Sconfiggere l’amianto si può e si deve
Rosignano Solvay, 29.01.2017, ore 10:00: è una mattina piena di sole, che illumina i volti e gli occhi delle vittime e dei loro familiari che, in gruppi, già assiepano l’ingresso della sede dell’Osservatorio Nazionale Amianto, dove, di li a poco, si terrà un’assemblea pubblica.
La classe politica ha miseramente fallito, e i cittadini debbono diventare di nuovo protagonisti, e tutelare direttamente i loro diritti, interessandosi alla cosa pubblica, smascherando ruberie e malversazioni, e collusioni, spesso criminali, in danno della salute pubblica e dell’ambiente.
Non si può continuare a scherzare con la salute
Ne sono una drammatica prova i resoconti dell’associazione. Un bollettino di guerra, eppure nessun processo penale!
I pochi processi istruiti finiscono in prescrizione, oppure con tante scuse per l’imputato (vedi processo Eternit).
E’ un vero e proprio reportage dal campo di battaglia: mesoteliomi, tumori polmonari, asbestosi. Dietro ogni numero ci sono vite umane, uomini e donne, bambini e adulti, operai e professionisti.
Le Pubbliche Istituzioni, nonostante le richieste dell’ONA, sono incapaci ad affrontare questo problema, che solo i cittadini possono risolvere attraverso un forte impegno nella vita sociale e culturale.
«La battaglia è prima di tutto culturale – dice l’Avv. Ezio Bonanni – e poi è sociale: solo con il diretto impegno nei territori, nei luoghi di lavoro, fabbriche, uffici pubblici, etc., oltre che nelle aule dei Tribunali, si può affrontare e sconfiggere questo killer. Il silenzio e l’inerzia di tutte le forze politiche è ormai inaccettabile, ed è per questo che sono previste delle iniziative gandhiane e non violente di protesta e di disapprovazione che deve esprimersi prima di tutto nell’urna con un licenziamento dei politici incapaci che per questo debbono essere non rieletti. Va affermato il concetto del licenziamento politico per giusta causa. E’ inammissibile che un lavoratore debba morire per l’amianto presente e i politici incapaci non possano essere licenziati se non fanno il loro dovere, se tradiscono il mandato dei cittadini che peraltro li retribuiscono con stipendi che sfiorano i 20.000 euro e che spesso corrispondono allo stipendio di 20/30 operai, se non di 40/50 lavoratori con i voucher».
Nel corso dell’assemblea pubblica, i cittadini sono stati informati delle ultime modifiche legislative: il pensionamento anticipato dei lavoratori vittime dell’amianto.
Il sostegno alle richieste dell’ONA
L’Avv. Ezio Bonanni ha avuto parole di ringraziamento nei confronti del Governo e del PD per avere abbracciato e sostenuto la richiesta dell’ONA di permettere l’immediato pensionamento dei lavoratori riconosciuti vittime di patologie asbesto correlate.
Un territorio che riguarda Rosignano, ma anche Piombino, Livorno fino all’Isola d’Elba: “A Rosignano continuiamo a rilevare nuovi casi di asbestosi, di tumori polmonari e mesoteliomi ma il sindaco di questo comune non si è mai pronunciato sui dati allarmanti diffusi dall’ONA ed elaborati dal professor Marabotti” – ha detto Bonanni – “Su questo territorio abbiamo casi di decessi, abbiamo riconoscimenti Inail che accertano l’origine professionale delle patologie, non ci sono invece procedimenti penali che possano accertare se ci sia stata responsabilità penale su casi sui quali abbiamo presentato denunce”.
L’avvocato Bonanni ha chiesto al sindaco di Rosignano di istituire una sorveglianza sanitaria per la diagnosi precoce e per verificare il tasso di incidenza del numero dei tumori e delle malattie degenerative e il tasso di mortalità: “Nei prossimi giorni invierò una lettera al sindaco con le nostre richieste, in caso di mancato riscontro inizieremo una protesta non violenta”.
Il rischio alla salute di amianto
L’Ona denuncia da tempo il picco di mortalità tre volte superiore alla media nazionale, registrato nell’area di Livorno: 152 casi di mesotelioma, il tumore per eccellenza dell’amianto killer, su 156mila abitanti in quindici anni, dal 1993 al 2008.
La zona di Livorno è la ventisettesima città in Italia per numero di malati e di morti da amianto. Sei casi ogni 100mila abitanti contro una media nazionale di 2 casi ogni 100mila abitanti. I dati sono quelli ufficiali pubblicati sui Quaderni della Salute del Ministero nel 2012.
Ancora più che inquietante la situazione nella zona di Rosignano: 25 i casi riscontrati di mesotelioma dal 1993 al 2008 su una popolazione di circa 30mila abitanti. Anche in questo caso la media è molto più alta di quella nazionale e di quella regionale, con 5 casi ogni 100mila abitanti.
A questi numeri si aggiungono quelli di Piombino, tra i primi posti nella classifica nazionale per numero di mesoteliomi. Nella sola città di Piombino sono 22, rispetto ad una popolazione residente di 33.925 persone, con un tasso pari al 4,05. Un dato altissimo.