Ieri, 14 maggio 2018, presso il Campidoglio, l’Amministrazione 5 Stelle ha espresso vicinanza alle vittime amianto di Casale Monferrato, dimenticando però che anche nello stesso Comune di Roma l’amianto ha ucciso molteplici impiegati e molti familiari di questi sono ancora in attesa di giustizia.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ricorda che il decesso del Sig. Armando Cecconi, è avvenuto proprio a causa di una patologia asbesto correlata contratta in seguito all’esposizione prolungata a fibre di asbesto presenti all’interno della struttura comunale in cui era impiegato.
«Ottima iniziativa quella di piangere le vittime dell’amianto, ma non ci sono soltanto quelle di Casale Monferrato, ci sono anche le vittime causate dal Comune di Roma, è questo che dimentica l’Amministrazione comunale e, soprattutto, ha omesso di informare i cittadini sul fatto che il Comune di Roma risulta esser stato citato in giudizio per la morte di Armando Cecconi, dipendente del Comune di Roma esposto ad amianto. Inoltre, dalle parole occorre passare ai fatti» – Commenta l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA e legale dei familiari della vittima.
L’avvocato Bonanni si è infatti schierato ancora una volta dalla parte delle vittime amianto e rimane in attesa dell’udienza che avverrà il prossimo 4 luglio 2018, nella quale il Comune di Roma sarà chiamato a rispondere di tutte le sue responsabilità.
Armando Cecconi è morto a causa di un mesotelioma pleurico e la famiglia con accanto l’avvocato Bonanni, ha deciso di rivolgersi al Tribunale di Roma per ottenere il risarcimento dei danni.
Lo scorso 10.05.2018, il dipartimento di epidemiologica del Servizio Sanitario Regionale – Regione Lazio ha confermato che, in relazione alla morte del Sig. Cecconi Armando, “l’esposizione professionale ad amianto può essere considerata come certa secondo i criteri di classificazione adottati dal ReNaM”, questo conferma la correlazione tra la malattia e l’esposizione amianto causata dalla professione della vittima.
Rischio amianto nella città e nel Comune di Roma
L’Osservatorio Nazionale Amianto segnala ormai da tempo che la situazione amianto a Roma è ancora tra le più gravi.
È ancora presente amianto all’interno di numerosi edifici pubblici (dai un’occhiata anche a questo nostro articolo), che si collocano sia nelle periferie della città che nelle vicinanze del centro storico.
L’ONA dichiara di aver sollecitato più volte l’intervento dell’Amministrazione comunale ma che ad oggi il Sindaco di Roma Virginia Raggi (M5S), non ha avviato alcuna concreta iniziativa.
“Ci auguriamo solo che si riesca ad arrivare alla risoluzione completa della problematica”, l’amianto non è un problema da prendere sotto gamba soprattutto perché ha già seminato morte sul territorio italiano ed è previsto un ulteriore picco di malattie asbesto correlate tra il 2020 ed il 2030.
Iniziare adesso a bonificare perlomeno tutti gli edifici pubblici potrebbe salvare la vita a moltissime persone, sperando che le promesse fatte dalle istituzioni a riguardo di un nuovo piano di bonifica italiano non rimangano solo progetti astratti ma che quanto prima possibile divengano azioni concrete.