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venerdì, Novembre 8, 2024

Amianto e altri veleni. Aprilia: la svolta del Sindaco

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«Tutelare l’ambiente e la salute, riconoscere i diritti dei lavoratori esposti all’amianto». Queste le parole del Sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, in sostegno alle iniziative dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’avvocato Ezio Bonanni. Lo stesso sentimento è condiviso dalla nuova Amministrazione comunale e dallo storico consigliere, Vincenzo La Pegna. Arriva un nuovo impulso e sostegno per vincere finalmente la battaglia contro l’amianto e altri veleni.

Sostegno alle iniziative dell’Osservatorio Nazionale Amianto

Già nei primi mesi del 2000, ma ancora a tutt’oggi, si susseguono le iniziative sociali e giudiziarie dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni per ottenere il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto nei numerosi siti di Aprilia.

Tuttavia, anche dopo un quarto di secolo e nonostante le centinaia di sentenze che hanno confermato le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni e dell’ONA, ci sono ancora siti da bonificare e veleni da rimuovere.

«La nuova Amministrazione, che mi onoro di guidare, segna una svolta nella politica ambientale di tutela dei cittadini e della loro salute – continua il Primo cittadino d’Aprilia -. Nel rispetto delle numerose sentenze, che si sono susseguite in questi decenni, auspico che il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto e altri veleni sia una conquista che non necessiti di azioni giudiziarie. Soprattutto costituiremo gli strumenti tecnici e tecnico amministrativi per far bonificare i siti contaminati. La stessa “cava dei veleni“, a suo tempo segnalata dall’ONA e dai cittadini, deve essere al più presto messa in sicurezza, in piena collaborazione con l’associazione e con l’Avv. Ezio Bonanni».

lanfranco principi - amianto e altri veleni
Il Sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi (Foto: Comune di Aprilia)

Amianto e altri veleni: necessario il PNRR per le bonifiche

Riguardo la questione specifica della discarica abusiva di Aprilia in Via Corta, già sequestrata nel 2017, a distanza di 6 anni, non ci sono state ancora le bonifiche. Si rende quindi necessaria una più incisiva azione sinergica di tutte le istituzioni, territoriali, regionali e nazionali.

L’ONA, a suo tempo, aveva segnalato che nel PNRR vi fosse una assenza di progettualità per quanto riguarda i siti dismessi, le cave e le discariche abusive. Per questi, invece, i fondi europei sarebbero stati fondamentali. L’ONA ha chiesto al Governo Meloni che si destinino parte dei fondi del PNRR alle bonifiche di questi siti, magari attraverso una rimodulazione dei progetti, alla quale lavora il Ministro Fitto, di intesa con l’Europa.

«Aprilia e il resto del Lazio non possono essere dimenticati e lasciati soli: la politica ambientale è prima di tutto europea e nazionale – ha dichiarato Vincenzo La Pegna, consigliere comunale di FDI, facente parte della maggioranza della nuova Amministrazione Comunale, e presidente della Commissione Lavori Pubblici -. I Comuni vanno sostenuti e, in particolare, i sindaci che sono i soggetti di prossimità con i cittadini».

Perciò le richieste dell’Osservatorio Nazionale Amianto per la bonifica dei diversi siti, anche i siti orfani (che possono rientrare nel PNRR) sono una priorità. La stessa priorità è sostenuta dall’Amministrazione comunale e dal Sindaco in persona.

Manca ancora la messa in sicurezza della “cava di veleni”

Ancora nessuna bonifica alla “cava di veleni”, la discarica abusiva in via Corta ad Aprilia, scoperta e sequestrata nel 2017. A distanza di sei anni ancora non è stato messo in sicurezza il pericoloso sito in cui erano stati sversati e interrati illegalmente rifiuti. Crescono però, di giorno in giorno, i timori dei residenti. Dalle rilevazioni effettuate durante l’operazione condotta in quegli anni dalla Polizia Stradale di Aprilia e coordinata dalla Dda di Roma, infatti, qui venivano sversati rifiuti di varia natura, da cui esalavano fumi pericolosi.

«Noi siamo attenti alla situazione di questo come di altri siti – spiega il consigliere La Pegna -. È una bomba ecologica a cui bisogna porre rimedio».

Il caso della “cava dei veleni” non è però l’unico sito che deve essere bonificato. Sono infatti diverse le vecchie discariche presenti sul territorio che ancora non sono state bonificate, in alcuni casi risalenti addirittura a quarant’anni fa. Continuano così il rischio di danni ambientali e quello per la salute dei cittadini.

Amianto e altri veleni: l’incendio all’ex Freddindustria

Un recente esempio dei pericoli che corre la popolazione si è avuto con l’incendio che è divampato, a febbraio scorso, all’ex Freddindustria di Aprilia. Tuttavia, già tre anni prima, l’Osservatorio Nazionale Amianto, tramite il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, il consigliere Vincenzo La Pegna e il luogotenente della Guardia di Finanza Vincenzo Chiocca, aveva segnalato la possibile presenza nella struttura di amianto e il pericolo per la popolazione.

L’amianto è un temibile cancerogeno e può causare gravi patologie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma, il tumore al polmone, alla laringe e altre neoplasie. «Si continua a morire di malattie asbesto correlate – ha dichiarato l’avvocato Bonanni -. Almeno 7mila persone sono morte nell’ultimo anno. Eppure, la politica tace e le istituzioni sono assenti».

Occorrono misure adeguate e tempestive per far fronte all’emergenza e per accelerare le bonifiche sul territorio. Infatti la messa in sicurezza dei siti contaminati, da amianto o da altri agenti cancerogeni, è l’unico modo per eliminare il rischio di esposizione dei cittadini e tutelare la loro salute.

«Dove c’è l’amianto, ci sono malattie e morte, perciò, anche in questo caso, deve valere il principio di precauzione – continua Ezio Bonanni –. Non è più il tempo di parlare, bisogna agire al più presto, per liberare Aprilia dal pericolo e dall’incuria, così come tutta l’Italia».

L’ONA ha costituito l’App Amianto da cui risultano i siti contaminati e su cui è possibile segnalarne altri. Tutti i cittadini possono contattare l’associazione per chiedere informazioni al numero verde 800 034 294.

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