Scoperto l’amianto all’interno della caserma dei vigili urbani di via Greca, a Roma, sul Lungotevere all’altezza del Circo Massimo. Lo ha comunicato il comandante generale della polizia locale della Capitale, Ugo Angeloni.
Amianto in caserma, al via la campionatura dell’aria
Durante i lavori di manutenzione ordinaria dello stabile in uso alla municipale gli operai hanno visto alcuni materiali sospetti, in particolare della pavimentazione. Così sono stati contattati degli specialisti che hanno analizzato alcuni campioni. Hanno così rilevato la presenza del minerale altamente pericoloso per la salute umana. In quelle aree è stata disposta la chiusura e la campionatura dell’aria dei locali. Questo per accertare la presenza o meno di fibre di amianto.
Le micro particelle di asbesto sarebbero state rilevate soltanto nelle zone già interdette. Comunque il comando ha disposto l’analisi dell’aria in tutta la caserma che sarà chiusa per precauzione.
Gli uffici e il personale saranno spostati provvisoriamente negli spazi del Comando Generale della Polizia di Roma Capitale e di altre sedi del gruppo.
L’amianto nelle caserme delle forze dell’ordine
Le società di costruzioni, e non solo, hanno utilizzato i minerali di amianto in Italia fino al 1992, anno della loro messa al bando con la legge 257. Nonostante molti conoscessero la loro cancerogenicità in pochi hanno saputo rinunciarci, per la loro economicità e per le loro capacità isolanti. Non solo gli edifici privati costruiti prima del 1992 sono ancora per la maggior parte contaminati da materiali in amianto, ma anche quelli pubblici e quelli militari.
All’interno delle caserme l’amianto si può ancora trovare nelle sale caldaie, sale macchine, depositi di munizioni, mense e camere da letto. Le aziende hanno usato l’asbesto, altro modo di chiamare l’amianto, anche per guarnizioni, apparecchiature, pompe, turbine, isolamenti elettrici, tubi e tubature.
Gli effetti dell’amianto sulla salute
Purtroppo l’esposizione a questo minerale può causare il mesotelioma (tumore della pleura), ma anche il cancro polmonare, della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie. E ancora l’asbestosi e le placche pleuriche. Tantissimi sono stati i militari e gli operai che si sono ammalati. Il VII rapporto ReNaM dell’INAIL registra i casi di mesotelioma nella Penisola dall’entrata in vigore della legge che lo ha finalmente vietato.
Secondo l’Osservatorio nazionale amianto e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, le vittime sono molte di più. Perché vanno considerate tutte quelle derivanti dalle altre patologie asbesto correlate. L’unico modo per fermare la strage silenziosa sono le bonifiche. L’Ona, per contribuire alla mappatura dei siti contaminati, ha creato una App apposita. Su “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” si possono trovare tutte le informazioni su una pagina nera della storia italiana.