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mercoledì, Settembre 11, 2024

Amianto in Marina, condannato il Ministero della difesa

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Amianto in Marina Militare: necessario l’intervento del Governo

L’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale dei famigliari di Serru Antonello: “Assurdo dover ricorrere al giudice che un ostinato atteggiamento di chiusura costringa le vittime ad agire per il riconoscimento dei loro diritti, tanto più per le vittime dell’amianto in Marina Militare”. 

Amianto: strage in Marina, il Tribunale di Roma condanna il Ministero della Difesa ed equipara vittime a quelle del dovere, del terrorismo e della criminalità.

Una sentenza storica quella pronunciata dal giudice del lavoro Ottavio Picozzi, tanto da essere ripresa dai telegiornali nazionali. Un verdetto nei confronti del Ministero perché tutti i danni subiti dalla vedova e dall’orfana di  Serru Antonello, siano indennizzati anche con il riconoscimento di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo.

Antonello Serru è morto a  55 anni per mesotelioma pleurico sinistro. Una patologia letale provocata dall’esposizione professionale ad amianto avvenuta nel periodo di servizio nella Marina Militare.

Amianto

Amianto in Marina: racconto della figlia della vittima

“Mio padre ha respirato amianto all’interno dei locali della marina militare – racconta la figlia della vittima -. Le navi, i macchinari e le stesse cuccette dove dormiva, erano in amianto. Mio padre era esposto all’amianto ventiquattrore ore su ventiquattro. Di fatto è stato condannato a morte. Non esiste risarcimento  – conclude con gli occhi pieni di lacrime – che possa restituirmi il suo amore. L’amore non si compra e non si vende. Il danno ormai è stato fatto e mio padre non c’è più”.

E come dare torto ad una ragazza, ora donna, che ha visto morire il padre, a soli 55 anni, dopo atroci sofferenze? L’unica consolazione ora è quella di avere vinto almeno la sua battaglia contro la Marina Militare. Una battaglia durata ben 17 anni che ha visto la vittoria grazie all’avvocato Ezio Bonanni, con il Ministero della Difesa che si è visto condannato.

La soddisfazione del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto

Entusiasta il  Presidente dell’Osservatorio nazionale Amianto e legale delle parti civili, Ezio Bonanni: “E’ una sentenza storica di un giudizio nel quale è stato accertato, come per altre migliaia di militari, che la vittima aveva svolto compiti operativi con esposizione a polveri e fibre di amianto in assenza totale di cautele, tra cui l’aspirazione delle polveri, o la dotazione di maschere protettive. Questa condanna arriva dopo l’inspiegabile assoluzione due giorni fa nel processo Marina bis “perché il fatto non sussiste”, di otto ammiragli della Marina Militare imputati a Padova in netto contrasto, tra l’altro, con gli ultimi arresti giurisprudenziali della Suprema Corte di Cassazione che nel primo filone del processo contro i vertici della Marina Militare (che vede al suo centro i medesimi imputati), con la sentenza emessa dalla III sezione nel novembre 2018 ha annullato la sentenza assolutoria emessa dalla Corte d’Appello di Venezia” con rinvio per nuovo giudizio. C’è da chiedersi perché, alla luce delle continue vittorie in sede civile, le vittime siano ancora costrette a far causa allo Stato perché vengano riconosciuti i loro diritti. Continuiamo ad assistere ad un ostinato atteggiamento di chiusura dei vertici della Marina Militare”.

I servizi di assistenza ONA

L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus  e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano i diritti di tutti i cittadini e lavoratori esposti e vittime dell’amianto e altri cancerogeni. L’associazione con il pool di tecnici, assiste i cittadini per la bonifica e messa in sicurezza dei siti contaminati (prevenzione primaria). In caso di esposizioni ad asbesto ed altri cancerogeni, si può chiedere il servizio di assistenza medica gratuita (prevenzione secondaria).

L’ONA guida la ricerca scientifica in materia di mesotelioma ed altre patologie asbesto-correlate. Fermo il ruolo della prevenzione primaria, la diagnosi precoce, e le terapie più tempestive, assicurano maggiori chance di guarigione, ovvero di maggiore sopravvivenza a migliori condizioni di salute. L’ONA guida anche il pool di legali, per la tutela di tutti i diritti delle vittime di malattia professionale, tra cui quelle asbesto correlate, per il prepensionamento e l’adeguamento dei ratei pensionistici, con i c.d. benefici contributivi per esposizione ad amianto.

Anche i lavoratori che sono ancora privi di malattia, hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto. In caso di insorgenza di malattia professionale, l’ONA avvia il percorso INAIL per l’indennizzo e/o la rendita. In caso di servizio reso nelle Forze Armate, ovvero in esposizione ad amianto ed altri cancerogeni, nel rapporto di pubblico impiego non privatizzato, la struttura medico legale dell’ONA avvia le domande amministrative di riconoscimento di causa di servizio e quelle di vittima del dovere. Tutte le vittime e i loro famigliari hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. In caso di decesso, le somme sono liquidate ai famigliari, loro eredi legittimi.

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