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giovedì, Dicembre 12, 2024

Castelfranco Emilia, amianto e bonifica. Una vittoria dell’ONA e della comunità per la salute pubblica

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LA RECENTE BONIFICA DELL’EX CANTINA SOCIALE DI BAZZANO, A CASTELFRANCO EMILIA (MODENA), CONCLUDE UNA BATTAGLIA IMPORTANTE PER I RESIDENTI, PREOCCUPATI DA TEMPO PER IL RISCHIO AMIANTO IN UNA STRUTTURA ORMAI FATISCENTE. A SEGUITO DI NUMEROSE SEGNALAZIONI PARTITE DIRETTAMENTE DAI CITTADINI, DOMENICA SCORSA MIRCO ZANOLI, COORDINATORE DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO (ONA) EMILIA ROMAGNA, HA EFFETTUATO UN SOPRALLUOGO PER VERIFICARE IL COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA AVVIATI CIRCA DUE SETTIMANE FA. I CONTROLLI HANNO EFFETTIVAMENTE CONFERMATO L’AVVENUTA RIMOZIONE AMIANTO

La denuncia dei cittadini di Castelfranco Emilia e dell’Osservatorio Nazionale Amianto

Il primo allarme era stato lanciato nell’agosto 2023, quando l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), informato dai residenti della situazione di degrado dell’ex cantina di Bazzano, aveva sollecitato un intervento urgente per valutare e arginare i rischi legati alla dispersione delle pericolose fibre di amianto. La struttura, collocata tra via Vittorio Veneto, via Mascagni e la storica linea ferroviaria, presentava infatti coperture ormai compromesse, con alcuni pannelli addirittura divelti dalle recenti intemperie. Questo stato di abbandono rappresentava un grave pericolo, poiché aumentava il rischio che particelle del pericoloso minerale si disperdessero nell’ambiente circostante, minacciando la salute dei cittadini.

In risposta alla segnalazione dell’ONA, le autorità sanitarie locali, tra cui l’Azienda AUSL, avevano effettuato sopralluoghi e avviato una serie di monitoraggi per misurare la concentrazione delle fibre sospese nell’aria, al fine di determinare l’effettiva pericolosità dell’area e valutare la necessità di un immediato intervento di bonifica.

Tuttavia, nel dicembre dello stesso anno, un principio di incendio aveva ulteriormente aggravato la situazione. Il rogo, se non fosse stato rapidamente domato, avrebbe potuto diffondere nell’aria le minuscole particelle del minerale. Cosa che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti. Quando l’asbesto brucia, infatti, le fibre rilasciate nell’ambiente– invisibili, ma letali –, aumentano drasticamente il rischio di inalazione. Queste, se respirate, possono depositarsi nei polmoni, causando lesioni irreparabili e favorendo lo sviluppo di gravi patologie come il mesotelioma, il carcinoma polmonare e altre malattie correlate all’amianto, anche molti anni dopo l’esposizione iniziale. Per questo, la comunità ha intensificato le richieste di un intervento risolutivo, appoggiata dall’ONA, che ha fatto pressioni sulle istituzioni per un intervento tempestivo.

Un successo per la comunità di Castelfranco Emilia e il ruolo dell’ONA

L’avvio dei lavori di bonifica, circa due settimane fa, ha rappresentato una risposta concreta alle pressanti richieste della popolazione, che, non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dal Comune, ha visto in questo intervento il riconoscimento delle proprie preoccupazioni. «L’amianto presente era davvero tanto – ha dichiarato Mirco Zanoli, coordinatore di ONA Emilia Romagna – e siamo soddisfatti di questo risultato. Questo è un successo importante per la salute dei cittadini e dell’ambiente, ottenuto grazie alla tenacia dei residenti di Castelfranco Emilia e al nostro impegno costante». L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha ribadito il valore di tale vittoria, sottolineando l’urgenza di un approccio preventivo in tutto il Paese: «Il diritto alla salute è tutelato dall’articolo 32 della Costituzione, e l’eventuale presenza di amianto costituirebbe una grave lesione di questo diritto, che appartiene a ogni essere umano e che costituisce un interesse collettivo».

Preparativi per il convegno sull’amianto e le risorse idriche

Questa vicenda si inserisce in un quadro più ampio di attenzione verso le problematiche legate alla presenza di amianto nelle infrastrutture, che rappresentano una minaccia insidiosa e persistente.

Il prossimo 14 novembre, all’hub di Quistello, Mantova, si terrà il convegno “Amianto e acqua potabile: la pericolosità dei tubi in cemento-amianto dell’acquedotto di Quistello”, durante il quale esperti, istituzioni e rappresentanti locali si confronteranno per analizzare l’impatto del “killer invisibile” sulle risorse idriche contaminate da vecchie tubature in cemento-amianto.

Il caso di Castelfranco Emilia, con la sua vittoria per la sicurezza ambientale, rappresenta un esempio concreto dell’importanza di rimuovere il pericoloso minerale da ogni sito potenzialmente a rischio. L’Osservatorio Nazionale Amianto, da tempo protagonista nella lotta per la bonifica di siti industriali e delle reti idriche in cemento-amianto, considera l’intervento sull’ex cantina sociale di Bazzano una conquista di rilievo e dal forte valore simbolico per la tutela della salute collettiva e la salvaguardia ambientale.

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