Ennesimo evento estremo in Italia, che questa volta ha colpito duramente le Marche. Un’alluvione ha causato 9 morti e ci sono ancora alcuni dispersi. Uno di questi sarebbe un bambino di 8 anni del Comune di Barbara. Il fratello più grande si è salvato aggrappandosi a un ramo.
Alluvione, il fiume Misa distrugge il ponte Garibaldi
Una tragedia indicibile causata dalle precipitazioni. Gli esperti dicono che ha piovuto in alcune ore quello che di solito viene giù in 4 o 5 mesi. Il fiume Misa ha rotto anche le balaustre in pietra del ponte Garibaldi, a Senigallia. Il Comune in cui ci sono più sfollati, che in tutto sarebbero 150.
È stato dichiarato lo stato di emergenza e sono già stati stanziati 5 milioni di euro.
Alluvione, la causa è il cambiamento climatico
Il premier Draghi ha detto che la causa è da ricondurre ai cambiamenti climatici. “Questa tragedia – gli ha fatto eco il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – ci riporta all’urgenza di affrontare la crisi climatica con tutti i mezzi possibili, presto”. Peccato però che, come denuncia Legambiente, poco sul tema ci sia nella presente campagna elettorale. Eppure questa è la vera emergenza.
Secondo gli esperti, come riporta l’Ansa, è stato il caldo torrido di questa estate 2022, la più calda degli ultimi 20 anni, a determinare il terribile temporale. Questo ovviamente non esclude altri eventi estremi che possano causare danni.
Sono centinaia, intanto i vigili del fuoco intervenuti per gestire l’emergenza. Si sono anche alzati in volo per ispezionare l’area allagata, così come ha fatto la Guardia di finanza con un suo elicottero.
Il sindaco di Barbara: “Che Dio ci aiuti”
Il sindaco di Barbara, nel fornire indicazioni ai cittadini sui social, ha scelto l’espressione: “Che dio ci aiuti”. Davanti a tanta devastazione, ai morti, ai bambini dispersi anche tutto quello che si fa per arginare i danni può non sembrare sufficiente. Eppure tante persone sono state salvate nella notte. Qualcuno si era rifugiato sui tetti delle abitazioni e sugli alberi.
Si cerca di correre ai ripari e in tanti stanno già spalando il fango, cercando di riportare la situazione, per quanto possibile, alla normalità. Poi sarà il tempo della conta dei danni e della ricerca di eventuali responsabilità. Qualcuno dice che è mancato un avviso. In realtà l’allerta meteo è stata diffusa, ma chiaramente l’evento è stato di gran lunga più critico del previsto.