“La Pace sia con tutti voi” sono le prime parole che il nuovo Papa, l’americano Robert Francis Prevost, ha pronunciato nel ruolo di Pontefice Leone XIV, affacciandosi dalla loggia centrale di San Pietro. Questa prima benedizione Urbi et Orbi dopo l’elezione è un augurio incondizionato per il mondo.
Una visione sociale per continuare il percorso di Papa Francesco
L’elezione di Papa Leone XIV segna un momento cardine per la Chiesa cattolica.
Nato a Chicago nel 1955 da una famiglia con radici spagnole, francesi e italiane, Prevost è il primo Papa statunitense nella storia della Chiesa cattolica. La sua formazione teologica e canonica, unita a un impegno missionario in Perù, lo ha portato a ricoprire ruoli significativi all’interno della Chiesa.
Nel suo discorso inaugurale, Papa Leone XIV ha sottolineato valori di pace, inclusione e giustizia, onorando il pontificato del predecessore Papa Francesco e riaffermando l’impegno della Chiesa verso i più vulnerabili.
Il bisogno collettivo di un punto fermo
L’arrivo di un nuovo Papa rappresenta un archetipo che si rinnova. In un’epoca frammentata, l’elezione di Leone XIV soddisfa il bisogno di sacralità, di avere un punto di riferimento sommo e simbolico che unisca necessità spirituali e di concretezza.
Oggi viviamo nel confine tra un passato millenario e un futuro incerto e il nuovo Papa giunge maestoso nella sua umiltà. Non viene a dominare, bensì a servire e il suo primo sguardo non è solo rivolto alla folla ma alla coscienza del mondo. È l’occhio del Pastore che conosce solitudini, conflitti, limiti e ferite dell’uomo moderno. In lui si incarna la figura del testimone socratico, emblema umano di un rigore che non si piega.
L’augurio dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto
«Diamo un caloroso benvenuto al nuovo Pontefice, per continuare nel solco di Papa Francesco, quel meraviglioso cammino fatto di pace e libertà per tutti nel rispetto dell’ecologia, come giustizia sociale», ha affermato l’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA.

Le parole di Papa Leone XIV, pronunciate nel 2024, sono infatti estremamente in linea con una visione del mondo ecologica: “Il dominio sulla natura delegato da Dio all’uomo non deve essere dispotico. L’uomo è un amministratore che deve rendere conto del suo operato in un rapporto di reciprocità con l’ambiente”.
L’amianto ha colpito corpi ed intere comunità, spesso in silenzio e continuerà a farlo. La salute è un fatto politico e collettivo e l’augurio di pace di Papa Leone XIV si configura nella speranza di un mondo dove non è più necessario lottare.
Simbolicamente, la fibra killer è la rappresentazione fisica del peccato originale quando si emancipa dall’etica.
In tal senso, un mondo libero dall’amianto è coerente con le parole del nuovo Papa, dove l’uomo smette di essere dispotico per vivere in armonia con la Natura.
Una prospettiva che non pensa solo all’agire immediato, ma alle conseguenze sulle generazioni future.
