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martedì, Marzo 18, 2025

Teverola, amianto abbandonato: è caccia ai responsabili

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Alcune lastre di amianto sono state abbandonate in pieno centro, qualche giorno fa, a Teverola, una cittadina vicino Caserta. Ora è caccia ai responsabili: la polizia municipale starebbe visionando i filmati di alcune telecamere per cercare di acquisire informazioni e per inchiodare gli incivili. Ma non basta.

L’amianto è infatti, oltre che un rifiuto speciale altamente inquinante per l’ambiente, anche pericoloso per la salute di chi lo maneggia e degli esposti alle sue fibre. Si tratta di un temibile cancerogeno che può causare danni anche dopo lunghi anni dal momento dell’esposizione.

Purtroppo, dopo il primo sversamento dei giorni scorsi, se ne è verificato un altro poche ore fa.

caserta teverola
Il Comune di Teverola

Altro amianto abbandonato a Teverola, chiesta videosorveglianza

Il 28 agosto l’amara scoperta da parte dei residenti di Via Roma, a Teverola, una cittadina in provincia di Caserta. Ignoti avevano scaricato in pieno centro, accanto al portone dell’ex mulino Chirico, delle lastre di amianto.

Immediato il sopralluogo della polizia municipale non appena arrivata la segnalazione. Mentre l’amministrazione comunale, guidata dal commissario prefettizio, ha stabilito un celere intervento di rimozione.

Ora che però è stata ultimata la messa in sicurezza del materiale abbandonato, durante una riunione ad hoc fissata in prefettura, al commissario prefettizio è stato chiesto di attivare un impianto di videosorveglianza nel centro urbano di Teverola. Anche alla luce del fatto che gli sversamenti, dopo il primo caso, continuano.

A distanza di poche ore dal primo abbandono, infatti, nella mattinata del 30 agosto altri ritrovamenti di amianto abbandonato a Teverola si sono verificati in Piazza Trieste e Trento, in zona San Francesco. Anche in questo caso il materiale è stato subito messo in sicurezza.

Amianto abbandonato in strada, una piaga comune

L’abbandono di amianto e di altri rifiuti pericolosi purtroppo non è un caso isolato in Italia, ma una piaga comune a diversi territori: ne sa qualcosa il Comune di Palermo, che ha dovuto istituire un servizio ad hoc. E soltanto pochi giorni un uomo era stato denunciato perché scoperto a sversare amianto nella Terra dei fuochi.

Succede questo soprattutto quando c’è inciviltà, rassegnazione e mafia, ma anche quando la trafila per gli smaltimenti è articolata e costosa. Ecco perché, come sostiene l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, è necessario che le istituzioni contribuiscano ed usino anche i fondi disponibili del PNRR per le bonifiche. Ne va della salute di tutti.

ONA: Usare i fondi del PNRR per le bonifiche

L’ONA ha segnalato da tempo l’assenza di progettualità nel PNRR: nulla sui siti dismessi, le cave e le discariche abusive. Quando invece tali fondi sarebbero fondamentali per le bonifiche. L’associazione ha quindi chiesto al Governo Meloni che si destinino parte dei fondi del PNRR proprio per le bonifiche di questi siti, magari attraverso una rimodulazione dei progetti, d’intesa con l’Europa.

L’ONA ha elaborato e messo a disposizione di tutti l’App Amianto : qui si possono vedere quali sono i siti contaminati ed è possibile segnalarne altri. Tutti i cittadini possono contattare l’associazione per chiedere informazioni al numero verde 800 034 294.

Dove c’è l’amianto, ci sono malattie e morte, perciò, anche in questo caso, deve valere il principio di precauzione” – afferma Bonanni. “Non è più il tempo di parlare, bisogna agire al più presto“. Per approfondire, è possibile leggere il “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.

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Numero verde ONA

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