In Italia 6mila persone l’anno muoiono a causa dell’amianto
Oggi 23 settembre 2019 si è svolto a Roma presso la sede del CNR il convegno “Amianto: gestione del sistema e tutela della salute”, organizzato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale e dal Consiglio Nazionale dei geologi.
Hanno partecipato alla conferenza scienziati ed esperti della materia, confrontandosi sui rischi provocati dall’esposizione alle fibre di amianto. Obiettivo: identificare una mappatura delle zone in cui è presente ancora l’asbesto e trovare adeguate soluzioni per capire e risolvere il problema.
Tutt’oggi, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Amianto, sono 6mila le persone che muoiono ogni anno in Italia a causa delle patologie asbesto-correlate. Tutto questo nonostante l’amianto sia bandito da 27 anni.
Fondamentale la mappatura del sistema amianto
Essendo l’amianto un minerale, hanno partecipato al convegno anche i geologi. Per questi, è fondamentale l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantiere, per contribuire alla mappatura e la bonifica, se necessario, delle zone.
Per quanto riguarda la situazione mondiale, i dati sono allarmanti: mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità «sono 125milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte), nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL dell’UE (410miliardi/anno)», conclude Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale(SIMA).
«Sistema amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto» commenta Vincenzo Giovine, vice presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi; “nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto: divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono”.
La dichiarazione di Vincenzo Giovine
“Nel territorio italiano, infatti, – spiega Giovine – sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti sostanze cancerogene. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana di Medicina Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della materia si sono confrontati sui rischi provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema”, conclude il vicepresidente CNG.
Ha coordinato il congresso :Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Geologi; Elena Belluso, dipartimento Scienze della Terra ; Angelo Robotto, direttore generale ARPA, sono intervenuti :l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto; Francesco Carmelo Vazzara, direttore generale ARPA ;Vito Felice Uricchio, CNR-IRSA; Vito Bruno, ARPA ; Nicola Rotolo, professore Associato di Chirurgia toracica ;Prisco Piscitelli , epidemiologo ;Gianluigi de Gennaro, dipartimento di biologia Università di Bari, Marco Giangrasso , ISPRA; Domenica Cassitta, ISPRA; Vincenzo Campanaro, direttore scientifico ARPA.