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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Cancro ovarico, casi in crescita costante

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Negli ultimi anni il numero di casi di cancro ovarico è in costante crescita. Lo sostiene la World Ovarian Cancer Coalition, che da 11 anni promuove la Giornata mondiale sul tumore ovarico (8 maggio). Una giornata che è spunto di riflessione, per sensibilizzare e fare il punto su questa patologia. Il tema della campagna del 2023 è stato “Nessuna donna resti indietro“.

Ogni anno sono sempre di più i casi di tumore alle ovaie: è la settima neoplasia al mondo per numero di casi e l’ottava per mortalità. In Italia nel 2020 ci sono state cinquemila nuove diagnosi e circa tremila decessi; nel mondo invece sono 314mila le donne che ricevono la diagnosi e per 200mila rappresenta la causa di morte. La stima è che di questo passo, senza interventi, nel 2040 le nuove diagnosi saranno 445mila ogni anno (+42%) e i decessi 313mila (più del 50% in più).

Informare le donne sul cancro ovarico può salvarle

L’importanza della corretta informazione sui temi della salute è importante per il benessere individuale e collettivo.

Promuovere la prevenzione aiuta le persone a comprendere i fattori di rischio e ad adottare comportamenti preventivi per ridurre la possibilità di contrarre malattie e, magari, migliorare la qualità della propria vita. Un approccio generale a questo, con campagne informative mirate, può anche contribuire a migliorare la salute pubblica. Le persone infatti possono modificare il proprio stile di vita, adottando abitudini più salutari ed in grado di migliorare la salute personale e quella della comunità in cui vivono.

Una corretta informazione inoltre aiuta le persone a prendere decisioni informate riguardo alla propria salute: un trattamento medico, o l’adozione di uno stile di vita più sano. In questo senso è molto importante anche il rapporto di fiducia con il proprio medico.

Questi presupposti valgono anche per il cancro ovarico, come in generale per altre malattie. Sottolinea bene questo aspetto proprio la World Ovarian Cancer Coalition. “Nove donne su dieci presentano sintomi prima della diagnosi e il 69% delle donne ha poca o nessuna consapevolezza del cancro ovarico prima della diagnosi. Più donne conoscono il cancro alle ovaie, più rapidamente possono rivolgersi al medico; con maggiori possibilità di iniziare il trattamento“. Nel 2022 la campagna informativa della WOCC ha raggiunto quasi 28 milioni di persone.

È necessario che ognuno di noi si unisca al coro di voci per diffondere la conoscenza del tumore ovarico, uno dei tumori femminili più gravi e silenti. Solo conoscendone i sintomi, i fattori di rischio e di protezione, le possibilità di prevenzione primaria e secondaria, si può sperare di cambiare il futuro della malattia“. Così Acto Italia, Alleanza contro il tumore ovarico, aderente alla stessa campagna.

Tumore ovaie, iniziative in Italia per la giornata mondiale

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, in occasione della Giornata Mondiale sul tumore ovarico, ha aderito all’iniziativa “M’illumino di Loto”. Lo ha reso noto con un comunicato. La campagna è promossa dall’Organizzazione di volontariato Loto ODV – Uniti per le donne contro i tumori ginecologici. Nella serata tra il 7 e l’8 maggio, quindi, la facciata principale di Palazzo Chigi in Piazza Colonna è rimasta illuminata di colore tiffany. E’ questo infatti il colore identificativo della patologia ovarica a livello internazionale.

Anche il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma ha aderito alla campagna internazionale. “Il tumore ovarico è troppo spesso sconosciuto. I sintomi possono essere molteplici e il percorso diagnostico complesso“. L’ospedale ha così promosso un punto informativo in podcast su Radio Rtl 102.5 con la prof.ssa Anna Fagotti, Ginecologa dell’Unità Operativa Complessa di Carcinoma Ovarico.

Anche Federfarma ha avviato un progetto di prevenzione, sempre con la collaborazione di Loto Odv, denominato “Conosciamoci, consapevolmente“. Si parte dalle farmacie di Roma, Napoli e Rovigo. Avranno un “diario del farmacista”, un questionario che può coinvolgere le donne dai 40 anni in su. Lo scopo è sensibilizzarle sulla malattia per far sì che si rivolgano al medico per controlli e screening.

Cause del cancro ovarico: tra genetica e esposizioni nocive

Il cancro ovarico più di frequente si sviluppa nelle cellule epiteliali che rivestono la superficie dell’organo. I sintomi del cancro ovarico possono includere gonfiore addominale, dolore pelvico, difficoltà a mangiare e perdita di peso. La diagnosi precoce è importante, tuttavia, i sintomi spesso non compaiono prima che il tumore sia in fase avanzata. Le donne a rischio dovrebbero quindi sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: ecografia transvaginale e dosaggio del marker tumorale CA-125 sono gli esami di routine.

Tra i fattori di rischio più importanti ci sono l’età (il rischio aumenta in età avanzata); obesità; l’uso a lungo termine della terapia sostitutiva ormonale (TOS) per la menopausa; endometriosi. Importante anche la storia familiare: circa il 25% dei casi di cancro ovarico è di natura ereditaria, e di questi il 10-15% è collegato a una mutazione genetica in uno dei due geni BRCA1 e BRCA2, gli stessi coinvolti nel tumore al seno. Tra le cause del cancro ovarico può esserci anche l’esposizione all’amianto.

Il trattamento del cancro ovarico dipende dal tipo e dallo stadio della malattia, nonché dalle condizioni di salute generali della paziente. Il trattamento può includere la chirurgia, la chemioterapia e/o la radioterapia. In alcuni casi, la combinazione di questi trattamenti può essere necessaria per garantire il successo del trattamento.

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