Sono state trovate tracce di amianto all’interno di alcuni cosmetici statunitensi. Al centro delle accuse un noto brand degli USA, Beauty Plus Global. I cosmetici in questione del noto brand statunitense sono quattro e secondo alcune fonti alcuni di essi erano destinati anche al mercato italiano.
Amianto e cosmetici, cosa c’è da sapere
La Fda (Food and Drug Administration) ha invitato tutti i consumatori a non acquistare i suddetti cosmetici proprio a causa della presenza di fibre di amianto. L’amianto è una sostanza cancerogena che può provocare patologie invalidanti come: mesotelioma, cancro ai polmoni, asbestosi, ispessimento pleurico, placche pleuriche e altre gravi neoplasie.
Il problema è stato riscontrato all’interno di talco e di alcuni trucchi in polvere. Alcuni cosmetici in polvere vengono infatti prodotti con un particolare minerale che nella sua forma naturale potrebbe contenere fibre di amianto.
Quali sono i cosmetici sotto accusa?
La Beauty Plus Global, in seguito agli esami, ha deciso volontariamente di richiamare i seguenti prodotti dal mercato:
- City Color Collection Matte Blush (Fuchsia), SKU # 849136008807, lotto n. 1605020 / PD-840
- Tavolozza di bellezza senza tempo per cosmetici a colori City, SKU # 849136012958, lotto n. 1510068 / PD-C864R
- City Color Bronzer (Sunset), SKU # 849136016017, lotto n. 160634 / PD-P712M
- City Color Shimmer Bronzer (caramello), SKU # 849136017106, lotto n. 1612112 / PD-840.
La presenza di amianto o altri cancerogeni all’interno dei prodotti make up è un problema che si manifesta quasi sempre negli Stati Uniti. In America infatti sono solo 11 le sostanze dal bollino rosso per i prodotti di bellezza. In Europa invece sono 1.300 i composti fuori legge.
Talco e Amianto, una vecchia storia
Non è la prima volta che puntiamo l’attenzione su una vicenda simile. Già in passato i riflettori sono stati puntati su un altro colosso mondiale oggetto di accuse, parliamo di Johnson & Johnson e del suo talco contenente amianto.
Sono state 22 le donne al centro della vicenda, donne che hanno contratto il cancro alle ovaie, patologia asbesto correlata. L’azienda nonostante la condanna al versamento di $ 550 milioni di dollari a ciascuna delle donne, ha sempre negato la propria colpevolezza.
A tal proposito, abbiamo chiesto l’opinione al Prof. Giancarlo Ugazio, uno dei massimi esponenti della comunità scientifica italiana e dedica i suoi studi alle patologie ambientali.