Nei prossimi giorni aprirà il cantiere per la rimozione del tetto in amianto del teatro Rossini di Civitanova, in provincia di Macerata, nelle Marche. Al suo posto sarà installato un impianto di efficientamento energetico, con pannelli fotovoltaici con potenza nominale di 110,72 kwp.
Il cineteatro di Civitanova liberato dall’amianto
I lavori sono stati finanziati in parte con i fondi del Pnrr e per la parte restante attraverso un mutuo. Un’opportunità per il Comune che potrà liberare un edificio pubblico dal terribile amianto che ha causato e continua a causare tanti decessi. Il teatro diventerà uno spazio moderno, ma soprattutto sicuro e sarà possibile anche risparmiare sull’energia con i pannelli fotovoltaici e contribuire a contrastare l’inquinamento.
Per permettere i lavori la struttura chiuderà dall’8 febbraio. La riapertura è prevista per il prossimo autunno. La città ha comunque diversi spazi dove poter indirizzare i vari spettacoli e manifestazioni per il periodo primaverile ed estivo. Come riporta Cronachemaceratesi.it, la presidente dell’azienda dei Teatri di Civitanova, Maria Luce Centioni, ha spiegato che sul teatro ci sono idee ambiziose. Nell’edificio saranno realizzati, infatti, anche altri miglioramenti su cui stanno lavorando. Il costo complessivo dei lavori è di 650mila euro. Tutta la città beneficerà di un cineteatro più moderno e funzionale.
Teatro di Civitanova come tanti edifici in Italia
Il teatro di Civitanova ancora pieno di asbesto (altro nome per chiamare l’amianto), dimostra – se ma ce ne fosse bisogno – il fatto che a 30 anni dalla Legge 257 del 1992 che ha messo al bando questo materiale, purtroppo ancora tanti edifici pubblici ne sono ancora contaminati. I siti e micrositi, compresi quelli privati, sono oltre 1 milione, ma è necessario che almeno i luoghi aperti al pubblico siano liberati dalla fibra killer. Il presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, denuncia da tempo la presenza del minerale killer nelle scuole, negli ospedali, come anche nei cinema e nei teatri d’Italia.
Le bonifiche amianto sono in ritardo
Purtroppo dopo la seconda guerra mondiale l’amianto è stato utilizzato per la costruzione di praticamente tutti gli edifici realizzati prima del 1993 (anno in cui la legge è diventata esecutiva). Le bonifiche, però, sono terribilmente in ritardo. Questo comporta l’esposizione di tantissime persone al cemento – amianto, il terribile eternit.
Come spiega bene l’avvocato Bonanni nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco dei morti di amianto in Italia – ed. 2022”, le fibre inalate possono causare il mesotelioma, ma anche tumori del polmone, delle ovaie, del colon, della laringe e della faringe più tutta una serie di patologie asbesto correlate.
Le aziende hanno continuato ad utilizzarlo pe le sue caratteristiche (è stato definito il minerale perfetto), anche se si conosceva la sua cancerogenicità già dai primi del ’900. Per decenni gli operai lo hanno trasportato ed usato senza dispositivi di protezione e in locali privi di aerazione.