L’amianto è ancora oggi largamente presente nell’ambiente circostante. Questo killer silenzioso non risulta essere deleterio solo per la salute pubblica, piuttosto anche per la fauna e la flora. I residui di questa sostanza nociva che ad oggi si trovano all’interno degli edifici contribuiscono all’incremento dell’inquinamento atmosferico, attraverso polveri e fibre aerodisperse, e di conseguenza rappresentano un serio pericolo per l’ecosistema.
Quando si parla di amianto ci si concentra principalmente sugli effetti devastanti che può avere nei confronti della salute umana, e mai abbastanza sulle conseguenze che invece ha sull’ambiente circostante. Flora e fauna, soprattutto nei pressi dei siti urbani e industriali, vengono continuamente esposte a rifiuti tossici, tra cui quelli di amianto, che rappresentano un potenziale pericolo per la sopravvivenza dell’ecosistema.
In che modo l’amianto è pericoloso per l’ambiente?
L’amianto è una sostanza molto pericolosa, ancora oggi troppo diffusa, nonostante i numerosi interventi di rimozione e bonifica che sono stati effettuati negli ultimi anni. Questo materiale, infatti, è stato largamente utilizzato a cavallo tra gli Anni ’70 e ’80, ma anche in precedenza. All’epoca, infatti, rappresentava una scoperta innovativa, ma con i successivi studi si è presa consapevolezza della sua pericolosità, per l’ambiente e per l’uomo. Si è dovuto attendere fino al 1992 per l’elaborazione di una legge che ne vietasse l’utilizzo e la commercializzazione. Eppure, ancora oggi le costruzioni contenenti questo materiale tossico non sono state ancora del tutto bonificate. Esistono ancora molti edifici che contengono tracce di asbesto, che veniva utilizzato spesso nelle misture di cemento per la costruzione, tra cui anche scuole ed altri edifici pubblici.
Questa fibra killer – definita tale per le vittime che miete ogni anno – se non correttamente conservata aumenta la propria frabilità. In questo modo, diventa letale non solo per l’uomo, ma anche per l’ambiente. Spesso ci si concentra solamente sugli effetti indesiderati che l’inalazione di questa sostanza provoca sulla salute umana, ma questa rappresenta anche un grave pericolo per l’ecosistema, danneggiando sempre più frequentemente flora e fauna circostanti.
L’asbesto, un killer silenzioso anche di piante e animali
Se con il tempo si stanno raggiungendo nuove consapevolezze in merito alla pericolosità dell’amianto per gli effetti sulla salute pubblica, non viene spesso dato il necessario rilievo ai danni che invece provoca all’ambiente. Soprattutto nei luoghi apparentemente incontaminati e naturali nei pressi di siti industriali, ma anche di aree urbane, spesso l’amianto si camuffa come un killer silenzioso, insinuandosi tra fauna e flora. Quando l’asbesto aumenta la friabilità inizia a sgretolarsi aerodisperdendo le proprie polveri e fibre nell’ambiente circostante. Queste potrebbero essere assorbite dal terreno, e quindi anche dalle radici delle piante, fino a migrare nel sistema vascolare dei vegetali in questione. Gli effetti dell’amianto sulle piante potrebbero comprometterne la crescita e il regolare sviluppo. Inoltre, queste, accumulando la quantità di eternit nei loro tessuti, potrebbero diventare nocive per l’ecosistema che le circonda. Trasformandosi, quindi, in una vera e propria fonte di inquinamento ulteriore.
Gli animali, invece, potrebbero essere esposti a polveri e fibre di amianto in differenti modi. Infatti, potrebbero inalare le fibre nocive, o in alternativa entrarne in contatto attraverso l’ingestione di acqua e cibi contaminati. Gli animali più vulnerabili sono proprio quelli che si trovano nelle vicinanze dei siti più esposti a questa sostanza, che possono essere quelli industriali, come quelli urbani. Entrando in contatto con questo materiale pericoloso la fauna interessata può sviluppare problemi di salute, come malattie polmonari, asbestosi e persino il cancro. Non solo, perché l’ingestione di cibi contaminati potrebbe creare un effetto di bioaccumulo nella catena alimentare e influenzare negativamente la biodiversità dell’ecosistema.
Come proteggere ambiente e biodiversità dall’amianto?
Proteggere l’ambiente e la biodiversità dai pericoli rappresentanti dall’inquinamento, e in particolar modo dall’amianto, è un compito cruciale e indispensabile. Al fine di evitare che l’amianto rappresenti anche negli anni a venire un pericolo per l’ambiente e salute pubblica è bene procedere alla sensibilizzazione. In particolare, sull’inquinamento da amianto e sugli effetti nocivi che questo potrebbe avere a lungo e breve termine. Fondamentale è anche la segnalazione agli organi competenti della presenza di questo materiale, in modo da garantirne la rimozione e conseguente bonifica. Inoltre, un monitoraggio regolare dell’aria, del suolo e dell’acqua nelle aree a rischio potrebbe aiutare a identificare la presenza di asbesto e ad adottare misure preventive.
Un altro ruolo cruciale viene svolto dalla ricerca. Questa negli ultimi anni è riuscita ad elaborare metodi innovativi per lo smaltimento di amianto in modo sostenibile e non pericoloso per l’ambiente circostante. Pochi e semplici passaggi, che se seguiti da gran parte della popolazione, potrebbero rappresentare un significativo cambiamento, volto alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.