Come accade molto spesso, solo davanti le telecamere di un programma televisivo si ottiene il riconoscimento di un diritto tutelato per legge.
E’ quanto è accaduto al sign. Luigi Del Cancia, la cui storia è stata raccontata dal programma Le Iene, su Italia 1, durante la puntata trasmessa in diretta l’11 marzo. Un incubo comune a molti cittadini italiani affetti da patologie asbesto correlate per esposizione ad amianto durante il periodo di servizio lavorativo a cui l’Inps non provvede ancora per il riconoscimento della pensione di inabilità o prepensionamento amianto.
Nonostante la vastissima platea di lavoratori ai quali è stata riconosciuta la malattia professionale asbesto correlata dall’Inail, con conseguente rilascio di certificato, l’Inps presenta ancora difficoltà, se non avversione, nell’applicazione della legge n. 257/1992.
E’ opportuno ricordare che secondo quanto stabilito dall’art. 1, c. 250, della Legge n. 232 entrata in vigore l’11 dicembre 2016, i lavoratori che per motivi professionali si sono ammalati di asbestosi, mesotelioma e cancro polmonare hanno diritto ad essere collocati in pensione immediata, senza limiti di età anagrafica e anzianità contributiva. L’unica condizione è avere almeno 5 anni di anzianità contributiva, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni antecedenti il deposito della domanda di pensione.
L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, è intervenuto davanti le telecamere delle Iene per ricordare che “quando la malattia esplode, i tempi di sopravvivenza sono minimi e per i casi di mesotelioma l’aspettativa di vita è pari, in media, a 5 o 6 mesi”.
Ogni anno infatti si registrano circa mille nuovi casi di mesotelioma di molti lavoratori che, nel corso del servizio lavorativo, hanno inalato o ingerito fibre di amianto contraendo, così, patologie asbesto correlate. Un dato allarmante, che si somma con l’incidenza di decessi per mesotelioma nel territorio nazionale.