Chi conosce Brescia è a conoscenza della vastità e l’incanto del Parco delle Cave, il parco locale di interesse sovracomunale che si estende per quasi 1000 ettari. Un luogo molto frequentato da abitanti e visitatori che vogliono godere di qualche ora all’aria aperta, immersi nella natura. Ma, poco prima di Ferragosto qualcosa ha iniziato a turbare i frequentatori della zona, che fortunatamente non sono rimasti indifferenti e hanno segnalato immediatamente il pericolo alle autorità competenti. Due grandi sacchi contrassegnati dalle lettere “R” e “A”, a indicare la presenza di rifiuti pericolosi e amianto, sono stati lasciati incustoditi nei pressi di un cantiere.
Parco delle Cave la segnalazione
Tutto accade poco prima della settimana di Ferragosto, nei pressi del cantiere che si trova alle porte del Parco delle Cave, nei pressi del Lago Canneto. I lavori proseguono da diverso tempo e si alternano operai con i vari addetti ai lavori. Non è insolito, in questo contesto, vedere grandi mezzi scavare nel terreno e sgomberare materiali già esistenti. Contrariamente, non dovrebbe accadere di vedere depositare dei sacchi bianchi, con all’interno del possibile materiale pericoloso, incustoditi. È l’11 agosto quando, da parte del Comitato contro le nocività, arriva alla sindaca Laura Castelletti e all’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi la segnalazione della presenza di materiali pericolosi all’interno di alcune bigbag. Inoltre, trattandosi di materiali depositati in un luogo non sottoposto a sorveglianza, è alto il rischio che tali materiali siano stati mossi oppure toccati.
Oggi, giovedì 31 agosto la rimozione dell’amianto
Dopo la segnalazione, opportunamente inviata, giusto il tempo della riapertura degli impianti e la ripresa delle attività degli autotrasportatori autorizzati al movimento del materiale, le bigbag contenenti rifiuti pericolosi e amianto sono state rimosse. Sul posto personale che ha indossato tutte le precauzioni e le sicurezze necessarie.
Dopo la scuola Orciolaia di Arezzo, in Toscana, ora tocca a Brescia
Risale a pochi giorni fa la bonifica presso la scuola Orciolaia di Arezzo, dove con l’intervento da 150 mila euro ha previsto la bonifica delle pavimentazioni in vinil-amianto e la successiva posa in opera di pavimento in linoleum. Oggi, invece, è la volta del cantiere nei pressi del Parco delle Cave. Questo, a dimostrazione che, nonostante l’amianto sia vietato dal 1992, sono ancora molti i siti presenti nel nostro paese da bonificare. Basta pensare che, come confermato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, questa fibra killer, causa, nel mondo, ancora più di 107.000 morti ogni anno, e, a tutt’ora, 125 milioni di cittadini lavorano, ancora, a rischio esposizione. Anche l’esposizione/inalazione di poche fibre può essere mortale. In merito, l’Avv. Ezio Bonanni ha denunciato la condizione di rischio e i dati epidemiologici nella pubblicazione “il libro delle morti bianche di amianto in Italia“.
L’unica soluzione è la bonifica
Nel nostro paese sono ancora migliaia gli edifici contaminati dall’amianto, come strutture, case, scuole, ospedali e palestre. La bonifica amianto è l’unica soluzione per evitare il diffondersi di patologie asbesto correlate. Nel caso di Brescia è stata fondamentale la segnalazione del Comitato, per questo, invitiamo tramite la piattaforma ONA Guardia Nazionale Amianto, a segnalare la presenza di amianto. L’ONA insieme al presidente, Avv Ezio Bonanni, rappresenta, tutela e assiste le vittime dell’asbesto e di altri agenti patogeni e cancerogeni.