Inquinamento atmosferico 60 volte oltre il limite giornaliero a Napoli dopo i fuochi di Capodanno. I botti, che ancora in tutta Italia segnano il passaggio all’anno nuovo, non sono salutari per l’ambiente, per non parlare dei danni che causano alle persone e ai nostri amici animali. Nonostante le varie ordinanze comunali che li vietano, però, è un’usanza ancora troppo radicata e che fa ogni anno troppi feriti.
Capodanno, registrate polveri 60 volte oltre limite consentito
A fornire i numeri dello scempio l’Arpac Campania, che ha spiegato come alle 2 di notte ci fossero a Napoli 3160 microgrammi di polveri per metro cubo di aria. Lo ha registrato la centralina “Napoli – Ferrovia” in piazza Garibaldi. A Capodanno, durante la giornata, ha rilevato invece una media giornaliera di polveri sottili pari a 467. Il limite giornaliero da non superare secondo l’Unione europea è di 50. I cittadini in strada, ma anche in casa, hanno quindi inspirato veleni. Un prezzo davvero troppo alto per la salute e per l’ambiente.
Veleni ancora più pericolosi perché per la maggior parte si è trattato di polveri sottili, che penetrano in profondità nell’apparato respiratorio. Anche la situazione atmosferica particolare negli ultimi giorni del 2022 ha influito alla formazione della nebbia che è rimasta in città ancora oggi, 3 gennaio. Il fenomeno sta scemando, ma sparirà soltanto tra qualche giorno. Con il peggioramento delle condizioni metereologiche la situazione migliorerà.
Cosa ha causato la nebbia a Napoli a Capodanno
“Le nebbie osservate – ha spiegato l’Arpac – sono riconducibili in parte alle polveri sottili soltanto nelle prime ore del nuovo anno, a causa di emissioni da articoli pirotecnici e venti deboli. Nelle ore successive, la causa della nebbia è la condensazione del vapore acqueo con temperature di rugiada uguali a temperatura dell’aria. Il meccanismo di formazione della nebbia è il raffreddamento di aria molto umida: a temperature più basse il vapore acqueo gassoso condensa in goccioline di dimensioni di pochi micron”.
Anche lo scorso anno l’Arpac registrò valori simili, con livelli di polveri sottili disperse nell’aria molto superiori al consentito.
In tutta Italia 180 i feriti
Considerando anche le ferite riportate pure da minorenni la notte di Capodanno, sarebbe il caso di cambiare registro. Solo in provincia di Napoli sono stati 16 i feriti, di cui 5 minori. Un ragazzo ha perso un dito per aver raccolto un petardo inesploso. Un altro potrebbe essere stato colpito al volto, mentre era al balcone, da un proiettile.
Un bambino ha subito un grave trauma oculare perché un grosso botto ha fatto esplodere l’airbag della macchina nella quale stava viaggiando. Solo per citare alcuni casi. Non è soltanto a Napoli che si registrano feriti. In tutta Italia, infatti, sono stati 180.