Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno sono più di 100.000 i decessi provocati nel modo dall’amianto,per i soli casi di mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi per esposizioni professionali, a cui occorre si aggiungono quelli per le altre patologie riconosciute e per esposizioni extraprofessionali.
In Italia, che è stata il maggiore produttore e utilizzatore di amianto, un killer silenzioso che uccide anche a basse dosi e dopo decenni, fino all’entrata in vigore della legge 257/1992, sono state lavorate 3.748.550 tonnellate di amianto che, miscelate con altri prodotti, hanno determinato la presenza del minerale killer in tutti luoghi di vita e di lavoro.
Prepensionamento e risarcimento amianto
Non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio per la salute si annulla, di conseguenza anche la sola esposizione a polveri e fibre di amianto può provocare dei danni.
Secondo l’art. 13 comma 8 L. 257/92 sono previsti i benefici contributivi per esposizione ad amianto e quindi il prepensionamento per coloro la cui esposizione si è prolungata per più di 10 anni in concentrazioni superiori alle 100 ff/l.
Coloro che, in seguito all’esposizione ad amianto, hanno subito dei danni alla salute e sono affetti da patologie asbesto correlate (mesotelioma, asbestosi, cancro al polmone, alla laringe, alla faringe, alle ovaie, al tratto gastrointestinale, placche pleuriche, ispessimento pleurico), hanno diritto ad essere risarciti, alla costituzione delle rendite INAIL e al prepensionamento, con il riconoscimento delle pensione di inabilità.
La rendita INAIL è reversibile al coniuge e ai figli:
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fino al 18° anno di età per tutti;
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fino al 21° anno di età, per gli studenti di scuola media superiore o professionale, viventi a carico e senza un lavoro retribuito, per tutta la durata normale del corso di studio
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non oltre il 26° anno di età per gli studenti universitari, viventi a carico e senza un lavoro retribuito, per tutta la durata normale del corso di laurea
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per i maggiorenni inabili al lavoro, finché dura l’inabilità.
L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha difeso migliaia di cittadini esposti e vittime dell’amianto, ottenendo il riconoscimento di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo per i militari deceduti per esposizione ad amianto.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo presidente e un pool di specialisti (avvocati, medici e psicologi), offre assistenza e tutela medica e legale gratuite per le vittime e i familiari che sono stati esposti amianto.
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