L’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione di promozione sociale, traccia il bilancio delle sue attività di dieci anni nel territorio pontino e in tutta Italia.
Dal 2008, è stato il punto di riferimento di diverse realtà istituzionali, per affrontare e risolvere il problema amianto nel Lazio, come nel resto d’Italia.
A Roma, anche grazie all’impegno dell’On. Fabrizio Santori presidente della VI Commissione ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica e componente del comitato tecnico scientifico dell’ONA, è stato possibile bonificare scuole e asili nido, impegno che è continuato anche negli anni successivi in tutta la regione.
Tuttavia, l’ONA è critica nei confronti della Regione Lazio poiché nessuna iniziativa concreta è stata assunta per la prevenzione dei danni da amianto e per il sostegno alle vittime.
L’On. Santori ha anche presentato una proposta di legge, che non è stata mai discussa. Pertanto, l’associazione censura l’operato della Regione e delle ASL, per assenza di un piano articolato ed efficace di sorveglianza sanitaria per quanti sono stati esposti ad amianto.
L’ONA è sempre accanto ai cittadini
La Regione Lazio si era impegnata a porre in atto strumenti di assistenza per le vittime di amianto e l’Osservatorio aveva dato la sua disponibilità a curare le attività di alcuni degli sportelli, come quello di Latina, in modo assolutamente gratuito, con l’ausilio di volontari.
“Anche nella provincia pontina – spiega l’avv. Ezio Bonanni presidente dell’ONA – purtroppo i casi di patologie asbesto correlate sono in aumento ma la città di Latina sconta l’assenza di uno sportello amianto che possa costituire un punto di riferimento e un raccordo tra le varie istituzioni. Come associazione continua il presidente – abbiamo sopperito a questa carenza istituendo il numero verde 800 034 294 e costituendo un’unità operativa presso la nostra sede di Latina, in Via Cairoli 10. Lascia, comunque, l’amaro in bocca il disinteresse delle istituzioni che pure sono state informate e allertate”.
Bonanni, infatti, si è rivolto al sindaco di Latina Damiano Coletta e all’assessore all’Ambiente Roberto Lessio perché facessero anche pressione sulla Regione Lazio per l’apertura di uno sportello amianto nel centro pontino, richiesta che prevedeva anche la bonifica dei siti contaminati, la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto, la costituzione di un’unità operativa specializzata in malattie da amianto all’ospedale S. Maria Goretti del capoluogo pontino. L’Amministrazione comunale, però, non ha dato riscontro ai numerosi colloqui.
L’impegno e i servizi dell’Osservatorio Nazionale Amianto
Come risaputo, ormai, le patologie asbesto correlate si manifestano dopo molti anni dall’esposizione (da 5 a 45 anni) ragione per la quale è indispensabile attivare al più presto un’unità operativa, come già detto, precisa Bonanni, presso l’Ospedale S. Maria Goretti, con la necessaria dotazione di strumenti tecnici e finanziari e di personale per poter far fronte alle attività di monitoraggio sui lavoratori esposti ad amianto.
L’art. 259 del D.Lvo 81/2008 stabilisce che “tutti i lavoratori esposti ad amianto che hanno ottenuto i benefici contributivi del prepensionamento e anche coloro che pur essendo stati esposti non hanno ottenuto il riconoscimento, hanno diritto ad essere sottoposti a sorveglianza sanitaria”. Pertanto l’ONA insiste con la Regione Lazio e con le Amministrazioni dei Comuni più colpiti, come quello di Latina, affinché si dia corso al programma di sorveglianza sanitaria.
L’Osservatorio Nazionale Amianto conferma l’impegno, sempre e comunque a favore delle vittime dell’amianto che possono beneficiare dell’attività di medici e di altri volontari per ottenere diagnosi, terapia e cura delle patologie asbesto correlate e la tutela dei loro diritti.
Si può accedere al servizio sanitario dell’ONA facendone richiesta attraverso il sito istituzionale:
o contattare il numero verde 800 034 294
Operatori risponderanno 24 ore su 24 a tutti i cittadini a rischio di esposizione ad amianto, oppure sono stati già esposti e sono a rischio di malattia (mesotelioma, cancro polmonare, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e altre patologie tumorali).
I cittadini possono accedere direttamente
alla sede di Roma:
Via Crescenzio n. 2 Sc. B. int. 3
alla sede di Latina:
Via Cairoli n. 10, secondo piano, ufficio 8
Focus sul rischio amianto nel Lazio e in provincia di Latina – clicca qui