Individuati i requisiti necessari per gli addetti al censimento dei materiali contenenti amianto. La norma Uni 11903:2023, pubblicata il 21 aprile scorso, contiene le caratteristiche dei soggetti che si occupano del censimento negli edifici, nelle macchine e negli impianti.
La materia non era stata definita dalla legge nazionale
I professionisti della Consulenza tecnica salute e sicurezza (Ctss) dell’Inail, hanno coordinato il gruppo tecnico di lavoro insieme ai ricercatori del Dipartimento innovazioni tecnologiche (Dit). Gli addetti al settore dovranno avere particolari requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità.
Una materia che non era stata definita dalle leggi nazionali, per questo è stato necessario intervenire, per delineare le competenze che deve avere la figura che si deve occupare di questa attività. È fondamentale, infatti, che il personale sia qualificato. L’amianto è un minerale altamente cancerogeno che provoca gravissime malattie, tra cui il mesotelioma e il tumore del polmone. Così come l’asbestosi e le placche pleuriche e diversi tipi di neoplasie. Questo soltanto per l’aerodispersione delle fibre.
Censimento, necessario individuare correttamente i materiali
Per questo gli operatori devono individuare correttamente i materiali, per non compromettere l’adeguatezza e l’efficacia di tutte le azioni successive. Tra queste la messa in sicurezza, la valutazione del rischio, la bonifica, e lo smaltimento.
La nuova norma definisce nel dettaglio i compiti a cui sono chiamati i soggetti che provvedono al censimento, le attività coinvolte e le conoscenze e le abilità che devono essere possedute per poter eseguire la procedura correttamente.
Censimento materiali amianto, aiuto per le bonifiche
Sul sito Inail è possibile consultare una panoramica aggiornata relativa all’amianto, con approfondimenti specifici su caratteristiche, valutazione del rischio, misure di prevenzione e protezione. L’Inail registra anche i casi di mesotelioma dal 1992, anno della messa al bando dell’amianto, nel VII Rapporto ReNaM. Prima di allora, come scrive l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona, ne: “Il Libro bianco delle morti da amianto in Italia – ed. 2022”, era utilizzato in tantissimi settori.
L’industria italiana ha utilizzato l’asbesto per le sue caratteristiche, tanto che per anni ne hanno sottaciuto la cancerogenicità. La scia di dolore che ha causato, però, non si è fermata. Le bonifiche sono in ritardo e ancora in tanti vengono esposti alle sue fibre. Questo causerà ancora per molto tempo nuove malattie. Per questo l’Ona ha realizzato anche una App per la segnalazione dei siti contaminati.