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martedì, Settembre 10, 2024

Antonio Dal Cin, nonostante la sentenza il ministero non paga

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Dopo una condanna e la decisione del giudice di un risarcimento immediatamente esecutivo, Antonio Dal Cin, finanziere vittima di amianto, non riceve ancora quanto dovuto.

Il ministero dell’Interno non ha pagato, nonostante in questi giorni siano scaduti i termini definiti dal giudice. Non c’è pace per il militare malato di asbestosi pleurica, riconosciuto vittima del dovere ed equiparato alle vittime del terrorismo. Nonostante un procedimento giudiziario lungo e faticoso, ancora in corso, Dal Cin non riesce ad ottenere, per la sua serenità e quella della sua famiglia, quanto dovuto.

La somma che dovrebbe ricevere, quantificata in circa 350mila euro, è ingente e importante per una famiglia di 4 persone in cui il papà non può lavorare, perché definito inabile al servizio, e la moglie è lo stesso gravemente malata.

Ministero condannato a pagare, ma serve il sollecito

Eppure per l’ennesima volta è costretto a rivolgersi all’avvocato Ezio Bonanni, che lo segue da sempre, così come lo stesso Osservatorio nazionale amianto. L’avvocato ha così presentato l’atto di precetto al ministero dell’Interno perché paghi entro 10 giorni, secondo quanto disposto con sentenza n. 1242/2021 pubblicata il 25 novembre 2021, del giudice del Tribunale di Latina, Umberto Maria Costume.

Il giudice ha condannato il ministero alla liquidazione della speciale elargizione compresi gli interessi legali. Dal Cin ha ottenuto anche gli assegni vitalizi per circa 1500 euro al mese.

Si attende, intanto, anche la fissazione dell’udienza al Consiglio di Stato, dove è stato presentato il ricorso in appello per il risarcimento di tutti i danni causati dall’amianto.

Antonio Dal Cin: Sono stanco di burocrazia ed errori

“Sono stanco e profondamente provato – aveva dichiarato il finanziere qualche giorno fa – dall’ennesima ingiustizia terrena che sto subendo, unitamente alla mia famiglia, già sofferente per questa immane tragedia. Per l’indifferenza dello Stato, delle istituzioni e di una giustizia, che, incomprensibilmente, non riesce a mantenere fede alla parola ‘Giustizia’, anche quando è tenuta a farlo per legge.

Sono stanco e profondamente provato da una giustizia ‘ingiusta’, che chiede continuamente tempo a chi non è in condizione di poterlo concedere, e mi tiene in ostaggio. Anche grazie ad una burocrazia che le dà man forte, tra errori tanto incomprensibili, quanto inaccettabili. Fino ad arrivare a dichiarare che sono invalido al 5%, ma non posso gridare al miracolo”.

Antonio Dal Cin: “Sminuita la vita umana”

“Dal fatto – aveva continuato – che davanti alla sofferenza, all’esistenza di una malattia incurabile, qual è l’asbestosi, che tuona come una vera e propria condanna a morte per soffocamento, c’è così tanta attenzione nel sminuire la persona umana. Privandola di quei diritti sacrosanti e legittimi, che dovrebbero essere riconosciuti in vita e non ereditati dal coniuge e dai figli.

Nel vedere con quanto accanimento è stato posto in essere un vero e proprio ostruzionismo, esclusivamente mirato a non far emergere quelle verità che ho denunciato, e altrimenti sarebbero rimaste nascoste agli occhi del mondo. Sono stanco e profondamente provato e chiedo giustizia su questa vita terrena”.

Ona, la tutela delle vittime

L’amianto ha colpito in Italia tanti operai e non solo, anche semplici cittadini e appartenenti alle forze dell’ordine, proprio come Antonio Dal Cin. Una vera e propria strage che conta 31.570 vittime in Italia (quelle registrate dall’INAIL nel VII Rapporto ReNaM). Decessi causati soltanto dal mesotelioma, tumore della pleura.

A questi morti vanno aggiunti tutti quelli causati dalle altre patologie asbesto correlate. Tra le quali il tumore al polmone, allo stomaco, alla faringe, alla laringe, all’esofago e alle ovaie, solo per citarne qualcuno. L’amianto causa poi tutta una serie di infiammazioni e l’asbestosi contratta da Dal Cin.

Il fenomeno è ben delineato dall’avvocato Ezio Bonanni nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”.

L’Ona ha istituito un particolare servizio di assistenza legale per tutte le vittime. Ha, inoltre, realizzato una App per la segnalazione dei siti ancora contaminati dal minerale killer.

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