Un convegno che ha affrontato molti aspetti tecnici, ma anche quelli più umani, della lotta all’amianto, quello che si è tenuto questa mattina, 14 novembre 2022, a Trieste. “Amianto a Trieste: profili sanitari e risarcitori”, è stato il titolo dell’incontro ospitato nella sala Luttazzi del Magazzino 26, organizzato dall’Osservatorio nazionale amianto.
Trieste, “Una luce sempre accesa” anche sull’amianto
L’evento era parte della rassegna culturale del Comune: “Una luce sempre accesa”, ed ha permesso di sottolineare, intanto, come il Friuli Venezia Giulia sia una regione all’avanguardia nelle bonifiche e capofila in Italia per la rimozione dell’amianto.
Poian: “Regione all’avanguardia, 15 rimozioni al giorno”
Ad oggi sono stati segnalati 15.360 siti contaminati su una superficie di 3,5 milioni di mq. Dei quali 14.060 punti scoperti, grazie all’utilizzo dei droni, per 3,5 milioni di metri quadrati di amianto. In questi anni 450 punti sono stati bonificati, ma restano almeno 361 in pessime condizioni.
Come ha ben spiegato Tullio Poian, direttore della Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ASUFC (Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale), in Regione si riescono a rimuovere 10mila tonnellate di amianto l’anno. Con una media di 15 nuovi piani al giorno. Sul territorio operano 83 imprese specializzate, con 600 “tecnici” formati dalla Regione negli ultimi 5 anni.
Trieste, Bonanni ricorda il Prof. Bianchi
“Il Friuli Venezia Giulia – ha detto il presidente Ona, l’avvocato Ezio Bonanni – ha pagato a caro prezzo l’utilizzo che le aziende hanno fatto negli anni del minerale killer. Nei cantieri navali (Monfalcone e Trieste), nelle acciaierie, come nei porti, tra cui quello di Trieste, l’amianto ha mietuto e continua a mietere migliaia di vittime”.
“Molto si è fatto nel Friuli Venezia Giulia nella terapia e cura, oltre che nella bonifica – ha aggiunto Bonanni -. Trieste, il centro dell’Europa, è stata la città che tra le prime ha preso atto, anche grazie al compianto prof. Claudio Bianchi, del rischio amianto e ha assunto misure di tutela della salute”.
Proprio ai figli del Prof. Bianchi il presidente Ona ha consegnato la prima targa fatta realizzare per l’occasione. L’avvocato Bonanni ha ricordato il professore con affetto. Grazie a lui e al suo lavoro è stato possibile dimostrare il nesso tra il mesotelioma e l’esposizione all’amianto. “Pioniere della ricerca scientifica contro l’amianto” recita la targa che vuole essere un ringraziamento per l’importanza del suo operato.
Le targhe dell’Ona
La seconda targa è stata consegnata ai familiari di Aurelio Pischianz, “Presidente dell’Associazione Esposti Amianto del Friuli Venezia Giulia, amico e sostenitore di tutte le iniziative contro l’amianto e per la tutela dei diritti”. L’ultima dell’Ona, invece, è stata consegnata nelle mani del capitano Ferruccio Diminich: “Intrepido Comandante e guerriero per la tutela della vita contro l’amianto”.
La presidente di AEA FVG, Santina Pasutto, ha invece, voluto ringraziare l’avvocato Bonanni. Anche lei con una targa, per il suo impegno al fianco delle vittime dell’amianto.
Trieste, Debora Serracchiani interviene al convegno
Al convegno, che è stato moderato dalla giornalista Silvia Stern, è intervenuta anche la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani. “Quanto si riferisce al tema amianto ha bisogno di un riordino e di una semplificazione. In questi anni abbiamo stabilizzato la rendita aggiuntiva del 15% per gli esposti amianto. E aumentato il contributo una tantum per i familiari delle vittime non professionali, ma non basta.
Occuparsi di amianto significa aver a che fare con tanti soggetti e tante regole non sempre tra loro coordinate. Quindi un riordino del sistema è fondamentale sia per chi deve fare richiesta di accesso al Fondo sia per chi deve rifondere eventuali danni”. Ha poi, tra le altre cose, sottolineato la “mancanza di discariche per amianto. Che genera ulteriori costi di trasporto per lo smaltimento”.
Entrando nel vivo degli interventi il giudice di Cassazione Nicola De Marinis ha fatto una sintesi riepilogativa della giurisprudenza della Suprema Corte in ordine alla problematica amianto.
Laureni: “Lo Stato è incapace di assumersi le sue responsabilità”
L’ingegnere chimico Umberto Laureni, già responsabile del Servizio di prevenzione e sicurezza dell’AsuGi e già assessore all’ambiente del Comune di Trieste, ha ripercorso quel che è stato il sistema amianto nella Regione fino a pochi anni fa. “Ho sperimentato in questi anni – ha concluso Laureni – anche con un certo imbarazzo il fatto che lo Stato è incapace di assumersi le sue responsabilità. Anche nei casi di esposizione amianto. Si percepisce la volontà di difendersi con le unghie e con i denti. Anche quando la situazione è tale per cui sicuramente sarebbe meglio dire ho sbagliato e ne pago le conseguenze”.
L’avvocato Corrado Calacione è entrato più nello specifico con un intervento sulla “liquidazione del danno parentale nelle nuove tabelle del tribunale di Milano”. I progressi nelle cure del mesotelioma sono stati spiegati dal Dirigente medico SC Chirurgia Toracica ASUGI, Stefano Lovadina.
FVG, 133 casi di mesotelioma in 3 anni
Sono stati anche diffusi gli ultimi dati dei casi di mesotelioma aggiornati al 2021. Se il VII rapporto ReNaM registra 1346 casi tra il 1993 e il 2018, si devono aggiungere 133 casi analizzati dall’INAIL tra il 2019 e il 2021, di cui ben 53 nella sola provincia di Trieste. In particolare, in riferimento alla Regione sono stati 40 i casi nel 2019, 40 nel 2020 e 53 nel 2021. A Trieste, invece, 17 nel 2019, 18 nel 2020 e di nuovo 17 nel 2021.
Secondo le rilevazioni ONA e sulla base del confronto con i dati INAIL, risulta che i casi di tumore del polmone da amianto sono stati oltre 3000, con un impatto di circa 2700 decessi. Per le altre patologie, purtroppo bisogna aggiungere 900 decessi. Si arriva così in totale a circa 5000 morti per malattie asbesto correlate, oltre a più di 10.000 vittime con patologie invalidanti.
Trieste, il lavoro dell’Associazione Esposti Amianto
Uno spazio è stato dedicato alle famiglie e alle vittime dell’amianto con l’intervento di Santina Pasutto, Presidente dell’AEA – Associazione esposti amianto del Friuli Venezia Giulia, vedova di Roberto Persich. L’uomo, ex autista della Nettezza Urbana del Comune, è deceduto a causa di un mesotelioma pleurico maligno. Pasutto ha raccontato come si prende cura di chi viene colpito dalle patologie asbesto correlate. Fino ad accompagnare i malati durante la chemioterapia o da quando c’è il Covid a far loro compagnia al telefono.
È intervenuto anche un associato Aea, Claudio Visintin, che ha raccontato in poche parole la sua storia e si è commosso spiegando che anche la moglie ha una patologia da amianto per aver lavato le sue tute per oltre 10 anni. L’uomo ha ringraziato calorosamente tutti i medici che lo seguono, ma soprattutto l’avvocato Bonanni e Santina Pasutto che da sempre sono al suo fianco.
“Il nostro impegno, a Trieste come nel resto d’Italia, prosegue – ha concluso il presidente ONA – in circa 25 anni di un percorso compiuto insieme, in questo momento non posso dimenticare migliaia di vittime. Anche quelle di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. In particolare voglio ricordare Aurelio Pischianz, indimenticabile ed indimenticato presidente dell’AEA”.
L’evento è già stato ripreso dal TgR che ne ha parlato in un dettagliato servizio che è possibile vedere al seguente link.
A questo link è possibile invece ripercorrere tutto l’evento.