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martedì, Settembre 10, 2024

Amianto, la strage nelle Forze Armate. I numeri dell’ONA

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L’Osservatorio Nazionale Amianto lo sostiene da anni, nelle Forze Armate la percentuale di insorgenza delle patologie asbesto correlate è molto alta. Una strage silenziosa che anche a distanza di anni non si riesce a fermare. L’ONA, insieme al suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, è in prima linea per sostenere tutte le vittime dell’amianto, compresi i militari, dall’esercito, all’aeronautica, alla marina militare.


Nelle forze armate 6000 decessi

L’amianto continua a provocare nel nostro paese, e nel mondo, ancora moltissime vittime. Un minerale cancerogeno che può colpire chiunque, lavoratori, cittadini e il personale delle Forze Armate. Proprio quest’ultimo è stato esposto alla fibra killer per lunghi periodi. Dai proiettili all’uranio impoverito dell’esercito, alle navi della marina militare, le condizioni di rischio per il personale e per i familiari hai fatto registrare un alto numero di vttime.

Amianto nella Marina Militare

La Marina Militare rappresenta una delle quattro Forze Armate della Repubblica Italiana e uno di quelli più a rischio e che più ha pagato e sta pagando a causa dell’amianto. Così come riportato nell’ultimo Rapporto ReNam redatto dall’Inail. Non è una novità, e l’ONA l’ha sempre dichiarato, che negli anni 80 le navi su cui si imbarcavano i militari c’era l’amianto.

L’ONA assiste e tutela le vittime dell’amianto nelle Forze Armate

Così come per le altre categorie, anche per la Marina Militare, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha creato un Dipartimento dedicato alle Forze Armate per assistere le vittime e i familiari. Il personale della Marina Militare è stato esposto a queste fibre killer, durante lo svolgimento dei loro compiti. Per questo le vittime, ma anche i familiari, hanno diritto a chiedere giustizia attraverso il riconoscimento della causa di servizio, come vittime del dovere.

Come fermare questa strage silenziosa

Come prima cosa, le attività dell’ONA e del suo presidente consistono nell’insistere sulla sensibilizzazione e l’importanza della prevenzione primaria. L’unico modo per eliminare il problema dell’amianto e le sue terribili conseguenze è bonificare, cioè smaltire (correttamente) tutte le tonnellate di amianto ancora presenti nel nostro paese. Ma, anche un’eventuale e drastica bonifica attuale non arresterebbe le vittime nell’immediato, se si considera che le patologie asbesto correlate possono verificarsi anche a distanza di cinquant’anni dall’ultima esposizione. Per questo, è importante attivare anche la prevenzione secondaria, cioè la sorveglianza sanitaria. In questi casi, l’associazione è a disposizione per fornire alle vittime un’assistenza medica gratuita. Infine, l’ultimo stadio della prevenzione è quella terziaria, cioè il risarcimento danni.

Tutela e assistenza medico legale per le vittime

L’Ona è a disposizione per offrire consulenza gratuita a coloro che sono stati esposti ad amianto. Per contattare l’Associazione, è possibile chiamare il numero verde 800 034 294. L’ONA assiste i lavoratori e i cittadini malati di mesotelioma e di altre malattie causate dall’esposizione a cancerogeni. Difende anche le vittime del dovere che hanno contratto il mesotelioma e altre malattie nell’esercizio delle loro funzioni, appartenenti alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza.

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Numero verde ONA

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