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martedì, Aprile 30, 2024

Alampi Letterio vittima per mesotelioma carrozze ferroviarie

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Rotabili ferroviari: l’ONA chiede giustizia per le vittime

Mesotelioma carrozze ferroviarie: i minerali di amianto sono stati utilizzati nei rotabili e nelle strutture delle Ferrovie dello Stato. L’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha ottenuto dall’INAIL l’indennizzo del mesotelioma che ha provocato la morte del Sig. Alampi Letterio, vittima per mesotelioma carrozze ferroviarie.

Infatti, l’Avv. Ezio Bonanni ha fatto valere che il mesotelioma è inserito nella Lista I dell’INAIL, e quindi  tale neoplasia deve essere sempre indennizzata.

Mesotelioma e altre malattie amianto nei rotabili ferroviari

L’avv. Ezio Bonanni ha dimostrato che Alampi Letterio è deceduto per mesotelioma in seguito alla esposizione ad amianto, utilizzato dall’AnsaldoBreda nello stabilimento di Reggio Calabria per la costruzione e la manutenzione dei rotabili ferroviari.

Infatti, le Ferrovie dello Stato hanno ritenuto di impiegare i minerali di asbesto per la costruzione delle carrozze ferroviarie e delle locomotive. Ciò ha determinato l’elevata esposizione ad amianto sia di coloro che sono stati adibiti a queste lavorazioni, sia nei macchinisti e negli altri dipendenti di Ferrovie dello Stato. 

Mesotelioma e amianto: epidemia nelle Ferrovie dello Stato

Visto che l’amianto è stato utilizzato dall’AnsaldoBreda nello stabilimento di Pistoia e in quello di Reggio Calabria, per la costruzione dei rotabili ferroviari, senza protezione per i lavoratori, è in atto una vera e propria epidemia (mesotelioma carrozze ferroviarie).

Infatti, sono stati censiti 619 casi di mesotelioma tra i soli dipendenti di Ferrovie dello Stato, e poi ci sono tutte le altre malattie asbesto correlate, questo dimostra l’elevata condizione di rischio e la fondatezza delle preoccupazioni dell’avv. Ezio Bonanni.

VII Rapporto RENAM INAIL sull’incidenza dei mesoteliomi

Giustizia per le vittime amianto nelle Ferrovie dello Stato

Il mesotelioma ha ucciso non solo tra i dipendneti di AnsaldoBreda a Reggio Calabria piùttosto che a Pistoia. Tuttavia, poiché il numero dei casi è elevato anche tra i dipendenti delle Ferrovie dello Stato, è necessaria una forte mobilitazione per portare a termine le bonifiche dei vagoni ferroviari ancora contaminati da amianto e allo stesso tempo, ottenere la tutela dei diritti per tutte le vittime.

Massimo Alampi: coordinatore ONA di Reggio Calabria

Massimo Alampi, figlio di Letterio, dopo la morte del padre, ha aderito all’ONA, ed ha chiesto la bonifica dei diversi siti contaminati nella regione Calabria. Considerando che la più alta incidenza di mesoteliomi e di altre patologie asbesto correlate è stata registrata proprio a Reggio Calabria nello stabilimento OMECA ec AnsaldoBreda, si rende necessaria l’azione dell’ONA per rendere giustizia alle vittime.

Sportello Amianto ONA Reggio Calabria

Massimiliano Alampi, in qualità di coordinatore regionale ONA per la città di Reggio Calabria e provincia, collabora con la presidenza nazionale ONA e in particolare con l’avv. Ezio Bonanni, nell’attività di assistenza dei cittadini e lavoratori esposti ad amianto.

assistenza ona

Alampi Letterio: l’INAIL ha indennizzato il mesotelioma

Alampi Letterio ha condiviso con altri suoi colleghi impiegati nell’AnsaldoBreda, di Reggio Calabria, ora Hitachi Rail S.p.A., la tragica fine della morte per malattie asbesto correlate. Infatti, è deceduto per mesotelioma. A causa di ciò è stata inoltrata la domanda per il riconoscimento di malattia professionale che l’INAIL ha riconosciuto, liquidando la rendita (mesotelioma carrozze ferroviarie).

Successivamente al decesso, la rendita è stata liquidata alla vedova (rendita di reversibilità vedova defunto mesotelioma).

Mesotelioma: malattia asbesto correlata dose dipendente

L’ONA e l’avv. Ezio Bonanni hanno dimostrato che tutti i mesoteliomi sono dose dipendenti. Così allo stesso modo il mesotelioma pleurico, anche quello del tipo istologico sarcomatoide, che, purtroppo, è più difficile da trattare.

Inizialmente, la malattia si presenta con ispessimento pleurico provocato dalle fibre di questi minerali di asbesto.

Difatti, tra le malattie asbesto correlate i cancri della pleura sono quelli più aggressivi. In conclusione, tutte le fibre di amianto sono cancerogene. Del resto ciò è ribadito nell’ultima monografia IARCWorld Health Organization IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans – Vol. 100C “Arsenic, metals, fibres, and dusts volume 100 C – A review of human carcinogens” ASBESTOS – Lyon, France – 2012

La guida per la cura del mesotelioma e l’assistenza legale

L’Avv. Ezio Bonanni, in seguito al continuo aumento di casi di mesotelioma, tra i quali quelli censiti nelle FS e nei rotabili ferroviari, è l’autore della pubblicazione “Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere le tutele previdenziali ed il risarcimento del danno“.

D’altra parte, i meandri della burocrazia, compresi quelli dell’INAIL, hanno reso necessario dover pubblicare una vera e propria guida, che è ancora attuale e ha costituito lo strumento per tutte le vittime e per i familiari, anche per ottenere la tutela dei loro diritti (mesotelioma carrozze ferroviarie).

In particolare, l’indennizzo INAIL, diretto e per reversibilità. Successivamente anche la liquidazione del Fondo Vittime Amianto, e in seguito anche il risarcimento di tutti i danni.

Brevemente, con il  riconoscimento dell’origine professionale del mesotelioma carrozze ferroviarie, come di qualsiasi altra patologia asbesto correlata, si ha diritto alle maggiorazioni amianto con l’art. 13 co. 7 della L. 257/92.

Benefici contributivi per esposizione ad amianto nelle Ferrovie dello Stato

Prepensionamento amianto lavoratori dei rotabili ferroviari

In particolare, le vittime amianto, che hanno ottenuto il riconoscimento della patologia asbesto correlata, tra cui il mesotelioma, hanno diritto all’immediato pensionamento, ovvero alla pensione di inabilità amianto, a prescindere dall’età e dall’anzianità contributiva.

Ad ogni modo, in seguito all’introduzione dell’istituto della pensione di invalidità amianto, i ferrovieri vittime amianto, oltre ai benefici dell’art. 13 co. 7 della L. 257/92, se non hanno maturato il diritto a pensione possono comunque chiedere il prepensionamento.

Prepensionamento amianto ferrovieri e lavoratori carrozze ferroviarie

Purchè ci siano 5 anni di contribuzione, di cui tre negli ultimi cinque, come stabilito dall’art. 1 co. 250, 250 bis, e 250 ter, della L. 232/2016.

L’INPS ha adottato la circolare n. 34 del 2020, con le nuove linee guida:

Circolare n. 34 – Inps

La rilevanza del riconoscimento INAIL nel caso Alampi

L’Avv. Ezio Bonanni, nel commentare la vicenda di Alampi Letterio, ha ritenuto fondamentale il riconoscimento INAIL del mesotelioma, e anche il rilascio della certificazione.

Infatti, queste tesi dell’Avv. Ezio Bonanni hanno trovato autorevole riscontro nella giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione, che con la sezione lavoro, 15165/2019, ha esaltato il ruolo probatorio assunto dalle certificazioni INAIL.

Infine, queste tesi sono state ulteriormente avvalorate da Cassazione Civile, sezione lavoro, 11.08.2020, n. 16869.

Alampi Letterio e le sue sofferenze e quelle dei familiari

Alampi Letterio è deceduto il 23.04.2016 per mesotelioma, dopo aver lavorato nello stabilimento AnsaldoBreda, poi O.ME.CA., di Reggio Calabria, ora HITACHI ITALIA.

Infatti, già con la diagnosi di mesotelioma della pleura, il Sig. Alampi Letterio mostrava i sintomi tipici di questa neoplasia: perdita di peso, cachessia, gonfiore e dolore addominale a causa dell’ascite, ostruzione intestinale, anomalie della coagulazione del sangue, anemia e febbre (mesotelioma sintomi iniziali).

Successivamente, con la sua estensione, oltre la pleura, sono stati colpiti con metastasi anche altri organi, fino allo stato di cacchesia (mesotelioma sintomi finali).

I danni e l’azione di risarcimento contro il datore di lavoro

Come dimostrato dall’Avv. Ezio Bonanni, nel ricorso giudiziario, presentato presso il Tribunale di Napoli, fin dalla diagnosi, Alampi Letterio ha subito un danno biologico pari al 100%, e la morte si è rivelata penosa e drammatica.

Il figlio Massimiliano, la moglie Maria Vincenza Malara, e gli altri familiari (Vincenzo Antonio Alampi e Antonio Alampi), hanno assistito notte e giorno Letterio, che poi è stato ucciso dal mesotelioma, come tanti altri suoi colleghi di lavoro, adibiti alla costruzione dei rotabili (mesotelioma carrozze ferroviarie).

Per questi motivi, l’Avv. Ezio Bonanni ha proposto ricorso giudiziario con il quale sia l’AnsaldoBreda SpA, che la Hitachi Rail S.p.A., sono state chiamate a rispondere delle loro azioni, e omissioni, ovvero di tutti i danni subiti dalla famiglia Alampi.

Infatti, oltre ai danni subiti da Alampi Letterio, sono stati richiesti anche i danni subiti dai familiari.

Quindi la causa civile è stata promossa presso il Tribunale di Napoli, sezione lavoro, n. 2263/2020 RG, e l’udienza è fissata per il prossimo 18.02.2021, innanzi il Giudice Dott. Mazzocca Maria Pia, e l’Avv. Ezio Bonanni presenzierà unitamente ai familiari della vittima, per ribadire tutte le loro ragioni, e chiedere la condanna al risarcimento dei danni.

I danni subiti dai familiari della vittima di mesotelioma

I familiari hanno subito lo shock della diagnosi, della prognosi e poi della morte del loro congiunto. Per questi motivi Massimiliano si è impegnato e si sta impegnando come uno dei pilastri nazionali dell’attività dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto-, costituendo lo sportello amianto di Reggio Calabria, per l’assistenza medica e la consulenza legale gratuita.

Alampi Letterio, la sua morte è omicidio colposo

Massimo Alampi ed Ezio BonanniL’Avv. Ezio Bonanni, alla luce delle sue indagini difensive, ha dimostrato che AnsaldoBreda ha violato le regole cautelari. In particolare, risulta essere stata violata la norma dell’art. 2087 c.c., che impone la tutela della salute nei luoghi di lavoro, e quindi anche quella relativa all’utilizzo di amianto.

Infatti, anche nel periodo di lavoro del Sig. Alampi Letterio, dall’01.03.1962 al 31.08.1992, erano in vigore quelle norme di tutela contro le polveri di amianto, e il divieto di esposizione (Cass., IV pen., 42915/2012).

In particolare, tra le altre norme, l’art. 21 del DPR 303/56, imponeva di ridurre al minimo la dispersione di polveri, e gli art. 377 e 387 del DPR 547/55, imponevano la dotazione e l’utilizzo di maschere respiratorie con il grado di protezione P3.

La violazione di queste norme ha determinato l’elevata esposizione ad amianto del Sig. Alampi Letterio, che quindi si è ammalato ed è deceduto per mesotelioma.

Massimiliano Alampi: uniti nell’ONA contro l’amianto

Massimiliano Alampi, intervistato dal notiziario ONA, il Giornale dell’amianto, ha dichiarato: Chi lavora sottoscrive un contratto di lavoro e non un contratto di morte. E’ necessario tutelare la sacralità della vita umana, non è ammissibile che si continui così” .

Infatti, la famiglia Alampi chiede giustizia per il Sig. Alampi Letterio, deceduto per mesotelioma sarcomatoide a causa dell’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro ribadendo che è “Impossibile descrivere le sue sofferenze poco prima di morire”.

Letterio Alampi: un uomo dedito al lavoro e alla famiglia

Letterio era un uomo dedito al lavoro: una vita di sudore, in quel profondo sud martoriato dalla storia, prima che dall’incapacità della classe politica ad annullare il gap creato per il meridione d’Italia.

Alampi Letterio, agonia e morte per amianto

Muore di mesotelioma sarcomatoide, dopo un’agonia di oltre un anno con ricoveri, trasfusioni, perdita di peso e forti dolori che rimarranno impressi in maniera indelebile nelle menti dei suoi cari che lo hanno assistito fino all’ultimo giorno.

La rabbia e l’amarezza è ancora visibile nelle parole e negli occhi di chi ha vissuto tutto questo e che sarebbe disposto a tutto pur di vedere riconosciuti i diritti del proprio padre, privato, oltre che della vita, anche della propria dignità.

Le richieste di giustizia di Massimiliano

Voglio giustizia per quello che è successo a mio padre e non tollero che possa succedere ad altri. Ancora oggi c’è amianto nelle scuole, negli edifici pubblici, eppure tutto tace.  Tutte le richieste dell’ONA per mettere in sicurezza i luoghi di vita e di lavoro non trovano riscontro.

E’ stata chiesta la bonifica delle scuole, eppure nulla si muove. Cosa ce ne facciamo noi dei soldi, cosa se ne faranno le madri quando i loro figli esposti ad amianto nelle scuole moriranno per via di queste fibre?!

So io cosa vuol dire la morte di un familiare per mesotelioma. La vittima rimane soffocata, sente che non ha l’ossigeno, si sente morire ed è lucida. Mio padre non ce lo ridarà indietro nessuno: è crudele questa morte.

Bonificare scuole e ospedali per bloccare questa epidemia di amianto

Chi sapeva ed ha lasciato queste persone esposte all’amianto è un criminale e sono ancora più criminali coloro che ancora oggi lasciano i ragazzi esposti ad amianto nelle scuole. Mio padre ha lavorato per oltre 25 anni a contatto con l’amianto senza alcuna protezione, mai una visita o un controllo per verificare il suo stato di salute visto che la presenza dell’amianto, all’interno del reparto in cui lavorava era certa.

La stessa società, la stessa OMECA di Reggio Calabria, lo ha confermato, riconoscendogli, attraverso l’INAIL, che ha pure accreditato la rendita e rilasciato il certificato di esposizione ad amianto ex art. 13, comma 7, Legge 257/92, circa 1242 settimane di esposizione. A questo punto ci chiediamo, cos’altro dobbiamo fare per avere la giustizia che io e la mia famiglia ci meritiamo? Noi abbiamo perso un padre, i nostri figli il nonno e mia mamma il marito.

Massimiliano descrive le sofferenze sue e della famiglia

Non è possibile nemmeno descrivere le sofferenze che ha dovuto patire mio padre durante le ultime settimane di vita e per tutti noi è stato terribile vederlo mentre si spegneva lentamente e non poter fare nulla. Dal giorno in cui è venuto a mancare, mia madre non è più riuscita a dormire nella loro camera da letto”.

Amianto e carrozze ferroviarie: i rischi per la salute

Il Sig. Letterio Alampi ha lavorato presso la OMECA di Reggio Calabria dal 01.03.1966 al 31.08.1992, con la mansione di addetto alla costruzione, alla saldatura e alla coibentazione, operativo presso tutti i reparti.

Infatti, secondo quanto riportato dai familiari il Sig. Letterio ha svolto le sue mansioni lavorative in esposizione professionale a polveri e fibre di amianto e ad altri agenti patogeni, in assenza di adeguati strumenti di prevenzione tecnica e di protezione individuale, che potessero impedire l’inalazione di polveri e fibre di amianto e l’esposizione agli altri cancerogeni e mutageni, e i conseguenti danni alla salute.

Il calvario sanitario della famiglia Alampi

Un calvario, quello della famiglia Alampi, durato oltre un anno; ricoveri e trasferimenti continui all’Ospedale di Messina per effettuare la broncoscopia con prelievo. Mesi, anche durante i periodi di festa, che ovviamente festa per loro non era, in cui ogni giorno i familiari dovevano prendere il traghetto per andare a trovare il loro caro

Non era più vita quella. A saperlo prima avrei tenuto mio padre a casa e gli avrei fatto godere gli ultimi giorni di vita a casa tra i suoi affetti e con i suoi vizi. Poi il 25 gennaio del 2016 arriva la diagnosi di mesotelioma sarcomatoide, ma ormai era tardi. Di fronte a questo esito tutti noi abbiamo dovuto accettare quanto stava accadendo. Quel maledetto amianto si sarebbe portato via mio padre e la società per cui ha lavorato deve pagare”, continua il Sig. Massimo.

Tutela gratuita per le vittime amianto a Reggio Calabria

L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo Presidente l’Avv. Ezio Bonanni, che dal 2008 si mobilita per tutelare familiari e vittime di coloro che sono stati esposti ad amianto e ad altri cancerogeni, chiede che venga fatta giustizia e che vengano riconosciuti i diritti del Sig. Letterio Alampi e dei loro familiari.

Anche a Reggio Calabria l’ONA è operativa, proprio attraverso il Sig. Massimo Alampi, e tutti i cittadini possono usufruire dei servizi ONA, a partire da quello di assistenza medica e quello di assistenza legale, semplicemente consultando lo Sportello Nazionale Amianto dell’ONA.

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