanni», dichiara il Sig. Davide Fabretti del Coordinamento regionale ONA Lombardia, titolare dello Sportello Amianto di Sannazzaro De Burdongi e collaboratore del presidente ONA.