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giovedì, Febbraio 13, 2025

Cani chiusi in gabbia tra gli escrementi, proprietario denunciato

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Tredici cani stretti l’uno all’altro in una gabbia di pochi metri quadrati, senza possibilità di muoversi, tra cibo ed escrementi. Così li hanno trovati i carabinieri forestali di Pietramelara. Le bestiole sono state liberate a Roccaromana, nell’Alto Casertano, dopo la segnalazione del servizio veterinario della Asl di Caserta.

Cani in pessime condizioni igienico sanitarie

Quando i militari sono arrivati nel terreno della frazione Statignano, come riporta IlMattino.it, hanno trovato gli 8 esemplari, 4 maschi e altrettante femmine, e altri 5 cuccioli nati da qualche giorno, in pessime condizioni igienico sanitarie.

I cani erano anche diventati aggressivi per il caldo e per l’impossibilità di muoversi da quello che era diventato il loro inferno. Anche l’acqua lasciata loro per bere era sporca e non adeguata.

I forestali denunciano il proprietario

Il proprietario del terreno è stato denunciato per “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”. L’ipotesi di reato è prevista dall’articolo 727 del codice penale “Abbandono di animali”, al comma 2 e si applica quando non è possibile configurare il reato di maltrattamenti di animali, ai sensi dell’articolo 544 ter.

Un comportamento che è stigmatizzato anche dall’Ona – Osservatorio nazionale amianto, che persegue la tutela del territorio e della salute di tutti gli esseri viventi. Rispettare la vita e “difenderla in tutte le sue forme. Quella animale, quella vegetale e quella umana e anche quella del nostro Pianeta, messe a dura prova”. È questo uno dei principi del programma elettorale ambientale proposto dal presidente dell’Ona, l’avvocato Ezio Bonanni.

Nell’idea che il benessere di ogni essere vivente è correlato con quello dell’altro e con quello della nostra Terra.

I carabinieri hanno affidato gli animali in custodia giudiziaria ad un canile autorizzato dove alcuni volontari si prenderanno cura di loro. I militari hanno, infine, sequestrato la struttura maleodorante.

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