Bambini esposti amianto nelle scuole europee: scatta l’interrogazione parlamentare. Lo scorso 14 giugno la deputata Marie Toussant, del gruppo dei Verdi (Group of the Greens/European Free Alliance), ha interrogato la Commissione europea sulle politiche che sta portando avanti sulle bonifiche di amianto nelle scuole.

L’atto ispettivo si basava sui dati di uno studio del Comitato sindacale europeo per l’istruzione, che a Berlino ha stimato una scuola su tre contaminata e in Francia una presenza di amianto nelle scuole al 60%.
“Un nuovo studio ha appena rivelato che né le autorità né le scuole stanno tentando di rilevare la presenza di amianto e che molte più scuole potrebbero essere esposte all’amianto” – si legge nel testo dell’interrogazione. “Nell’ambito della revisione della direttiva 2009/148/CE, il Parlamento chiede di dare priorità alle scuole e di intraprendere i lavori di rimozione dell’amianto necessari per proteggere i bambini e il personale. Questa è una questione urgente“.
Bambini esposti amianto: risposta scritta dalla Commissione
“Che cosa intende fare la Commissione per garantire la piena trasparenza in merito all’esposizione all’amianto nelle scuole europee e per garantire che vengano effettuati i necessari lavori di rimozione dell’amianto?
Intende, e quanto presto, definire le modalità di campionamento delle superfici e imporre l’utilizzo di tale tecnica per lo studio dell’esposizione all’amianto?“. Queste le domande poste dalla deputata europea Toussant.
A rispondere, a nome della Commissaria Von der Leyen, il commissario Schmit. La risposta è arrivata in forma scritta il 7 agosto 2023.
“La direttiva 2009/148/CE (direttiva sull’amianto sul lavoro, AWD) – si legge nel testo – è stata recentemente rivista per ridurre il limite di esposizione professionale (OEL) da 0,1 a 0,01 f/cm³. Il 29 giugno 2022 i colegislatori hanno raggiunto un accordo provvisorio, soggetto ad approvazione formale.
Ai sensi dell’AWD, i datori di lavoro hanno l’obbligo di condurre una valutazione del rischio e di ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori, anche effettuando un campionamento dell’aria per misurare l’esposizione e rispettando l’OEL. Queste misure avvantaggiano indirettamente anche i lavoratori che non maneggiano l’amianto, ad esempio gli insegnanti“.
Avv. Bonanni (ONA): “Soglia è compromesso con l’industria”
Nonostante la soglia stabilita dall’Ue sia dieci volte inferiore alla precedente, per l’avv. Ezio Bonanni, che con l’Osservatorio nazionale amianto da anni difende le vittime, si tratta di un provvedimento insoddisfacente.

“La soglia minima è solo un compromesso con l’industria” – spiega. “È un’ancora di salvezza per l’industria dell’amianto, tenendo conto che in altri Paesi europei il divieto è arrivato molto dopo rispetto all’Italia. In Ucraina, per esempio, solo nel 2020“.
“Preoccupano, inoltre, i tempi di applicazione. Gli Stati membri hanno due anni per introdurre il nuovo livello massimo di esposizione e ben sei anni per introdurre la microscopia elettronica, strumento di misurazione più sensibile per i rilievi sul luogo di lavoro“.
L’ONA ha stimato che solo in Italia, nel 2022, siano state circa settemila le vittime dell’amianto. Perciò preme perché non si perda altro tempo prezioso.
L’Europa vuole introdurre lo screening amianto
L’altro aspetto sul quale ha risposto il commissario Schmit all’interrogazione della Toussant, riguarda lo screening. “Come annunciato anche nel suo programma di lavoro per il 2023 e a seguito della risoluzione 2019/2182 (INL) del Parlamento europeo, la Commissione sta lavorando a un’iniziativa sullo screening e la registrazione dell’amianto negli edifici” – ha spiegato.
“Integrerebbe l’AWD aumentando l’informazione e la trasparenza e garantendone la disponibilità alle autorità pubbliche, ai lavoratori edili e agli occupanti degli edifici. I requisiti di protezione della direttiva 87/117/CEE devono essere rispettati durante le attività di rimozione“.
Bambini esposti amianto nelle scuole: situazione in Italia
In Italia ci sono oltre duemila scuole, tra statali e paritarie, non ancora bonificate dall’amianto. Questa cifra corrisponde a circa il 4% degli edifici scolastici presenti nel Paese e ad una stima di circa 50mila tra personale docente e non docente, e 356.900 studenti e bambini esposti amianto.
Il rischio, negli edifici ancora contaminati, è ovunque: nelle tubature, negli impianti elettrici, nelle pavimentazioni in linoleum, oltre che nelle coperture in onduline.
L’ONA sostiene i cittadini e lo fa aiutandoli ad evitare rischi per la propria salute. In che modo? L’associazione ha elaborato l’App Amianto con la quale è possibile visionare e segnalare le aree contaminate contribuendo alla mappatura.
La sentenza che condannò il Ministero dell’Istruzione
La prima sentenza di condanna del Ministero dell’Istruzione è del 2021. E’ arriata per la mancata bonifica da parte del Tribunale di Bologna per il risarcimento del danno subìto dalla prof.ssa Olga Mariasofia D’Emilio, morta di mesotelioma pleurico nel febbraio 2017. Ai familiari 930.258 euro.
“Storico provvedimento che sancisce i diritti dei lavoratori esposti all’amianto anche nel mondo della scuola. Tanti fra studenti e insegnanti per anni sono stati a rischio di esposizione amianto. Anche fra loro registrati molti casi di patologie asbesto correlate“ – il commento dell’Avvocato Ezio Bonanni, presidente ONA.
Per una fotografia ancora più completa della situazione amianto in Italia, si può leggere il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022.