Acireale, ennesimo caso di amianto in strada
L’amianto ormai non è più una minaccia legata solo ai lavoratori delle industrie siderurgiche o dei siti contaminati in prospettiva di bonifica. È scoppiata una vera e propria epidemia di asbesto che divaga per le strade delle città, come? Sono in continuo aumento gli episodi di vandalismo che vedono protagonisti italiani incivili che preferiscono gettare resti e manufatti di amianto in strada piuttosto che bonificare seguendo le norme di sicurezza.
È successo ad Acireale, in Sicilia, dove un sentiero di periferia è apparso come un campo di battaglia, pieno di lastre e altri oggetti di amianto, usurati e gettati a terra come se la cosa non potesse nuocere ai passanti o all’ambiente circostante.
La presenza di polvere bianca sul suolo è indice di aero-dispersione di fibre di amianto. Queste sono così piccole e sottili che impiegano pochissimo per entrare nell’organismo umano e iniziare a far danni. Molti però ignorano i molteplici appelli di associazioni. Come l’Osservatorio Nazionale Amianto O di esperti che mettono continuamente in guardia sugli effetti devastanti delle fibre di asbesto.
«Bonificare non deve essere una scelta ma bensì un obbligo. I cittadini italiani devono però tener conto che liberarsi dell’amianto in maniera illecita non fa che aggravare la situazione già allarmante del nostro Paese. Occorre maggiore rispetto civico, con detrazioni fiscali per i cittadini in misura non inferiore al 75%. Occorre poi per gli interventi minori, maggiore supporto da parte dei Comuni». Lo dichiara l’avv. Ezio Bonanni, presidente ONA e continuamente in trincea nell’estenuante lotta contro l’amianto.
Un pericolo per la salute dell’uomo
Purtroppo l’episodio di Acireale non è un caso isolato. Già in passato ci siamo imbattuti in una situazione analoga a Reggio Calabria.
Ciò che l’ONA cerca di sottolineare è che in questi casi non si tratta di semplice inquinamento ambientale. Si tratta di un pericolo imminente per la salute di moltissime persone che potrebbero incorrere in malattie gravemente invalidanti. Come il mesotelioma (cancro riconducibile solo all’esposizione amianto), l’asbestosi, e le placche pleuriche. O altre forme di tumore particolarmente aggressive tra cui il cancro ai polmoni.
Basterebbe maggiore attenzione da parte delle autorità e forse punizioni più esemplari per chi sceglie di violare la legge in questi frangenti. L’opinione pubblica sembra infatti prendere ancora sotto gamba l’entità del problema amianto. Nonostante iniziative di forte impatto sociale promosse dall’ONA in tutto il territorio italiano.
Tra i vari servizi di assistenza ONA…
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’avv. Ezio Bonanni tutelano e assistono gratuitamente gli aventi bisogno. Per accedere ai servizi gratuiti dell’associazione, basta consultare la pagina dei servizi di tutela legale e assistenza medica oppure chiamare il numero gratuito 800 034 294.