Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, fornisce la consulenza legale alle vittime esposte all’amianto e ai loro familiari. Inoltre ha tra le sue più importanti finalità quella di realizzare il rischio zero: evitare tutte le future esposizioni ad amianto e ad altri cancerogeni. Questo è il più efficace strumento di tutela della salute.
In più, per chi è stato esposto fornisce, oltre all’assistenza legale, anche l’assistenza medica.
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L’importanza della bonifica Il ruolo della Guardia Nazionale Intervista all’Avv. Ezio Bonanni Tempo di lettura: 8 minuti |
Consulenza legale e tecnica: necessaria la bonifica
Nonostante la messa al bando dell’amianto della Legge 257/92 , ancora oggi ci sono in Italia più di un milione di micrositi e oltre 50mila siti contaminati da amianto. La presenza di asbesto causa l’esposizione dei cittadini e lavoratori a polveri e fibre di amianto, provocando lo sviluppo di patologie asbesto correlate.
Solo con la bonifica si potrà mettere fine alla continua esposizione a polveri e fibre di amianto, dannosa per la salute umana. Perciò l’ONA ha istituito il dipartimento delle Guardie Nazionali Amianto, attraverso il quale tutti i cittadini possono segnalare i siti contaminati e chiedere che siano mappati e bonificati. A questo scopo è stata anche ideata l’App Amianto.
L’associazione offre anche un supporto ed un servizio di consulenza tecnica per bonificare i siti contaminati. I privati possono contattare l’assistenza in caso si sia proprietari di edifici o amministratori di condomini con presenza di amianto o si sospetti la presenza di materiali di amianto in edifici pubblici.
Consulenza legale e Guardia Nazionale Amianto
La Guardia Nazionale Amianto è lo strumento operativo dell’Osservatorio Nazionale Amianto. È articolata in tutto il territorio nazionale, in parallelo con le sedi territoriali. Come organizzazione settoriale ha il fine della bonifica dei siti contaminati per la concreta realizzazione del rischio zero. In questo modo si applica il principio di prevenzione primaria secondo l’insegnamento del Prof. Giancarlo Ugazio.
L’Osservatorio Nazionale Amianto tende una mano alle istituzioni, facendosi parte attiva per favorire un proficuo intervento per la bonifica dei siti contaminati.
La Guardia Nazionale Amianto è coordinata dalla Sig.ra Antonella Franchi e dal Sig. Antonio Dal Cin, che si avvalgono della collaborazione dell’Avv. Ezio Bonanni.
L’Avv. Ezio Bonanni si è reso disponibile a rendere qualsiasi attività di consulenza legale bonifiche o richiesta di informazioni, anche per valutare il rischio concreto in caso di esposizione professionale a polveri e fibre di amianto e altri cancerogeni. Il fine è acquisire tutti gli elementi probatori utili da utilizzare nei procedimenti amministrativi e giudiziari per il riconoscimento di malattia professionale, che presuppone sempre e comunque la prova dell’esposizione.
La Guardia Nazionale Amianto ha costituito anche un reparto investigativo, coordinato dall’Avv. Ezio Bonanni, avvalendosi delle norme di cui all’art. 391 bis e ss. c.p.p., come introdotta dal Codice di Procedura Penale dalla L. 397/2000 (investigazioni difensive). È utile alle potenziali parti offese, anche prima della proposizione della denuncia querela, per poterne valutare il fondamento e, a questo punto, acquisire le prove che si riveleranno assolutamente indispensabili nell’istruttoria delle diverse procedure:
- amministrative per la costituzione della rendita (INAIL);
- riconoscimento di causa di servizio;
- vittima del dovere.
Servizi di assistenza medica dell’ONA
L’associazione ha pubblicato il II Rapporto Mesoteliomi e svolge un servizio di assistenza medica e legale, oltre che consulenza bandi amianto e assistenza legale bonifiche e tecnica.
Tutti i cittadini e il personale medico e paramedico possono segnalare casi sospetti di malattie asbesto correlate attraverso la piattaforma digitale, ONA REPAC.
Avv. Ezio Bonanni intervistato sul problema amianto
Quali sono gli interventi assicurativi e previdenziali in materia di amianto?
“In Italia sono riconosciute nella lista I: asbestosi polmonare, placche e ispessimenti della pleura, mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale e della tunica vaginale del testicolo, tumore del polmone, tumore della laringe, tumore dell’ovaio. Queste sono assistite dalla presunzione legale di origine. Per cui è sufficiente dimostrare la presenza dell’amianto nell’ambiente lavorativo per ottenerne l’indennizzo INAIL.
Solo che, in molte occasioni, l’INAIL nega ugualmente l’origine professionali di tali patologie e occorre quindi imbarcarsi in lunghe controversie giudiziarie. Allora è fondamentale poter dimostrare la sussistenza dell’esposizione e della condizione di rischio. Per cui è necessario acquisire la prova della presenza di amianto.
Tale dimostrazione è anche fondamentale per la prevenzione primaria perché potrà far emergere la necessità della bonifica. Inoltre è importante per la prevenzione secondaria, la sorveglianza sanitaria, che permette la diagnosi precoce e le migliori terapie e cure.
Il ruolo della Guardia Nazionale Amianto è altresì decisivo anche in sede di riconoscimento dell’origine professionale delle patologie e del risarcimento dei danni. Infatti la prova della condizione di rischio impone l’applicazione della presunzione legale di origine e quindi l’obbligo dell’INAIL dell’indennizzo. È la base di prova per il risarcimento dei danni in sede civilistica, tanto più se coniugata al dato epidemiologico, che potrà essere acquisito attraverso l’attività del Dipartimento Epidemiologia dell’ONA”.
Quali sono le altre patologie asbesto correlate?
“Altre patologie sono contemplate nella lista II (di limitata probabilità) e sono il tumore della faringe, dello stomaco e del colon retto. Di queste l’Osservatorio Nazionale Amianto ha un’evidenza epidemiologica granitica, ragione per la quale abbiamo insistito con l’INAIL affinché siano contemplate nella lista I piuttosto che nella lista II, in modo tale che ne sia facilitato il riconoscimento.
Anche per quanto riguarda la lista III (per cui l’origine lavorativa è possibile), che contempla il solo tumore dell’esofago, abbiamo acquisito elementi che ne confermano la riconducibilità all’esposizione ad amianto. Sulla base della disintegrazione del sistema tabellare, siamo convinti che tali patologie debbano essere tutte riconosciute e indennizzate. Tuttavia riteniamo che i dati sugli elementi di esposizione acquisiti attraverso la Guardia Nazionale Amianto e quelli epidemiologici debbano essere coniugati con quelli dei dipartimenti, per permettere tutte le tutele di prevenzione primaria, secondaria e prevenzione terziaria“.
Come ottenere indennizzo INAIL o la causa di servizio?
“Ai sensi dell’art. 139 dpr 1124/65, tutti i medici che riconoscano l’esistenza di un sospetto dell’origine professionale di qualsivoglia patologia hanno l’obbligo di denunciarla, tanto più se è contemplata nell’elenco INAIL. Ecco il motivo per il quale, come Osservatorio Nazionale Amianto, abbiamo insistito per integrare le tabelle delle malattie professionali.
Il medico, dunque, deve redigere il primo certificato di malattia professionale, che deve consegnare al lavoratore. Quest’ultimo ha un termine di 15 giorni per consegnare il certificato al datore di lavoro che, a sua volta, ha l’obbligo di inviarlo all’INAIL entro i successivi 5 giorni.
Nel caso di patologie asbesto correlate, nella maggior parte dei casi la denuncia avviene successivamente alla risoluzione del rapporto di lavoro. Quindi l’unico strumento è quello dell’inoltro da parte del medico con lo strumento telematico, oppure può essere sempre consegnato al paziente, che lo inoltrerà all’INAIL. Si avvia così la procedura per il riconoscimento della malattia professionale.
Si devono esprimere prima di tutto gli uffici CONTARP (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione centrale), che spesso negano il rischio amianto. Ecco perché è importante il ruolo della Guardia Nazionale Amianto, come strumento di prova dell’esposizione. Poi si esprimeranno gli uffici medico-legali. Quindi si arriverà alla formulazione di un primo giudizio che, se fosse di rigetto o sottovalutazione dell’entità della lesione, potrà essere oggetto di ricorso, sulla base dell’art. 104 dpr 1124/65.
Dopodiché sarà esperita la collegiale, alla quale potrà partecipare il medico di fiducia dell’assicurato, in questo caso uno dei medici volontari del Dipartimento di Medicina Legale dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Seguirà il giudizio definitivo che, se fosse negativo, potrà essere impugnato in sede giudiziaria”.
Quali prestazioni vengono erogate dall’INAIL?
“L’INAIL indennizza il danno biologico, purché raggiunga il 6%, e poi, a partire dal 16%, eroga una rendita mensile sulla base del grado invalidante e dell’entità della retribuzione. Poi il lavoratore ha diritto al risarcimento dei danni differenziali e complementari a carico del datore di lavoro”.
E cosa comporta il riconoscimento dell’origine professionale delle patologie asbesto correlate?
“In caso di riconoscimento di patologia asbesto correlata, anche all’1%, il lavoratore avrà diritto ad ottenere la certificazione di esposizione ad amianto, ex art. 13 comma 7 L. 257/1992, utile per ottenere i benefici contributivi e accedere al prepensionamento. Ne consegue che il rilascio della certificazione di esposizione ad amianto da parte dell’INAIL obbliga l’INPS ad accreditare le maggiorazioni utili per il prepensionamento.
Nel caso in cui gli accrediti non fossero sufficienti per ottenere il prepensionamento, grazie alla nuova normativa inserita nella finanziaria del 2017 (art. 1, comma 250, L. 232/2016), sarà possibile ottenere l’immediato accesso alla pensione di inabilità, senza limiti di anzianità ed età”.
Quali sono i diritti dei dipendenti pubblici?
“I dipendenti pubblici che hanno contratto patologie asbesto correlate hanno diritto a ottenere il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive delle vittime del dovere, con parificazione alle vittime del terrorismo“.
Ci sono altri chiarimenti che vuole rendere ai numerosi cittadini che si sono rivolti alla Guardia Nazionale Amianto?
“Aggiungo che l’amianto è un cancerogeno completo e che provoca danno anche nel caso di sola e semplice esposizione. Per cui tutte le esposizioni vanno vietate, qualsiasi sia la loro entità, poiché non c’è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla.
I lavoratori esposti hanno diritto al prepensionamento, se lo sono stati per oltre 10 anni a concentrazioni superiori alle 100ff/ll e se riescono a dimostrare un danno biologico.
La sorveglianza sanitaria è quindi indispensabile, oltre che per la diagnosi precoce e per la tutela della salute, anche per il dato epidemiologico. Questo permette di ottenere il riconoscimento di qualsiasi patologia anche con un grado invalidante minimo, il rilascio della certificazione da parte dell’INAIL utile per l’accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto e quindi per il prepensionamento”.
Consulenza legale: come richiederla
Per ottenere la consulenza legale da uno dei collaboratori dell’associazione o direttamente lo studio legale dell’Avv. Ezio Bonanni è possibile chiamare il numero verde o compilare il form.
L’Osservatorio Nazionale Amianto renderà riscontro a tutte le richieste di assistenza, consulenza legale e segnalazioni che perverranno dai cittadini e dalle istituzioni.
Qualsiasi esigenza o richiesta di consulenza sarà portata all’attenzione dei responsabili dei diversi dipartimenti, per supportare tutte le richieste che dovessero pervenire dai territori, dalle istituzioni e dai singoli cittadini.