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venerdì, Maggio 3, 2024

Amianto, Turco: “Presentato Ddl per censimento e bonifica”

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Presentato ieri in Senato un Disegno di legge (Ddl) per il censimento e la bonifica dell’amianto, nonché per la protezione dei lavoratori. Una nuova proposta che impone obblighi stringenti per mettere fine ai gravi danni alla salute provocati dall’asbesto per operai e residenti a causa di tantissimi siti ancora contaminati. Tra questi scuole, ospedali e luoghi pubblici.

Ddl amianto al Senato, Mario Turco (M5s) primo firmatario

Il primo firmatario è il senatore del Movimento 5 stelle Mario Turco che da tempo si occupa del caso dell’Ilva di Taranto ed è sensibile al tema amianto. L’impianto normativo è diviso in quattro capi e consta di un totale di 28 articoli.

“È urgente intervenire sul tema. La lotta alle patologie correlate all’esposizione delle fibre di amianto – ha detto il parlamentare – così come il riconoscimento di aiuti e di prestazioni in favore dei lavoratori che hanno contratto specifiche patologie ad esso correlate, attendono da anni delle risposte efficaci dalla politica. Secondo l’Oms – ha continuato il pentastellato – le morti causate da esposizione all’amianto ammontano a circa 100.000 morti l’anno. Con una spesa sanitaria annua tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di euro. E l’Italia è stata uno dei maggiori produttori e utilizzatori di questo materiale fino alla fine degli anni ’80”.

Sulle spalle 700 kg di amianto procapite

L’amianto in Italia, come è evidenziato nello stesso Ddl è ancora oggi una “pesante eredità del passato che ammonta a circa 700 chilogrammi pro capite secondo quanto esposto alla Conferenza di Venezia del 2012”. Ci sono in Italia ancora 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto presenti nel nostro Paese.

Nella proposta di legge sono richiamati i dati dell’Inail che raccoglie dal 1992, anno della messa al bando dell’asbesto, i casi di mesotelioma in Italia. Nel VII rapporto ReNaM. Le vittime dell’amianto, però, sono molte di più, perché si devono aggiungere tutte le patologie asbesto correlate, tra cui anche il tumore del polmone. Per questo viene di supporto l’Osservatorio nazionale amianto, richiamato nel Ddl, che attraverso il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, ha stimato circa 5mila vittime l’anno. Nel 2022 sarebbero state circa 7mila. Purtroppo, infatti, le patologie legate al minerale sono in crescita e il picco è previsto per il 2030. La legge 257/1992 è ormai vetusta e va cambiata.

Questa nuova proposta ha l’obiettivo di attuare alla direttiva 2009/148/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con l’esposizione all’amianto. E quello di ridurre il rischio per l’incolumità e per la salute pubblica conseguente alla presenza di amianto nei luoghi di vita e di lavoro.

Ddl, previsto un Registro economico dell’amianto

Prevede l’ottimizzazione della filiera di smaltimento nazionale, con l’individuazione di idonei siti di discarica e la bonifica di scuole, edifici pubblici e immobili privati. L’istituzione del Registro economico dell’amianto (Rea), presso il ministero dell’Ambiente. Questo recherà il prezzario nazionale della filiera della bonifica dell’amianto, i dati in merito allo smaltimento nazionale ed estero e ai relativi costi. Nonché i dati in merito alla spesa previdenziale e sanitaria correlata alle patologie asbesto-correlate. Altro aspetto fondamentale della proposta è l’introduzione di tutele a favore di chi è venuto a contatto nel corso dell’attività lavorativa con la fibra killer. Soprattutto nel settore siderurgico e militare.

Turco: “La sofferenza dei lavoratori deve trovare risposta”

“La sofferenza di migliaia di lavoratori e famiglie che hanno subito concreti pregiudizi dall’esposizione all’amianto – ha concluso Mario Turco – deve trovare una risposta definitiva, nell’indirizzo indicato recentemente dalla Suprema Corte di Cassazione. Sono queste le principali ragioni alla base della proposta. È un impegno che discende politicamente anche dalla nostra costante attività in favore della transizione ecologica, dell’ambiente e delle nuove generazioni, come abbiamo dimostrato da promotori della riforma costituzionale a tutela dell’ecosistema.

Non è solo importante smettere di replicare gli scenari pericolosi di cui oggi osserviamo ancora gli strascichi, accelerando i tempi di una società più sostenibile. È altresì necessario ricostruire un rapporto di fiducia fra cittadini e Stato. Ed il caso dell’amianto è esemplificativo di quanto la politica abbia latitato in passato. Il M5S si batte da sempre per i diritti delle persone che hanno sofferto a causa dell’esposizione all’amianto. Vogliamo che questo diventi l’ultimo atto di una tragedia durata e dimenticata per troppi anni”.

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