L’amianto estratto per realizzare il terzo valico dei Giovi, la ferrovia più veloce del nord Italia per collegare Genova e Tortona, sarà trasferito in Sardegna. Una decisione che, racconta L’UnioneSarsa.it, sarebbe stata presa in segreto, per non allarmare i cittadini dell’isola.
Si tratta del più grande cantiere italiano, che mette in stretto contatto la Liguria con la Pianura Padana e poi con l’Europa. Fa parte, infatti, della rete di infrastrutture di trasporto integrato europea (TEN-T), pianificata per una più efficiente circolazione delle merci e delle persone nel territorio dell’Unione Europea.
In Sardegna gli scarti del cantiere terzo valico dei Giovi
Però gli scarti di questi imponenti lavori finiranno in un luogo che non beneficerà affatto dell’infrastruttura e che ne erediterebbe soltanto un carico estremamente pericoloso. L’asbesto, infatti, è stato ed è ancora il killer silenzioso che ha ucciso tanti lavoratori con le sue microfibre che, ingerite, creano infiammazioni e purtroppo diversi tipi di tumori. Primo tra tutti il mesotelioma.
Anche i familiari degli operai che respiravano le fibre portate a casa nei capelli e nei vestiti utilizzati dai loro cari, si sono ammalati. Ora, mentre ancora – a causa del periodo di latenza della malattia – si registrano tante patologie asbesto correlate causate da esposizioni lavorative, iniziano ad aumentare i mesoteliomi ambientali. Quelli di persone che non hanno mai lavorato a contatto con l’amianto e che sono stati esposti a causa di siti non bonificati e ammalorati. Le bonifiche, infatti, sono in ritardo nonostante la legge che ha messo al bando il minerale abbia ormai 30 anni.
Sardegna: sindaci, associazioni e cittadini si mobilitano
Questo, ovviamente, anche in Sardegna, dove – come in tutta Italia – ci sono migliaia di micro siti contaminati e da bonificare e la necessità di un posto dove conferire il rifiuto pericoloso. La Sardegna, però, non è “la discarica del Nord Italia”. Con questo slogan quindi sindaci, associazioni ambientaliste e cittadini, insieme dicono no al trasferimento nel Sulcis dell’amianto proveniente dalle gallerie del terzo valico dei Giovi alle porte di Genova. Entro il 30 aprile le amministrazioni e le parti avranno la possibilità di opporsi.
La discarica di Serra Scirieddus la più vicina
La discarica scelta è quella di Serra Scirieddus, tra Carbonia e Gonnesa, e viene considerata come l’unica soluzione a una situazione di emergenza. Le aziende che stanno lavorando al cantiere non saprebbero proprio dove poter conferire in discarica e quindi avrebbero optato per la Sardegna. Le discariche che prima accoglievano quei rifiuti, una nel nord Italia e l’altra in Germania non sarebbero più disposte o avrebbero prezzi troppo alti. Così la Sardegna sarebbe obbligata per il principio di prossimità: paradossalmente la discarica più vicina.
Ora amministrazioni e comitati si stanno organizzando per contrastare questa decisione. I tempi, però, sono davvero stretti.